iOs 14 privacy: svolta per l’utente
iOs 14 privacy: svolta per l’utente
iOs 14 privacy: svolta per l’utente. Apple rincorre sempre di più la tutela della privacy dei propri utenti.
Apple procede a rafforzare la sua immagine come azienda che si dichiara sempre più attenta alla privacy dell’utente e a proposito di questo, l’azienda ha annunciato importanti news per la nuova versione 14.5.
iOs 14 è realtà da Settembre 2020, ma l’aggiornamento, ha fatto parlare.
La versione 14.5 renderà maggiormente visibile, a tutti gli utenti, l’attività di tracciamento comportamentale a fini di marketing, utilizzante l’identificatore unico IDFA (Advertising Identifier) del dispositivo.
Con questa funzione, Apple cerca di concedere meno informazioni possibili a terzi sulle abitudini di digital searching. Abitudini che per un imprenditore sono indispensabili per la profanazione cliente, per creare adv ad hoc, per conoscere il target in maniera specifica e mirare bene quando si parla di offerta di mercato
Le novità privacy di Apple con iOs 14.5
Con iOs 14.5, per la prima volta, l’utente non dovrà subire la preimpostazione di fabbrica di una sua condivisione con varie API senza avere voce in capitolo: questa impostazione permette di seguire il comportamento dell’utente a fini pubblicitari, in un assetto finora non facilmente mutabile, lasciando piuttosto liberi gli sviluppatori di insinuarsi nei dispositivi e raccogliere quanto di loro interesse.
Ora, con 14.5, si avrà la possibilità di accedere alle impostazioni iOS del proprio device e, nel menu “Privacy” si potrà selezionare l’apposito sotto-menu “Tracking”: ci sarà un bottone di selezione “Allow Apps to Request to Track”, disattivato di default, che può essere attivato o tenuto spento.
Se l’interruttore è lasciato spento, allora le app che richiederanno il tracciamento accedendo all’IDFA non potranno procedere, perché l’utente avrà segnalato di non voler essere disturbato non solo dal tracking. Il processo è simile alla funzione“Do Not Track” in uso nei browser. Sotto al bottone compariranno elencate le app che avranno richiesto l’accesso, permettendo così una selezione.
Leggi anche ⇨ Intelligenza artificiale i 3 strumenti che faranno esplodere il tuo marketing
L’avviso di tracking apparirà anche caso per caso, per esempio installando e/o attivando una nuova app. Per avvisare l’utente del tracking e chiedere conferma o meno, Apple ha introdotto un pop-up specifico.
Cliccando su “Allow Tracking” il tracciamento avverrà su base consensuale nell’ambito della singola app richiedente.
Questa novità rappresenta un passo in avanti per trasparenza e rispetto della privacy by default. Ora gli sviluppatori che vorranno monetizzare tramite il tracciamento degli utenti dovranno adottare l’API ATT e dunque rispettare questa impostazione.
Gli utenti scelgono di chi fidarsi
Nel pratico, cosa succede? L’App Tracking Transparency, in parole povere, dà una scelta all’utente. Permette di essere più attivi nella protezione della privacy, se si vuole, e di conseguenza dovrebbe rendere anche più consapevoli sul tema, soprattutto parlando di minori.
Per la consapevolezza, in realtà, Apple ha già fornito uno strumento da qualche mese: un’etichetta, associata ad ogni app che abbiamo scaricato o abbiamo intenzione di scaricare, che spiega nel dettaglio quali dati quel software raccoglie sugli utenti. Quindi qualche app, forse, era già stata limitata.
Apple ha, infatti, introdotto il 14 dicembre delle nuove etichette sul suo App Store che raccontano in modo dettagliato e semplice quali dati le applicazioni raccolgono. Un riassunto specifico per ogni software che finisce sullo Store e che ogni sviluppatore deve consegnare perché la sua nuova app possa essere pubblicata sul negozio virtuale di Apple o perché l’aggiornamento di un’app già esistente possa diventare effettivo.
Dopo questo step, adesso è possibile anche applicare quella conoscenza acquisita nel modo che si preferisce. Si può quindi decidere di continuare ad essere tracciati, continuare a fornire alle app informazioni sui propri comportamenti. Queste informazioni sono però quelle che si utilizzano, come già detto, per la profilazione pubblicitaria da parte della stessa società, oppure no. Basta un click.
Sarà l’iPhone o l’iPad, appena dopo aver scaricato l’app, a chiedere cosa vogliono fare gli utenti, tramite in un pop-up sullo schermo.
Come però può Apple assicurare che le app non traccino?
Se si seleziona “Chiedi all’app di non tracciarmi” lo sviluppatore non sarà in grado di accedere al cosiddetto IDFA, ovvero l’Identify for Advertisers: un identificatore che viene assegnato da Apple a ogni dispositivo. Senza questo strumento, non arà impossibile tracciare i movimenti e comportamenti online.
C’è da dire che le policy di Apple richiederanno, d’ora in poi, di rispettare la volontà dell’utente e qualora non fosse così, l’applicazione sarà eliminata dall’App Store. Quindi non verrà scaricata da, potenzialmente, 900milioni di persone (iPhone attivi nel mondo). A questo punto, sicuramente conviene rispettare le norme App Store, ma quanto dovremmo tralasciare dei nostri utenti? Quanto più difficile risulterà profilarli?
Insomma, Apple si fa polizia della privacy, almeno sui suoi dispositivi, e tenta di diffondere la cultura del consenso esplicito con la tematica privacy.
Le funzioni: password monitoring e privacy report
Il nuovo iOS introdurrà anche due nuove funzioni nel browser Safari: una di password monitoring, per segnalare all’utente se sta utilizzando una password non sicura secondo determinati parametri, e un’altra di Privacy Report per segnalare come i siti web visitati stanno tracciando l’utente. Parliamo quindi non solo di Native App, ma anche si sito web e e-commerce e web app.
La novità sta nel chiedere all’utente
Ci sono ancora dei dubbi su quanto questo blocco sia efficace, in maniera definitiva. Ma la novità è stata accolta con favore da buona parte delle associazioni che si occupano di protezione della privacy. Ovviamente, e fortunatamente per gli imprenditori, ci sono altri modi per seguire i comportamenti delle persone, come ad esempio quello che viene definito «fingerprinting», ma non solo.
La vera rivoluzione dell’App Tracking Transparency (ATT) non sta nel blocco totale del tracciamento delle app, ancora incerto, ma nella richiesta diretta e aperta di un consenso, da parte dell’utente, per farlo.
Apple da parte sua porta avanti una campagna di marketing per invitare l’utenza a riprendere il controllo dei propri dati. L’ultimo tassello di questa battaglia si traduce in un nuovo spot pubblicitario pubblicato ieri nel canale YouTube ufficiale di Apple.
Le altre novità di iOs 14.5
L’aggiornamento di iOS 14.5 porta con sé altre novità, meno importanti, per quanto riguarda la profanazione cliente. Ci sono nuove emoji e una voce più accurata di Siri. Inoltre, ora diventa più facile sbloccare lo smartphone.
Insomma, le novità sono tante ed anche importanti. Cosa succederà? Vedremo quanti permetteranno ancora il tracciamento dei propri dati e quanti, invece, useranno le nuove funzioni Apple come scudo.
Se crei e gestisci campagne advertising per te o i tuoi clienti e sei preoccupato sull’impatto che ios 14 possa avere su di esseo semplicemente sei interessato alla creazione app Ios contattaci!
Gestiamo budget da decine di migliaia di euro per le nostre promozioni; il nostro team saprà fornirti le soluzioni giuste per aggirare questo temibile aggiornamento.
Scopri la nostra fantastica web agency di Ascoli Piceno!