Quali sono gli errori da evitare nella Comunicazione Aziendale?
Come evitare gli errori più comuni ed esser più efficaci?
Comunicare è l’aspetto, forse più importante, della nostra esistenza.
Da “Neanderthal” in poi, l’esigenza di comunicare, di dire chi siamo e quello che facciamo è stata necessaria anzitutto per creare counsciousness attorno a noi: un circuito di fiducia, fatto di persone che condividono e apprezzano quello che siamo e che soprattutto ci protegge dall’esterno nell’ottica primordiale di rappresentare un elemento in più per la sopravvivenza.
Comunicare, possiamo dire, è concretamente tra i bisogni essenziali, come mangiare e respirare. Senza, banalmente, non saremmo ciò che siamo.
Sebbene vi siano, quindi, attitudini innate, comportamentali, del modo di comunicare, vi sono anche alcune regole chiave. A maggior ragione per le imprese la cui esigenza di comunicare è dettata dalla motivazione di incrementare le vendite e dunque aumentare il volume del business aziendale, con maggiori probabilità di assumere risorse e creare nuove opportunità per i clienti.
Contattaci per strutturare un piano promozionale ad hoc!
Comunicare male è peggio che non comunicare
Per le aziende soprattutto vi sono una serie di errori, fondamentali, da evitare nell’attività di comunicazione in senso lato:
Assenza di Obiettivo
Ciascuna azione è finalizzata al raggiungimento di uno scopo. Se non definiamo gli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere nella comunicazione aziendale, sia in senso generale che specifico (ad esempio con riguardo a un evento o a un prodotto) rischiamo di produrre una comunicazione non efficace, che non raggiunge il target e non informa;
Chiarezza
Non esser chiari, nelle comunicazioni promosse, genera l’effetto completamente opposto. Se non pubblichiamo e diffondiamo informazioni chiare e semplici da comprendere i nostri interlocutori, clienti e utenti generici, rimangono confusi e a lungo andare non seguono più le nostre attività. Occorre sintetizzare invece quello che è il messaggio che intendiamo dare e, di conseguenza, disporre di un team capace di scrivere contenuti in maniera efficace ed esaustiva.
Target identification
Ciascuna comunicazione aziendale deve saper individuare, anzitutto, i target di riferimento, coloro che sono i destinatari effettivi della comunicazione, sia in senso alto e sia individuando soggetti specifici (magari suddivisi per settore e/o area di interesse). Genericamente ci si affida a un lavoro, continuo, di “mappatura degli stakeholder” per monitorare tutti i soggetti con cui, come azienda, entriamo in contatto al fine di 1) capire con chi ci relazioniamo in generale; 2) chi sono i nostri clienti; 3) come “personalizzare” la comunicazione in base ai target affinché risulti quanto più efficace possibile (in termini di condivisioni e risposte a una specifica call to action). Non farlo equivale a non aver obiettivi.
Focus
Una comunicazione efficace che sia tale deve evitare di disperder energie su contenuti poco coerenti con quella che è l’attività aziendale. Bisogna concentrarsi nella produzione di contenuti efficaci e tarati, in maniera specifica, che rendono bene all’utente, potenziale cliente, quali sono i prodotti che vendiamo, allo stesso modo in cui è fondamentale chiarire, bene, quella che è la nostra identità e come ci differenziamo rispetto ai nostri competitor. Il focus deve intendersi non solo nel contenuto ma anche negli strumenti: mancare di considerazione, ovvero non prevedere messaggi diversi a seconda degli strumenti (es. sito web, social, carta stampata) significa non riuscire ad esser incisivi perché è come parlare due lingue diverse.
Engagement
La comunicazione efficace si basa sulla capacità di poter esser condivisa, promossa, veicolata e stimolare alla conversione ovvero alla realizzazione di specifiche azioni (es. acquistare un prodotto). Se non progettiamo la nostra comunicazione aziendale anche nell’intento di favorire l’engagement dei nostri target di riferimento (clienti o utenti generici) rischiamo di non raggiungere gli obiettivi e di, letteralmente, fare un buco nell’acqua.
Contattaci per strutturare un piano promozionale ad hoc!
Competitor Analysis
Per programmare una strategia di comunicazione efficace e, di conseguenza, attuarla con risultato, occorre anche occuparsi di capire chi sono i nostri competitor, chi sono i soggetti con cui, nella realizzazione della specifica attività di business, entriamo in competizione. Non farlo significa non capire come possiamo andare a “personalizzare” la nostra comunicazione, renderla specifica e unica, far capire al cliente perché scegliere noi piuttosto che un nostro competitor.
Trends
Un errore abbastanza comune può esser quello di non prevedere, nella strategia di comunicazione aziendale, degli strumenti di analisi dei trend comunicativi maggiormente diffusi per il nostro settore di business. Ad esempio non sapere qual è il brand del momento o il prodotto più venduto nella nostra categoria piò rivelarsi poco intelligente. Perché non ci consente di tarare la nostra comunicazione su quelle che realmente potrebbero esser le aspettative di clienti e utenti.
Conclusioni
Si tratta di errori che tutti quanti, prima o poi, possiamo commettere in diversi casi. Importante è saperlo e compiere le giuste mosse per evitarli e far in modo che, come detto, comunicare non risulti peggio di non comunicare. Ragionando, inoltre, anche in termini strategici di sviluppare sempre coerenza tra quello che è il contenuto della Comunicazione Interna (verso dipendenti, collaboratori) e quello che invece è ciò che promuoviamo in Comunicazione Esterna (sia quella online che offline). Passaggio fondamentale è considerare, infine, che tutte le attività che abbiamo suggerito poco prima sono da intendersi una tantum ma devono esser inserite in un quadro complessivo di sviluppo di lungo periodo con un approccio flessibile attraverso cui l’azienda periodicamente analizza la propria comunicazione, il relativo impatto e vi appronta i necessari cambiamenti. Nell’ottica, semplicemente, di un continuo percorso di apprendimento e, dunque, miglioramento.