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Il Neuromarketing: capire in anticipo i desideri dei clienti

Illustrazione di un cervello con gli occhiali
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Scopriamo insieme come studiare il comportamento delle persone attraverso questa strategia e grazie a strumenti come il tracciamento oculare o le mappe di calore

Ormai lo abbiamo appurato, sembra strano ma è proprio così: le persone non sanno davvero perché comprano un determinato prodotto, ma il loro cervello sa esattamente ciò di cui hanno bisogno. Di questo si occupa, in due parole, il neuromarketing, attraverso studi che hanno la finalità di vendere prodotti o servizi arrivando direttamente al cervello delle persone, il luogo dove vengono prese le decisioni. Jürgen Klarić, guru di questa materia, spiega l’importanza di conoscere come ragiona un individuo attraverso un esempio.

Dopo vari studi statistici si è scoperto che in molti paesi le donne dicono dalle 13mila alle 16mila parole ogni giorno; gli uomini parlano molto meno, si va dalle 3mila alle 6mila parole dette al giorno. Ciò significa che le donne parlano circa 3 volte più degli uomini, e questo è molto importante, soprattutto se tu che leggi sei un venditore maschio. Infatti se vuoi vendere ad una donna dovrai parlare 3 volte di più, per avere un rapporto migliore con la tua interlocutrice; stessa cosa vale al contrario: se sei una venditrice e vuoi vendere un prodotto ad un uomo, dovrai parlare 3 volte di meno. Comprendere questi aspetti è fondamentale per aumentare le proprie vendite.

Ovviamente il neuromarketing può essere applicato non solo alle vendite di tipo tradizionale, ma anche a quelle che avvengono tramite il mondo del web; il fine è sempre lo stesso: massimizzare i profitti.

Questa nuova disciplina si basa sulle scoperte delle neuro-scienze e delle scienze cognitive, ciò è molto importante per un motivo molto semplice: una volta trovata una nicchia di mercato e dopo averla raggiunta, tramite ad esempio l’inbound marketing, bisogna trasformare le visite in vendite. Qui entra in gioco la bravura di grafici e copywriter nel trovare le soluzioni migliori per spingere l’utente all’acquisto: in ciò il neuromarketing può aiutare, e non poco.

TEMPO, DENARO, EMOZIONI

Una delle cose più interessanti su cui puntare riguarda l’entrare in contatto con le emozioni del cliente. Infatti per prendere una decisione, una persona sfrutta il 15% delle volte la sua parte razionale e il restante 85% le aree “emozionali” del cervello. Senza scendere troppo nei particolari, ciò sta a significare che puntare a quelle aree è la miglior via per fare in modo che la decisione che prenderà una persona sia proprio quella che tu vuoi che prenda.

Tutto passa dalla penna dei copywriter in questo caso, e spesso uno degli argomenti più incisivi per far scattare la leva della decisione è il principio di scarsità. In particolar modo questo può essere declinato in due variabili: perdita di tempo e perita di soldi. Gli esempi possono essere infiniti, ma se punterai su questo principio colpirai esattamente dove vuoi.

Ragionare sulle emozioni è un punto di partenza per costruire un buon testo, per approcciarsi ai clienti, per far sì che compiano l’azione desiderata.

Tutto comincia con il CATTURARE L’ATTENZIONE delle persone: per farlo, occorre uscire fuori dagli schemi, raccontare delle storie, creare contenuti di valore.

Il secondo step è quello di creare un ASSOCIAZIONE DI IDEE POSITIVA tra te e il tuo prodotto. Durante una vendita potrebbe capitare che una persona abbia sentito che un certo prodotto simile al tuo è molto buono; a quel punto non bisogna contraddire un’affermazione del genere, ma piuttosto essere d’accordo con questa persona così da creare EMPATIA. Molti venditori ragionano come se le persone fossero stupide: non è così, ma soprattutto le persone non si sentono affatto stupide. Meglio quindi abbattere la concorrenza creando una storia che riguarda il prodotto descritto dalla persona, con cui magari un tuo parente ha avuto un’esperienza negativa.

Il terzo passaggio è quello di mandare un MESSAGGIO DIRETTO ai tuoi potenziali clienti e dirgli, senza giri di parole, perché il tuo prodotto o servizio è in grado di risolvere i loro problemi.

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LISTE: PRO E CONTRO

Dopo questi consigli molto generici, andiamo nel particolare, parlando di uno strumento molto utile per raggiungere l’obbiettivo: l’utilizzo di liste. Creare una lista di elementi è un’ottima possibilità per descrivere prodotti o servizi. Tuttavia bisogna stare attenti all’effetto di primacy e regency. In una lista breve gli individui infatti tendono a ricordare i primi elementi presenti; al contrario in una lista lunga verranno premiati gli ultimi. In un sito o in un e-commerce bisogna valutare con attenzione queste possibili problematiche.

L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE

Da questo punto di vista è necessario approfondire una pratica che da qualche tempo sta riscuotendo un ottimo successo, quella dell’eye-tracking, cioè la tracciatura oculare. Si tratta di un metodo oggettivo per misurare l’attenzione degli utenti e monitorare le risposte inconsce ai messaggi di marketing. Questo strumento aiuta i venditori, le aziende e i professionisti a costruire la propria comunicazione in modo da catturare l’occhio delle persone. Ciò è molto utile quando si tratta di creare un sito web o un contenuto pubblicitario, ad esempio.

In questo campo, la tendenza a catturare i desideri spontanei, attraverso metodi impliciti, sta crescendo tra i professionisti del marketing; in questo senso la tracciatura dello sguardo è una delle pratiche più proficue. Questa permette infatti di valutare come i consumatori reagiscono ai differenti messaggi e capire il loro effettivo coinvolgimento; inoltre viene minimizzato l’errore di recall e la desiderabilità sociale si accresce, criteri che spesso i metodi di ricerca convenzionali non riescono a intercettare.

Insomma, grazie all’eye-tracking, i marketers possono scoprire:

  • quali elementi visivi catturano di più l’occhio del consumatore
  • su quali parti del contenuto comunicato si focalizzano le persone e quali parti invece vengono ignorate
  • cosa guida il processo decisionale

MAPPE DI CALORE

Strettamente collegato a questa possibilità, altro strumento imprescindibile del neuromarketing: le mappe di calore. In realtà il termine è un po’ improprio, perché si riferisce agli spostamenti del cursore del mouse dentro un determinato contenuto: che sia una pagina web, o una email. La cosa importante da tenere in considerazione è che, grazie ai software che tracciano questi percorsi, un’azienda può capire cosa interessa di più alle persone, dove cliccano, dove si soffermano di più ed avere altre informazioni di questo tipo.

Le mappe di calore forniscono una sovrapposizione colorata dei contenuti, sui punti che indicano dove i lettori fanno clic. Le macchie rosse nella mappa termica sono “punti caldi”, quelle aree dove il cursore si sofferma di più, le aree prive di colore sono considerate “punti freddi”, quelle meno esplorate dalla punta del mouse.

Le mappe garantiscono preziose informazioni alle aziende. Ecco alcune cose che si possono imparare da una mappa di calore:

Comportamento dell’utente

Una mappa di calore mostra come i potenziali clienti visualizzano il tuo sito web o la tua email. Usando queste informazioni puoi progettare il tuo contenuto per adattarlo al comportamento degli utenti.

Posizionamento dei messaggi chiave

Se sai come i tuoi lettori visualizzano i tuoi contenuti, puoi inserire i messaggi chiave nelle zone giuste per fare in modo che i lettori arrivino in fondo al tuo messaggio.

Posizionamento della chiamata all’azione

Ti sei mai chiesto dove è il posto migliore per un pulsante di invito all’azione sul tuo sito web o email? Con una mappa di calore, non devi più porti questa domanda; saprai dove i lettori stanno spendendo il loro tempo e sarai in grado di mettere una chiamata all’azione nel posto migliore per garantire percentuali di click-through più elevate.

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LE TRE ALTERNATIVE

Il cervello degli individui tende a ragionare sempre tenendo presenti tre possibilità. Per questa ragione cerca sempre di dare tre opzioni possibili al tuo pubblico. Non solo, una volta presentati, descritti, visualizzati, questi tre scenari, è fondamentale dire quale opzione le persone devono scegliere.

Tra l’estremo troppo poco dispendioso e quello che in pochi possono permettersi, ci deve essere sempre la via di mezzo: quella sarà l’alternativa più scelta dai clienti.

Per aiutarli e indirizzarli nella decisione, ci possono essere molti trucchi: dare maggior risalto attraverso i colori o scegliere una dimensione maggiore per il font dell’alternativa prescelta, e molto altro ancora. Ovviamente l’utente deve poter vedere cosa sta comprando, quali sono le caratteristiche e le differenze tra le varie opzioni; per questo è importante mettere tutte le caratteristiche di un’offerta e dell’altra, tramite una serie di punti.

Il segreto è che molte volte l’indecisione vince sulle persone e vogliono che sia proprio tu a dirgli qual è la soluzione migliore da acquistare.

PRIMA E…DOPO

Non ce ne accorgiamo, ma una delle tecniche più utilizzate da sempre in tv o nelle pubblicità sui giornali, è quella del prima-dopo. Quante volte in uno spot si vedono le immagini di donne che hanno un aspetto molto migliore dopo un certo trattamento anti-rughe? Il concetto è quello di mostrare risultati concreti, così che le persone credano a quello che si sta pubblicizzando.

Si tratta di una tecnica ottima anche per il web: basta pensare alle potenzialità della rete nel creare immagini e commenti davvero efficaci, o sfruttare le esperienze dirette delle persone attraverso i social, ad esempio. Attenzione però, non devono esserci differenze eclatanti tra le immagini che si scelgono: la veridicità è tutto. Come abbiamo già detto infatti, le persone non sono stupide e si accorgono se un confronto è onesto o truccato. Meglio quindi far vedere miglioramenti lievi ma veri, piuttosto che cambiamenti radicali e quindi impossibili.

Sembra banale ma il nostro cervello occidentale, vede il tempo in maniera lineare da sinistra a destra e non viceversa: porre le immagini nell’ordine inverso romperebbe lo schema (a meno che ci sia un motivo specifico) e il metodo prima-dopo non funzionerebbe.

METTERCI LA FACCIA

Il volto umano non mente mai, anche su internet vale la stessa cosa: utilizzare l’immagine di una persona reale è uno dei modi migliori per attirare l’attenzione e creare il giusto legame con gli utenti. Avere davanti un volto è un valore aggiunto che dà fiducia alle persone; per questo è sempre bene metterci la faccia, anche in prima persona, oppure scegliendo i visi “giusti” per invogliare il pubblico ad agire.

È una pratica utilizzata da sempre e si ricollega con quella del punto precedente: vedere una persona soddisfatta nell’utilizzo di un prodotto o interessata ad ascoltare un servizio, crea subito empatia nel pubblico. Pensiamo per un attimo a quando siamo in una città e stiamo cercando un posto dove mangiare; difficilmente andremo dentro un ristorante completamente vuoto, saremo attratti invece dai locali con la fila fuori. Tanto è vero che in molte città la gente viene pagata per fare la fila. In questo caso valgono le stesse dinamiche: vedere su un sito la foto di una persona che compie un’azione spinge chi la guarda a dire: “lo voglio fare anch’io”.

Anche in questo caso le foto devono essere veritiere e quanto più possibile vicine a quello che può succedere nella tua realtà aziendale, in caso contrario il discorso fatto diventa addirittura controproducente.

Abbiamo visto alcune delle modalità in cui può svilupparsi il neuromarketing, un’attività che se gestita bene può portare a risultati interessanti. Attraverso tecniche come quelle descritte, la tua presenza online può cambiare radicalmente, e soprattutto possono aumentare le conversioni, cioè le azioni degli utenti su una pagina web.

Il neuromarketing arriva a toccare i tasti giusti e indirizza le scelte delle persone, se gestito nella maniera corretta; ciò non significa che attraverso questo le persone siano ipnotizzate: il neuromarketing sfrutta le conoscenze che abbiamo oggi a disposizione sui comportamenti delle persone.

Si tratta quindi di un concetto che va gestito molto bene, soltanto copywriter e grafici esperti sanno maneggiarlo con la giusta cura e applicare i concetti alla presenza online di un’azienda. Un conto è conoscerlo, un altro è poi metterlo in pratica: scopri come lavorano i nostri esperti nella comunicazione, contatta il team di MG Group Italia, web agency a Prato. Richiedi informazioni ai professionisti della nostra agenzia di comunicazione.

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