, , ,

Spende 600 mila dollari su Facebook Ads senza accorgersene

Condividi

Il peggior investimento pubblicitario online

Quando decidiamo di comunicare qualcosa, lo abbiamo detto, significa che abbiamo un messaggio chiaro che vogliamo lanciare su chi siamo e cosa facciamo. La cosa vale ancora di più quando decidiamo di lanciare un determinato messaggio nell’intento di pubblicizzare un prodotto o servizio che vendiamo e offriamo.

La comunicazione aziendale, insomma, ha le sue regole fondamentali e la pubblicità ancora di più perché, in questo caso, si tratta di investire tempo e risorse per la creazione di un valore che deve rientrare sia in termini di vendite che di promozione del brand e del prodotto.

Soprattutto con i new media digitali se ci affidiamo all’improvvisazione, come accade, i risultati non sono scontati anzi talvolta, senza conoscenza e senza programmazione degli strumenti a cui ci affidiamo, possiamo imbatterci in grandi, brutte, sorprese.

Contattaci per strutturare un piano promozionale ad hoc!

Imparate da chi ha sperperato 600 mila dollari in pubblicità Facebook Ads

È quello che è accaduto a Raaj Kapur Braar, titolare di una casa editrice, la Fetopolis, che promuove numerose riviste di successo, di moda principalmente, seguitissime e che su Facebook raggiungono in media circa 1,7 milioni di likes. Non male affatto, anche considerando che mediamente, un post pubblicato da una rivista di moda su Facebook raggiunge circa 2000 likes.

Qualche tempo fa, Braar decide di approntare un interessante investimento: decide di affidarsi a Facebook (Facebook Ads) per moltiplicare i suoi “lead” sul social network nella convinzione, abbastanza spannometrica, di ricavare circa il 2-300% rispetto alle risorse investite.

Si butta, impetuosamente, in una massiva campagna su Facebook Ads e, rapidamente, si trova ad aver speso, o meglio potremmo dire sperperato, l’ingente somma di circa 600.000 dollari. E tutto questo senza un concreto ritorno dell’investimento paragonabile a quanto speso.

La vicenda che ancora rimane confusa per punti discordanti espressi da Braar e al contempo anche da Facebook, lascia comunque emergere in maniera importante che quando ci sia affida alla pubblicità di un social network come Facebook risulta fondamentale, anzitutto, conoscere le sue caratteristiche e capire, concretamente, se queste incrociano gli obiettivi che vogliamo raggiungere.

Facebook, in sostanza, è un social network che ogni mese ospita circa 2 miliardi di utenti che fanno di tutto: dal postare foto all’esprimere commenti su quello che hanno mangiato un minuto prima. Tutto meno che, direttamente, comprare. Nel senso, la piattaforma tutto fa meno che vendere prodotti, offre agli utenti contenuti, anche riguardanti prodotti e, d’altro lato, alle aziende la possibilità di potersi promuovere sui propri canali. Facebook è in grado di incrementare la popolarità di un brand, farlo circolare tra gli utenti, generare “lead” e, addirittura, portare le persone a compiere determinate azioni (call to action) capaci di “convertire” il coinvolgimento generato dal brand in gesti concreti come un acquisto o la sottoscrizione di una newsletter.

Contattaci per strutturare un piano promozionale ad hoc!

Nello specifico Facebook Ads prevede tre livelli diversi di azione:

  • CPM (costo per mille), per avere visibilità (e basta) per il nostro brand aziendale. Si paga semplicemente affinché il nostro Brand venga promosso e mostrato il più possibile;
  • CPC (costo per click), si tratta della tipica strategia usata dall’imprenditore di Fetopolis, prevede un costo associato a ogni click (sia una fotografia, che un like, che un commento);
  • CPM (CPM ottimizzato), con questa strategia paghiamo Facebook solo se gli utenti compiono un’azione specifica che ci interessa (come ad esempio visitare il nostro sito di e-commerce). In questo modo il social network, per avere introiti, indirizza la nostra pubblicità solo verso gli utenti che potrebbero esser interessati e, dunque, propensi alla call to action che noi prevediamo.

Affidatevi a dei professionisti

La nostra web agency a Lecco è composta da professionisti nel settore della comunicazione digitale, sapranno guidarti nello sviluppo del tuo business seguendo le best practises.

Alla luce dell’esperienza non molto felice di Braar vi è anzitutto una riflessione da fare: prima di incamminarci in qualsiasi azione di advertising su Facebook Ads è necessario definire bene qual è l’obiettivo che vogliamo raggiungere e, concretamente, capire se il social network fa al caso nostro. Anche considerando che all’investimento economico che facciamo deve corrispondere un ritorno effettivo perché poi, alla fine, qualsiasi strategia deve esser valutata in base al rapporto tra effort e risultati prodotto.

In secondo luogo, bisogna conoscere bene quello che Facebook è e rappresenta con tutte le potenzialità e debolezze e, soprattutto, mettere bene a fuoco che esser visibili, impegnarsi a promuovere il proprio profilo, la propria notorietà non equivale a vendere di più.

Non farlo significa perdere su due fronti: perdere le opportunità che lo strumento ci offre perché non le comprendiamo e, forse la cosa peggiore, sprecare soldi che potrebbero esser investiti su altri fronti magari maggiormente redditizi per la nostra azienda.

Non improvvisare, affidati a dei professionisti per ottenere risultati dai tuoi investimenti in pubblicità. Richiedi una consulenza Gratuita.


Condividi
Potrebbe interessarti anche:
Riattivare Vecchi Contatti con l’Email Marketing: 4 Tecniche Top Personal Branding e Social Network: la SEO è importante? Personal Branding e 5 Errori da Evitare Sito Web Aziendale e 6 CTA Vincenti Advertising su Instagram: Come Utilizzare le Immagini per Promuovere il Tuo Brand

    Inserisci la tua richiesta