Google Bard e Seo: l’Alba di un Nuovo Impero
Google Bard e SEO: ormai ne parlano tutti.
Google Bard è l’argomento più discusso e insieme a lui tutte le implicazioni che questo nuovo modo di cercare informazioni comporta soprattutto per chi con Google ha a che fare ogni giorno per lavoro.
Pensando a Google Bard infatti è impossibile non pensare anche al mondo della SEO ( Search Engine Optimization) e, in particolare, alla creazione dei contenuti: ma veramente un’ai può scrivere contenuti esaustivi, qualitativamente validi e ottimizzati SEO?
Ma andiamo per gradi.
Google Bard, la Nuova AI di Big G
Google Bard è una chatbot, ovvero un software che simula le conversazioni umane e che ha alla base un’impostazione ‘botta e risposta’ come nel dialogo con un amico.
Ma in questo caso è come se il nostro amico fosse una specie di super eroe, in grado di rispondere a qualsiasi domanda prendendo in esame tutto quello presente nel web in merito alla nostra richiesta, fornendoci in millesimi di secondo risposte anche particolarmente articolate.
In realtà la frontiera chatbot era già stata sdoganata da ChatGPT (di proprietà Microsoft e sviluppato da OpenAi), che nel Gennaio 2023 ha registrato 9,2 milioni di action, con un aumento del 330% rispetto al Q4 2022 (fonte: ricerca Comscore), lasciando intuire le enormi possibilità di applicazione.
Così il tema della ai e della sua utilizzabilità è diventato una priorità anche per Google, che il 13 Luglio 2023 ha reso la sua chatbot disponibile anche in Europa e utilizzabile da chiunque, sottolineandone il carattere di sperimentazione e la possibilità di inesattezza nelle risposte fornite all’utente.
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Come Utilizzare Google Bard
La chatbot di Google si presenta all’utente con un’interfaccia molto semplice e intuitiva: è una pagina bianca con uno spazio sul fondo destinato alla digitazione della domanda o alla richiesta, che possono essere di qualsiasi genere. E’ possibile infatti chiedere un menù settimanale per una dieta priva di carboidrati, così come la scrittura di un articolo specifico su argomenti complessi ed estremamente settoriali, o una poesia.
Google bard risponderà alle domande con tre opzioni visualizzabili, ed è possibile continuare il dialogo chiedendo approfondimenti, ulteriori spunti o un’analisi più dettagliata sull’argomento richiesto. La sua ricchezza è quella di analizzare in millesimi di secondo tutto il materiale presente nel web sull’argomento richiesto e mixarlo generando una risposta teoricamente esaustiva e completa.
Il Risparmio di Tempo
La sua utilità è ovvia: ci fa risparmiare tempo.
Pensiamo per un attimo a quanto alcune ricerche, effettuate con il ‘classico Google’ siano dispendiose, a volte difficili e lunghe, soprattutto per chi deve scrivere contenuti e articoli su temi che magari non conosce, e alle energie che poi occorrono per organizzare i risultati in modo coerente, logico e soddisfacente. In più la possibilità di poter dialogare consente di chiedere approfondimenti e revisioni e aggiustare il tiro, cercando di ottenere proprio quello che avevamo in mente senza troppo sforzo.
Ma quindi Google Bard potrebbe davvero essere la fine per chi si occupa di SEO?
Goole Bard e SEO
Chi si occupa di SEO e di creazione di contenuti sa bene quanto il proprio lavoro sia fondamentale per il posizionamento dei siti sui motori di ricerca e, al tempo stesso, quanto un contenuto debba avere un valore aggiunto rispetto agli altri.
Ma davvero un ai può sostituire tutta questa creatività…umana?
Di sicuro la questione va vista analizzata da più punti di vista.
Seo e AI: la Ricerca delle Parole Chiave
Una parte fondamentale del lavoro SEO è la ricerca delle parole chiave che diventeranno poi il cardine dei contenuti e una specie di etichetta affinché nella libreria virtuale di internet, Google sia in grado di identificare di cosa parla il nostro libro (ossia il nostro sito) e possa sceglierci in mezzo a tantissimi altri libri che potrebbero apparire simile al nostro, proponendoci ai lettori più frequentemente possibile.
Il lavoro di un esperto SEO è molto articolato e prima di passare al lavoro di copywriting vero e proprio (la creazione del contenuto), presuppone dei passaggi.
Forse Google Bard e SEO potrebbero per alcuni versi convivere, ma prima vediamo insieme i passaggi.
Le analisi Seo
- Analisi del settore e della nicchia di mercato: Comprendere il proprio settore e la nicchia di mercato a cui si rivolge è fondamentale per identificare le parole chiave pertinenti. Esaminare i termini e le frasi comuni utilizzate nel settore e comprendere le tendenze e le esigenze dei potenziali utenti.
- Ricerca delle parole chiave principali: Utilizzare strumenti di ricerca delle parole chiave come Google Keyword Planner, SEMrush, Ahrefs o Ubersuggest (solo per citarne alcuni) per identificare le parole chiave principali relative al proprio argomento o settore. Questi strumenti offrono informazioni sul volume di ricerca mensile, la concorrenza e le idee correlate alle parole chiave.
- Analisi della concorrenza: Esaminare i siti web dei competitor e analizzare le parole chiave che stanno utilizzando. Questo può fornire spunti per individuare parole chiave rilevanti per il proprio contenuto.
- Considerare le parole chiave long-tail: Oltre alle parole chiave principali, includere anche le cosiddette “parole chiave long-tail”, ovvero frasi più lunghe e specifiche che gli utenti potrebbero utilizzare per cercare informazioni più dettagliate.
- Utilizzare strumenti di suggerimento delle query: Motori di ricerca come Google offrono suggerimenti di ricerca basati sulle query degli utenti. Utilizzare questi suggerimenti per identificare nuove parole chiave o per trovare varianti delle parole chiave principali.
- Valutare la rilevanza e la competizione: Selezionare parole chiave rilevanti per il proprio contenuto, considerando la pertinenza con l’argomento trattato e valutando anche il livello di competizione per quelle parole chiave. Cerca di bilanciare l’uso di parole chiave popolari con quelle meno competitive per avere maggiori possibilità di posizionarti nei risultati di ricerca.
Inutile dire che se qualcun altro di affidabile e veloce potesse sobbarcarsi questa fase di ricerca, scomodo non farebbe.
Ma a quel punto, il lavoro di un esperto SEO sarebbe davvero indispensabile?
Seo e Nuove Tendenze
Secondo alcuni esperti del settore, chi si occupa di SEO dovrebbe imparare a concentrarsi sulle keyword conversazionali, diventate più importanti con l’aumento dell’utilizzo di assistenti vocali come Siri, Google Assistant e Alexa, che incoraggiano gli utenti a fare domande complete e a esprimere le loro intenzioni in modo più dettagliato.
Di fatto, con l’avvento di chatbot e assistenti vocali probabilmente è proprio questa la rivoluzione che chi si occupa di SEO deve abbracciare: il modo diverso di cercare informazioni da parte degli utenti, che hanno la possibilità di parlare con ‘qualcuno’ e in un certo senso stanno ritornando a un dialogo vero e proprio, abbandonando l’utilizzo si sole due o al massimo tre parole per trovare risposte alle domande.
E quindi presupporre contenuti che rispondano a domande molto specifiche, più che a un’informazione generica.
Il Contenuto e le Domande da Porsi
A questo punto rimane la questione dei contenuti: Google Bard è in grado di generare contenuti di valore?
Dipende cosa intendiamo per valore, prima di tutto.
Infatti, il successo di un contenuto viene decretato da più fattori, tipo: risponde in modo pertinente alla richiesta dell’utente? Ha una buona leggibilità? E’ articolato in modo chiaro e logico? E’ grammaticalmente corretto?
Queste sono tutte domande importantissime, ma quella fondamentale è: il lettore legge il mio articolo dall’inizio alla fine? Perché, in sintesi, questo è il punto cruciale.
E poi: perché fra tante possibilità, deve scegliere di leggere proprio il mio articolo?
Il Contenuto che Fa la Differenza
Scrivere un contenuto di valore vuol dire tenere il lettore incollato sulle nostre parole, e fare in modo che non cerchi altre risposte perché la nostra è stata esaustiva ai massimi livelli e prometteva bene fin dal titolo.
Ma soprattutto con i nostri contenuti possiamo non sempre, ma spesso è possibile, fornire punti di vista nuovi e parlare di qualsiasi cosa con una prospettiva diversa.
Per fare un esempio concreto, pensiamo ad una mamma che ha il figlio con febbre alta e puntini rossi. Come tutte le mamme della terra cercherà subito su Google informazioni (prima di chiamare la pediatra), e le verranno fornite pagine da scegliere che parleranno di sesta malattia o scarlattina.
Se fra le risposte ce ne fosse una che ha come titolo: ‘Perché non preoccuparsi per la sesta malattia’, di sicuro il suo click finirebbe su quella.
La forza delle parole non è qualcosa che può essere delegato o che possiamo sperare che un’ai ci suggerisca, ma piuttosto risiede nelle nostre capacità tutte ‘umane’ di persuadere, comunicare efficacemente e creare percorsi alternativi all’interno di schemi abitudinari di esposizione e risposta ai problemi.
Per questo un contenuto fornito da un chatbot non potrà mai essere preso e messo on line così com’è: l’intelligenza artificiale ci dice quello che altri hanno già detto e non si preoccupa del ‘nuovo’, perché non può averne le capacità. Quelle sono solo nostre.
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Conclusioni
Concludendo, sta di sicuro nascendo un nuovo impero che sarà eretto su strumenti nuovi, di semplice utilizzo e alla portata di tutti e che snelliranno probabilmente molti processi.
Ma a governare l’Impero saremo comunque noi, che dovremo riuscire a creare sempre stupore con parole e immagini, a far vivere un’esperienza a chi ci legge e a mostrare tutto il nuovo che può esserci perché a scandagliare il passato e quello che già sappiamo ci penserà una utilissima, ma sempre limitata, intelligenza artificiale.
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