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Il web Marketing per alberghi, attività ricettive e turistiche.

La comunicazione è un fattore fondamentale per il marketing territoriale: alberghi, bed and breakfast, hotel, agriturismi e strutture ricettive in genere, hanno l’obiettivo prioritario di coinvolgere il turista. A tal fine un sito web di qualità in grado di promuovere la meta turistica ancor prima della sistemazione nella struttura è uno strumento che consente di fare la differenza.

Le caratteristiche di un sito web per il turismo

Quali sono gli elementi di cui occorre tenere conto nella creazione di un sito web per un hotel, un bed and breakfast o un agriturismo?

1. Gli esperti del settore

Innanzitutto è indispensabile rivolgersi ad un team di professionisti, esperti nella realizzazione di prodotti digitali. Esistono infatti sul web diverse offerte relative alla creazione gratuita e fai-da-te di siti web, i cui risultati, però, sono ben lontani da quelli che un’agenzia di marketing o un professionista nel settore possono raggiungere.

2. Marketing esperienziale

Oggigiorno avere un sito web non è sufficiente: è necessario, infatti, che il sito conti alcune imprescindibili caratteristiche quali la visibilità sui motori di ricerca, la chiarezza e la buona organizzazione delle informazioni, una grande quantità di immagini e la navigabilità fruibile da ogni dispositivo.  Un buon sito web di una struttura ricettiva dovrebbe essere in grado di offre un’esperienza, di riprodurre la possibilità di far visitare la zona e di soggiornare nella struttura oltre a rendersi utile nella possibilità di controllare la disponibilità delle camere e prenotare direttamente online. L’interfaccia deve essere intuitiva e semplice.

3. Una racconto ricco di immagini e dettagli

Al fine di ottenere un certo tipo di engagement (coinvolgimento) immagini, informazioni e dettagli faciliteranno il racconto della struttura ricettiva.

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4. Un dominio geolocalizzato

Come si è detto, una buona comunicazione ha anzitutto l’obiettivo di promuovere la zona in cui la struttura si colloca e le possibilità che offre. La scelta di un dominio geolocalizzato consente di registrare un notevole successo grazie all’ottimizzazione SEO sui motori di ricerca e vari altri servizi come l’app, la landing page o la newsletter; questo tipo di dominio, infatti, contiene al suo interno sia il tipo di attività che viene promossa, sia il nome della città o provincia di riferimento.

7. Un sito fruibile e responsive

Altro fattore non trascurabile nella creazione di un sito web è la fruizione mobile di Internet per cui un sito web deve necessariamente essere anche responsive, ovvero facilmente visualizzabile e navigabile da ogni tipo di dispositivo (computer, tablet o smartphone).

Leggi Come realizzare un sito web ottimizzato per la tua azienda 

Questa presentata è una breve panoramica delle caratteristiche fondamentali di un sito web per le strutture ricettive turistiche, ma la pianificazione e la realizzazione di un sito web comporta poi ovviamente molte altre considerazioni, nonché la creazione di una vera e propria strategia di lancio e di comunicazione. Ecco perché, come anticipato, è necessario rivolgersi a dei professionisti che siano degli esperti nel settore e nelle strategie opportune per una comunicazione efficace, specialmente in un campo delicato come la promozione turistica delle strutture private che si incrocia con la promozione pubblica e del territorio, in un continuum di grande valore.

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Google My Business, cos’è e come funziona

Gratuito e facile da usare, Google My Business è lo strumento dedicato alle aziende per gestire la loro presenza online. Dal motore di ricerca a Google Maps, permette di mostrare agli utenti i dettagli della propria attività.

Google My Business non costa nulla, basta un account Gmail

Contribuisce a rafforzare il brand della tua azienda. Chi cercherà su Google la tua attività, tra i risultati di ricerca, oltre al sito web, comparirà anche la tua scheda Google My Business.

Nella scheda ci saranno il logo, le indicazioni sulla mappa per raggiungere la tua azienda, il numero di telefono, il sito internet ed eventuali orari di apertura. Tutte informazioni che rassicurano il cliente e gli trasmettono una sensazione di affidabilità verso quella che è la tua attività.

In oltre le informazioni Google My Business sono responsive, così da poter essere visualizzate correttamente anche da dispositivo mobile, facendo così evitare all’utente di zoomare il testo per leggere.

Nella scheda è possibile vedere immagini e tour virtuali nonché trovare le indicazioni topografiche per raggiungere la tua azienda.

Con Google My Business puoi interagire con gli utenti

Oltre ad una vera e propria scheda associata all’azienda, con immagini, descrizione dell’attività e contatti, con Google My Business, c’è anche la possibilità di interagire con gli utenti grazie alle loro recensioni e commenti.

Se le recensioni sono positive migliorano la reputazione dell’azienda facendo guadagnare fiducia nel brand.

Naturalmente, è buona norma replicare alle recensioni, anche in caso siano negative, per guadagnare la fiducia e rafforzare la propria presenza nei confronti dei clienti. Ricorda che chiunque abbia un account Gmail potrà scrivere una recensione ed esprimere il suo parere sulla tua attività.

Interagire con i propri potenziali clienti vuol dire poter fornire loro informazioni utili nel momento in cui gli stessi effettuano ricerche.

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La tua attività verrà verificata da Google: un’ulteriore referenza per i tuoi clienti

Google dovrà accertarsi che le informazioni inserite in una scheda Google My Business siano veritiere e corrispondano ad un’azienda esistente. Normalmente questo avviene attraverso il canale telefonico oppure tramite l’invio di un coupon con un codice.

La garanzia della veridicità dei dati inseriti nella scheda, è una referenza di affidabilità per chi è interessato alla tua azienda.

Google My Business va incontro alla SEO

Compilare correttamente e interamente la scheda di Google My Business, inserire immagini, richiami ai Social e il link al sito web, aiuta a posizionare meglio la tua attività nella Serp di Google.

Le recensioni lasciate dagli utenti e le tue interazioni contribuiscono ad accelerare la tua visibilità online. Vedi Essere competitivi sul web con una strategia SEO efficace

Monitorare l’andamento della tua scheda nelle ricerche Google

Dovrai essere sempre in grado di conoscere l’andamento della la tua scheda nelle ricerche Google.

E’ importante sapere quale tipologia di utenti visita la scheda della tua azienda. Potrai infatti avere accesso a dati statistici sull’andamento delle visite, la tipologia degli utenti e altre informazioni.

Tali dati sono relativi al numero di utenti che hanno visto il sito, a quelli che hanno richiesto informazioni per raggiungere la sede, oppure permettono di sapere quanti hanno telefonato.

I post di Google si possono utilizzare per pubblicare offerte di prodotti e servizi che verranno visualizzati sulla ricerca di Google e Maps. Attenzione, perché è importante pubblicare sempre contenuti pertinenti l’attività della tua azienda.

Sebbene Google My Business sia una piattaforma facile da utilizzare, per ottenere i risultati migliori, le informazioni della scheda andranno inserite in modo esaustivo e originale, così da fare la differenza e da attirare gli utenti verso la tua azienda tenendoli lontano dai competitors.

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Come compilare la scheda Google My Business in modo che sia efficace

Il detto, vale più un’immagine di mille parole, si applica anche in questo caso. Inserire tra i contenuti immagini di qualità è la regola per colpire l’attenzione. Non accontentarti di foto scattate con lo smartphone ma rivolgiti a dei professionisti e noi di MG Group Italia sapremo valorizzare al meglio i contenuti che vuoi rappresentare.

La prima immagine che deve rimanere in mente è quella del profilo. Dovrà essere il logo della società o qualcosa di inerente l’attività svolta.

Seguirà un’immagine di copertina di risoluzione maggiore, come per esempio una fotografia dell’azienda ripresa dall’esterno.

Potranno essere aggiunte immagini degli spazi interni, l’esposizione dei prodotti e magari anche del personale.

Nella descrizione dell’attività non potranno mancare, oltre ad una chiara descrizione dei servizi offerti, gli orari di apertura e i contatti.

Se la tua azienda ha più sedi, Google My Business ne consente una gestione unica, attraverso un solo account.

Per ognuna delle sedi si possono inserire informazioni e immagini differenti.

Alcune astuzie per gestire al meglio Google My Business

E’ molto consigliabile attivare le notifiche via mail, in modo che quando un utente inserisce un commento e una recensione potrai interagire con lui in tempo quasi reale. Leggere i commenti ti servirà per capire se qualcosa deve essere migliorato.

Come sempre, cerca di sfruttare i canali Social. Non è necessario essere attivo su tutti, ma cerca di individuare quali sono quelli più pertinenti alla tua attività.

 

In breve i vantaggi di Google My Business

  • Non costa nulla, è facile da usare e Google mette a disposizione questo strumento a chiunque abbia un’azienda e sia in cerca di visibilità in rete.
  • Aumenta la Brand Awareness. Far capire a Google che ci sei contribuisce ad una maggiore presenza in Internet, mettendo a disposizione degli utenti la scheda della tua azienda.
  • La scheda è responsive e quindi mobile friendly
  • Se la tua azienda ha più sedi puoi tenerle sotto controllo con un unico account.
  • Tutte le informazioni degli utenti che interagiscono con il tuo profilo Google My Business sono statisticabili attraverso report semplici e precisi.

Se hai deciso di dare ancora più visibilità alla tua azienda, rivolgiti a MG Group Italia per la creazione del tuo profilo Google My Business.

I nostri professionisti di Web Marketing sono a disposizione per creare la soluzione che fa al caso tuo.

 

 

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E-commerce e la Coda Lunga: vantaggi e svantaggi

Il numero degli imprenditori che si affida al web per vendere i propri prodotti è in costante crescita e in molti si ritengono soddisfatti di questa scelta. Se tanti brand decidono infatti di affiancare un e-Commerce ad un negozio fisico, altri invece scelgono di intraprendere solo ed esclusivamente la strada digitale per promuovere i loro prodotti e far conoscere le offerte al resto del mondo.

La tradizionale economia offline e la “coda corta”

Nell’ambito della moderna economia legata al web, la Teoria della Coda Lunga (Long Tail) di Anderson, ci aiuta a capire meglio alcune dinamiche e a rispondere ad alcune domande. Il problema centrale dell’economia risiede nello squilibrio strutturale tra le risorse scarse ed i bisogni illimitati dell’uomo.

Ma la moderna economia delle reti ha ancora risorse scarse? O si deve adesso piuttosto parlare di economia dell’abbondanza?

La scarsità era un concetto applicabile, fino a pochi anni fa, a tutti i settori della moderna economia, compresi libri, DVD e cd. Se si pensa, per esempio, ad un classico “negozio di calce e mattoni”, con uno spazio ben definito costituito da mura, schedari e scaffali in cui esporre la merce. Ogni singolo centimetro quadrato di scaffale sarà occupato da un bene di un costo quantificabile. Il proprietario del locale avrà interesse a far sì che la merce esposta sia solo quella che può garantire i maggiori profitti.

Fino a questo momento la maggioranza dei consumatori medi concentrava i propri acquisti in questa parte dell’offerta (la “coda corta”) non perché tutti i consumatori avessero gli stessi gusti, ma per la mancanza fisica di un’offerta alternativa.

L’arrivo della Coda Lunga di Anderson

Poi con l’intuizione di alcuni imprenditori riguardo la necessità di ampliare l’offerta e l’abbattimento dei costi di stoccaggio, sono arrivati sul mercato Amazon, I-Tunes, Netflix, E-bay, portali turistici online, che hanno reso possibile la disponibilità di una scelta di migliaia di volte superiore rispetto a qualche anno fa.

La teoria della coda lunga può essere riassunta nell’affrancamento di cultura ed economia dalla rilevanza attribuita ad un piccolo numero di hit posizionati sulla testa della curva di domanda con uno spostamento verso un largo numero di nicchie posizionate invece sulla coda.

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I vantaggi dell’e-Commerce

Se si è deciso di intraprendere la strada della vendita nel web, l’e-commerce rappresenta indubbiamente un’opportunità da cogliere, per via dei numerosi vantaggi che offre. Vediamoli insieme.

  • La vostra attività è operativa 24 h su 24. Il software e-commerce gestisce gli ordini, perfeziona i pagamenti e si affaccia su un mercato che offre un bacino di clientela sterminato da conquistare a suon di campagne virali e attività sui social media e interattività.
  • Vi è una notevole riduzione dei costi rispetto rispetto ad un negozio fisico (canone di affitto dei locali, personale, utenze ecc.) e il proprietario può raccogliere una vasta quantità di dati sui clienti da poter utilizzare per eventuali campagne pubblicitarie.
  • Il costo della pubblicità, peraltro, è irrisorio. Chiunque può comprare un’inserzione su una rivista specializzata o gestire efficacemente un blog aggiornato con cui consolidare la propria presenza online.
  • Il contatto con il cliente potenziale o affezionato è diretto e istantaneo e i processi di acquisto si accorciano perché il consumatore può raggiungere l’offerta proposta con un semplice click.
  • I servizi possono essere offerti direttamente online: invio di preventivi, analisi tecniche, quotidiano in formato pdf, senza spese di spedizione tramite posta ordinaria.

Anche per chi acquista online, poi, ci sono numerosi vantaggi, tra cui la comodità di comprare un prodotto ogni giorno dell’anno senza mai trovare la “serranda abbassata”, semplicemente cliccando il pulsante acquista sul proprio smartphone o pc, stando comodamente seduto sul divano o al bar con amici. L’utente può accedere a sconti e promozioni in maniera celere e frequente; ha la possibilità di osservare un prodotto più a lungo e di leggere le varie recensioni dei clienti; può effettuare il pagamento con la propria carta di credito e attendere comodamente il corriere che consegnerà il prodotto in pochi giorni.

Alcuni svantaggi

Vediamo insieme, invece, quelli che potrebbero considerarsi come eventuali svantaggi.

  • Il marketing online richiede degli investimenti per elementi quali il software, l’hardware, il design del sito web, la manutenzione e il servizio tecnico, la distribuzione di cui occorre tener conto.
  • Alcuni clienti, per determinati beni, preferiscono ancora l’acquisto in negozi fisici per ragioni quali l’assistenza e cliente e il supporto pre e post vendita, due aspetti spesso trascurati dai commercianti virtuali e, in generale, per il contatto fisico con il commerciante o il prodotto stesso e la disponibilità immediata del prodotto.
  • La sicurezza nei pagamenti online è diventata il chiodo fisso di ogni utente che si affaccia sul mercato online e non tutti i siti e-commerce riescono a superare con successo questa prova di fiducia.

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Concludiamo con un video sulla Teoria della Coda Lunga spiegata direttamente da Chris Anderson

 

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Il Neuromarketing e i processi decisionali

In un mercato saturo di stimoli pubblicitari, dove migliaia di marche bombardano costantemente il pubblico, l’emergente disciplina del Neuromarketing è di forte interesse per gli studiosi del settore. Incentrata sullo studio dei processi mentali che soggiacciono alle decisioni, il Neuromarketing è fondamentale per la comprensione dei meccanismi cerebrali al momento dell’acquisto e per poter esercitare un certo potere di influenza sulle scelte del consumatore. 

Che cos’è il Neuromarketing?

Il Neuromarketing è, in poche parole, l’applicazione della neuroscienza al allo scopo di analizzare i processi irrazionali che avvengono nella mente del consumatore e che influiscono inconsapevolmente sulle decisioni di acquisto oppure sul maggiore o minore coinvolgimento emotivo nei confronti di un brand. Questo consente di comprendere l’eventuale efficacia persuasiva dei messaggi pubblicitari e di risolvere tanti dubbi legati alle preferenze e alle scelte dei consumatori. 

Il Neuromarketing si distingue dalle altre discipline per la prospettiva scientifica che lo caratterizza. Non si tratta, infatti, di leggere ed interpretare la mente, ma della applicazione di un vero e proprio metodo scientifico e di una serie di studi condotti in laboratorio e altamente controllati. Per la prima volta con il Neuromarketing e con processi mentali del cervello del consumatore, i brand hanno la possibilità di addentrarsi nell’80% delle decisioni più o meno inconsapevoli degli individui per comprendere a fondo quello che pensa il cliente.

Gli strumenti del Neuromarketing

La risonanza magnetica funzionale e l’elettroencefalogramma consentono di ottenere le immagini del cervello al momento della ricezione di stimoli esterni o durante lo sviluppo di un’attività, mostrando quali aree cerebrali nello specifico si attivano. Questi strumenti sono un’importante fonte di informazioni ma hanno un costo molto elevato.

L’eye-traking è una tecnica che permette di analizzare il punto di fissazione oculare e di registrare la dilatazione e la contrazione delle pupille. Questa funzione può essere molto utile poiché è stata riscontrata una correlazione tra la dilatazione della pupilla e l’interesse o l’attenzione dell’individuo nei confronti di uno stimolo e tra la contrazione della pupilla e l’avversione o il disgusto verso un determinato stimolo.

La misurazione della risposta galvanica della pelle consente di misurare le variazioni nelle proprietà elettriche della pelle, in seguito alla variazione della sudorazione. Alcuni studi hanno evidenziato la relazione tra il segnale GSR e alcuni stati mentali, come stress, stanchezza e coinvolgimento, per questo motivo questa tecnica può essere di grande interesse per i marketer.

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I segreti dei consumatori

Grazie al Neuromarketing il processo decisionale alla base di tanti acquisti non è più un mistero inesplorabile. Di seguito i quattro grandi ambiti in cui questa nuova disciplina ha apportato eccellenti risultati.

  • L’olfatto. I sensi hanno un potere evocativo molto potente. Il cervello ricorda molto meglio gli odori ed è in grado di processarli a livelli di subconscio più profondi rispetto agli stimoli che riceve tramite la vista. È il senso maggiormente emozionale e, pertanto, uno di quelli che funziona meglio per instaurare un rapporto profondo con il cliente. Ora le marche approfittano dell’olfatto attraverso il marketing olfattivo: per esempio, i supermercati posizionano i forni in modo strategico cosicché i clienti siano stimolati a comprare di più. Al giorno d’oggi, il 35% delle marche possiede un “odotipo”, un odore che rievoca la marca e che provoca nel consumatore sensazioni associate alla stessa
  • L’attrazione per il pericolo. Il marketing ha spesso utilizzato la paura e le allerte sanitarie per provocare reazioni nei consumatori. La logica che sta dietro a questo processo è che tutti avvertiamo il pericolo e proviamo il sentimento di paura. Però, questo, non funziona come ci si aspetterebbe: per esempio, nonostante le campagne pubblicitarie legate al rischio provocato dal fumo del tabacco, milioni di persone continuano a fumare. E, secondo gli studi neurologici, questo succede perché questi messaggi inquietanti attivano il nucleo dell’ansia, facendo sì che i fumatori non solo non vogliano smettere ma sentano anche un maggior bisogno di accendere una sigaretta.
  • Il nome della marca è un altro elemento fortemente influente e attiva risposte cerebrali subcoscienti differenti, cosicché, tra le altre, il naming è una strategia vitale per assicurare il successo.
  • I colori, nella pubblicità e nelle neuroscienze, rappresentano un mondo che viene studiato approfonditamente per la capacità di modificare idee ed emozioni associate ad una marca.

 

Applicazione del Neuromarketing: Pepsi e Coca-Cola

Celebre esempio di Neuromarketing è la campagna pubblicitaria lanciata nel 1975 dalla PepsiCo per cui i consumatori venivano sottoposti ad un esperimento: si facevano assaggiare sia la Pepsi che la Coca-Cola senza che i soggetti sapessero quale fosse una e quale l’altra. I consumatori dovevano indicare la loro preferenza in termini di gusto e la maggior parte degli intervistati preferirono senza alcun dubbio la Pepsi. Nonostante questi risultati, Coca-Cola continuava ad essere l’impresa con la maggior quota di mercato.

Perché Pepsi non era leader del settore delle bibite gassate nonostante fosse la preferita per il suo sapore? 67 volontari furono collegati ad un tomografo e ad una risonanza magnetica durante l’assaggio di entrambe le bibite: si notò che, quando questi bevevano si attivavano le zone relazionate al sistema di ricompensa del cervello. Ma quando venivano mostrate le marche delle bibite nei volontari si attivava la corteccia prefrontale mediale, la zona del cervello che si occupa del pensiero superiore che genera una serie di immagini e le relaziona a sensazioni e sentimenti. Grazie a tutto ciò che il brand era in grado di provocare in modo incosciente e inconsapevole, Coca-Cola continuava ad essere leader nel settore.

Siamo esperti in Neuromarketing e studiamo da anni i processi decisionali di potenziali clienti e consumatori.

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MG Group Italia

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Apple: storia della mela più famosa al mondo

In un mondo come quello odierno, caratterizzato da un’ottica di comunicazione coordinata ed integrata, in una prospettiva di comunicazione push in cui, a differenza del passato, è il cliente a dovere sentirsi spontaneamente attratto dal brand, è diventato ancor più fondamentale per le aziende contraddistinguersi dalle altre al fine di essere scelte. È necessario che un brand studi la sua posizione sullo scenario di mercato rispetto, soprattutto, al posto occupato dagli altri competitors da cui cercherà di differenziarsi.

Corporate Identity: cos’è e perché è importante?

La Corporate I’identity è l’identità dell’azienda o, meglio ancora, l’immagine dell’azienda così come viene percepita dal consumatore, alla base, quindi, di comunicazione e marketing. Componenti fondamentali – come nel caso delle persone fisiche – sono il nome e il logo: il nome ne permette l’esistenza e attraverso il logo passa la rappresentazione dei valori e della mission, tale come si intende venga percepita dai clienti. È evidente come avere un’identità ben definita e opportunamente confezionata significa avere un nome e un marchio rappresentativi della realtà in questione.

Apple: un esempio unico

Esempio per eccellenza di comunicazione pubblicitaria vincente è l’arcifamosa Apple fondata da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne nell’aprile del 1976. Proprio attraverso un ingegnoso lavoro di comunicazione pubblicitaria, la Apple ha fatto della propria brand identity la forza della sua strategia di marketing, tanto da trasformare i suoi prodotti in uno status symbol e il proprio marchio in una vera e propria categoria sociale.

Dalla prima all’ultima mela: storia del logo

Il primo logo, disegnato nel 1976 da Ron Wayne, consiste in un semplice disegno in bianco e nero, simile ad una vecchia etichetta americana, in cui compare Newton intento a leggere sotto un albero da cui sta per cadere una mela. Il logo raccontava l’episodio leggendario che avrebbe preceduto di pochi istanti l’intuizione geniale del fisico inglese e, nonostante la creatività e i molteplici significati, si rivelò un vero e proprio disastro: la mela era difficile da notare in mezzo ad una quantità eccessiva di dettagli e il disegno non si prestava al cambio delle dimensioni.

Fu così che Jobs, dopo averlo scartato, si rivolse a Rob Janoy – disegnatore tra i più creativi del tempo e creatore del logo di IBM (unico competitor di Apple al tempo) – per l’ideazione di qualcosa di più semplice e d’impatto. Da qui la nascita della famosa mela, usabile, appetibile e affidabile, inizialmente monocromatica e poi a righe, con i colori dell’arcobaleno.

Nel corso della storia dell’azienda californiana si sono registrati tanti cambiamenti che hanno visto alti e bassi e il licenziamento dello stesso fondatore. Negli anni ’90, con il rientro di Steve Jobs, ci si trovava in mezzo ad un nuovo scenario di mercato che comportò, tra gli altri cambiamenti, una ri-ideazione del logo: IBM non era più un vero competitor, l’arcobaleno aveva perso il suo fascino e i pubblicitari di Apple erano arrivati alla conclusione che i clienti, in realtà, erano affezionati alla mela e non al modo in cui veniva personalizzata e ai suoi colori. Da qui l’idea della mela che gioca sui toni del bianco, del grigio e del nero, terzo e ultimo logo, utilizzato dal 1998 e che ancora oggi vanta le stesse caratteristiche.

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Le campagne pubblicitarie: ‘Think Different’

Se si analizzano, invece, brevemente, le principali campagne pubblicitarie Apple, si nota subito come l’accento venga sempre posto sul valore alternativo dei prodotti Mac, in perfetta coordinazione con il payoff del brand che è ‘Think Different’.

La prima campagna risale al 1997 e lascia spazio ai personaggi rivoluzionari del ‘900 con l’intento di suggerire l’associazione al carattere innovativo dei prodotti Apple. L’attenzione è focalizzata sul mondo di valori dietro al brand Apple, ragione per cui intenzionalmente non compare mai il computer pubblicizzato.  È un approccio fortemente originale che fa scuola tra i pubblicitari di tutto il mondo e che in un certo senso si riafferma con la più famosa campagna del 2005, con cui Apple sfida in modo esplicito Windows, il rivale di sempre. In questi spot, i due marchi si presentano nelle vesti di due personaggi in carne e ossa: due giovani uomini, uno infagottato in un brutto completo giacca e pantalone (Windows) e l’altro in un disinvolto look jeans e t-shirt (Mac), che si prestano ad una serie di simpatici scambi verbali in cui emergono tutte le qualità del Mac e, al contempo, l’inaffidabilità e la difficoltà dell’uso degli ordinari pc. Anche qui il confronto va ben oltre i due computer: vengono messi a confronto due diversi approcci all’informatica, due diverse filosofie di vita in cui lo stile Mac risulta inevitabilmente più attraente, informale e divertente.

Il primo spot ha dato il via ad una lunga serie che ha segnato la pubblicità degli ultimi anni e in cui si alternano campagne focalizzate sul prodotto e campagne dedicate al mondo dei valori legato al marchio. È indubbio che, attraverso i diversi canali coerentemente integrati tra loro, Apple rappresenta l’esempio per eccellenza di costruzione di una brand identity solida e immediatamente riconoscibile, fondata su creatività e coerenza stilistica.

Il segreto di Steve Jobs

Il successo dell’azienda rimane tuttora indiscusso, anche a distanza di anni, e smentisce il pensiero di alcuni secondo cui alla base dell’acquisto dei prodotti Apple vi è fondamentalmente l’idea di abbracciare una moda. Innovazione ed eccezionale design dei prodotti, strategie studiate di marketing e comunicazione sono in realtà il vero motivo del successo Apple.  Ogni nuovo modello e ogni nuovo prodotto sono in grado di suscitare un fortissimo coinvolgimento per i consumatori e la fidelizzazione è tale che gli amanti del brand sono disposti alla strenua difesa di errori tecnici o problemi, come è accaduto nel caso dell’Iphone 7.

Steve Jobs, riconosciuto e celebrato come il più grande visionario dei nostri tempi, ha svelato il suo segreto, la vision thing alla base dell’ineguagliabile abilità di portare sul mercato prodotti considerati irresistibili.

“Your time is limited, so don’t waste it living someone else’s life. Don’t let the noise of others’ opinions drown out your own inner voice. And most important, have the courage to follow your heart and intuition… Stay hungry. Stay foolish.” 

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Rendi internazionale la tua azienda esportando grazie al Web

L’internazionalizzazione di un’azienda, ovvero l’estensione della sua presenza sui mercati esteri tramite il web, per molti sembra essere un privilegio relegato alle grandi aziende dotate di un brand molto forte.

Questo preconcetto va subito sfatato, perché anche le PMI possono iniziare il processo di internazionalizzazione della loro attività.

L’internazionalizzazione e i processi per sviluppare business all’estero

Cos’è innanzitutto l’internazionalizzazione? Consiste in una serie di processi che hanno come obiettivo quello di vendere i prodotti e i servizi di un’azienda sui mercati internazionali.

Chi decide di intraprendere questa via, deve arrivare ad internazionalizzare la propria attività. Deve imparare a renderla competitiva, cercando di guardare ben oltre il mercato locale dove è abituato ad operare.

Se hai deciso di fare questo passo, devi avere ben chiare le idee su come puoi sviluppare il tuo business all’estero, verso quali paesi orientarti e con quali strategie.

Questo processo deve riguardare il sito web dell’azienda e i canali social. Un’efficace strategia di internazionalizzazione parte da un sito web che sia spendibile anche su altri mercati.

Asserire che, per allargarsi sui mercati esteri, basta il sito web italiano della propria azienda, è quanto mai presuntuoso. Stesso giudizio anche per chi non va oltre il minimo indispensabile e si limita a tradurre i contenuti del sito in lingua Inglese.

Partire da un sito web su misura per il mercato internazionale

Conviene affidarsi alla consulenza di un professionista che possa guidarti su come strutturare il tuo sito web per trasformarlo in un centro comunicativo, così da aiutare l’azienda a sviluppare le opportunità offerte da un mercato globale.

Non sarà sufficiente tradurre i contenuti del sito web, bisognerà instaurare un forma di comunicazione che possa relazionarsi con il paese a cui intendi rivolgerti. I contenuti andranno quindi non solo tradotti ma anche rivisti per adattarli alla diversa cultura e legislazione.

ll marketing internazionale richiede un’ampia visione del mercato a cui ci si rivolge. E’ necessaria una profonda conoscenza della cultura locale, delle leggi vigenti e del tipo di economia presente.

Volersi affacciare sui mercati internazionali attraverso il web richiede contenuti madrelingua. Bisogna creare strategie comunicative efficaci perché il messaggio possa arrivare con efficacia ai mercati di destinazione.

I contenuti dovranno essere su misura, di valore e di facile accesso. Il web marketing andrà sviluppato intorno alla base culturale del paese straniero di tuo interesse.

Uno strumento molto apprezzato a livello globale e complementare al sito web è il Blog. Andrà curato e aggiornato con frequenza. E’ un mezzo di comunicazione che trasmette passione ed entusiasmo, creando un reciproco senso di appartenenza tra azienda e cliente.

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La visibilità parte dai motori di ricerca

Grazie al web, anche una piccola azienda può diventare, senza grandi investimenti, una protagonista del mercato internazionale e rendere visibili i propri prodotti e servizi in ogni angolo del pianeta.

Un sito multilingue ben fatto è la base di partenza, che deve essere seguita da una strategia SEO internazionale. La ricerca delle keyword deve essere elaborata per ottenere il miglior posizionamento sui motori di ricerca stranieri.

Per posizionarsi bene sulla SERP di un motore di ricerca straniero, è necessario un sito multilingua che offra informazioni geolocalizzate.

Per guadagnare posizioni e visibilità un ottimo mezzo è la pubblicità PPC internazionale.

Gli articoli del sito e del blog devono essere creati per attirare l’attenzione e coinvolgere persone che hanno usi e costumi diversi.

I Social Media all’estero, non sempre funzionano nello stesso modo che in Italia

I social media rappresentano in tutto il mondo un potente canale di marketing. Prendiamo ad esempio l’enorme potenziale degli annunci pubblicitari su Facebook, oppure l’opportunità di creare relazioni commerciali su LinkedIn, per trovare partner o collaboratori, nei paesi dove intendiamo esportare il nostro business.

Inoltre, ricorda sempre che i Social portano traffico verso il sito aziendale

Grazie ai Social potrai fidelizzare clienti raccogliendo domande e suggerimenti e sarai in grado di seguire i trend del mercato che ti interessa

I canali Social, sono un ottimo strumento per portare all’internazionalizzazione dell’azienda, ma vanno usati nel modo corretto, seguendo una strategia che si adegui al mercato estero di riferimento.

Non tutti sanno che i Social sono poco utilizzati in Russia, mentre Facebook è addirittura interdetto in Cina.

Detto questo, ne consegue che ogni prodotto o il servizio dovrà essere presentato in maniera differente per ogni mercato.

Anche una piccola azienda può decidere di esportare in tutto il mondo

Chiunque decida di internazionalizzare il proprio business sarà ben consapevole che il Made in Italy è riconosciuto a livello mondiale e soprattutto alcuni settori merceologici rappresentano l’eccellenza.

Documentarsi su internet e attraverso consulenze esterne diventa fondamentale per chi decide di esportare all’estero e vuole sapere i gusti e i bisogni dei suoi potenziali clienti stranieri.

Un’attenta analisi del comportamento degli utenti e la tracciabilità delle loro azioni permettono di acquisire informazioni preziose per capire le dinamiche commerciali del web nei mercati esteri.

Affidando l’analisi del mercato di interesse a specialisti del settore ti darà la possibilità di valutare il potenziale che il tuo prodotto o servizio avrà sul mercato di destinazione.

Devi farti conoscere, aumentare la tua visibilità e raggiungere i potenziali clienti che stanno già quello che vendi.

Per prima cosa sarà quindi opportuno identificare i mercati nei quali il tuo prodotto avrà più possibilità di essere venduto.

Una volta identificato, dovrai informarti sulle normative locali, anche quelle fiscali, sulla concorrenza, e sulla convenienza a livello di costi di spedizione. In questo modo, è possibile impostare un’efficace strategia di web marketing internazionale, perché la tua azienda abbia successo

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Strumenti e strategie per avere successo sui mercati di tutto il mondo

Se analizzi i volumi di ricerca delle keyword, puoi scoprire i bisogni degli utenti.

Le competitività delle keyword cercate nei motori di ricerca, insieme ai risultati di Google Trends, ti forniscono aiuto per scoprire le tendenza di ricerca in un’area geografica e la loro stagionalità.

Per pianificare una fase complessa come questa, sarà necessario misurare nel tempo i risultati ottenuti così da poter portare correzioni alle azioni intraprese.

I clienti, a seconda del paese di appartenenza e alla loro cultura, hanno esigenze diverse. Un’attività di web marketing destinata al mercato internazionale deve portare valore e contenuti utili per poter concentrare l’attenzione sul cliente.

Per avere successo nel processo di internazionalizzazione è necessario identificare le giuste strategie, partendo dai canali sui quali si vuole operare. Dopo aver identificato il target e avendo di conseguenza adattato i contenuti, sarà il momento di stabilire gli obiettivi e definire il budget a disposizione

Se stai pensando che è arrivato il momento per la tua azienda di esportare e vendere all’estero, non esitare a contattarci.

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E-commerce e negozio tradizionale: costi a confronto

Ormai l’e-commerce è una realtà consolidata, le vendite online sono cresciute a dismisura e hanno cambiato le abitudini di acquisto dei consumatori.

La crescita esponenziale delle vendite online spingono molte attività ad affacciarsi in questo settore

Addirittura esistono molti prodotti che hanno più successo se venduti online piuttosto che in un tradizionale punto vendita. Le attività di e-commerce rappresentano ad oggi una buona percentuale del commercio retail nazionale.

L’attività di e-commerce ci permette di superare le barriere dei punti vendita fisici. Grazie ad un catalogo online ben organizzato, si offrono al potenziale cliente, tutte le informazioni di cui ha bisogno e una consulenza prevendita efficace e veloce.

Il commercio online permette di operare su di un mercato globale in continua evoluzione. Sempre più persone acquistano online e da dispositivi mobili. I dati di vendita saranno sempre disponibili in tempo reale dandoci così l’opportunità di avere veloci reportistiche relative alle scelte fatte dai clienti.

E-commerce vuol dire annullare la distanza tra venditore e compratore: in un regime di concorrenza globale i costi diminuiranno

Con l’e-commerce la distanza tra il venditore e il compratore non esiste più. Il cliente si troverà nella condizione di poter confrontare i prezzi con estrema facilità e ovunque si trovi, tramite smartphone.

Si creerà un regime di concorrenza globale che permette al venditore di abbassare i costi di gestione, quindi di praticare prezzi più concorrenziali rispetto al punto vendita tradizionale.

La diffidenza manifestata da alcuni consumatori si sta rapidamente dipanando grazie a garanzie sempre più solide su cui contare nell’effettuare acquisti online.

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Intraprendere la via dell’e-commerce presenta grandi vantaggi dal punto di vista del risparmio dei costi

Pensiamo ad uno dei benefici primari dell’e-commerce, quello di potersi rivolgere ad un mercato globale, libero da confini geografici.

Questo vuol dire avere accesso ad una clientela potenziale enormemente più vasta rispetto a quella che potremo avere con un negozio fisico.

Si potranno eseguire transazioni 24 ore al giorno, anche nei giorni festivi, tutte cose che se fatte attraverso un punto vendita tradizionale ci porterebbero a sostenere costi enormi.

L’e-commerce riduce le tempistiche delle transazioni e della gestione magazzino. Permette un ritorno quasi immediato, grazie alle infrastrutture pressoché inesistenti e ai costi fissi notevolmente inferiori, rispetto ad un negozio tradizionale.

Uno dei principali ostacoli di chi gestisce un negozio fisico non è infatti dato dai volumi di vendita bassi, ma da costi troppo alti che un’attività di questo tipo richiede.

Paragonato a quello di un’attività di vendita online, il magazzino di un punto vendita tradizionale, così come la vetrina, sono più limitati. Confrontare i prezzi e la qualità dei prodotti non è agevole ne’ immediata, come è quasi impossibile avere una visione del magazzino in tempo reale.

Anche un’attività di e-commerce comporta delle spese, ma i costi per aprire e gestire punti vendita tradizionali sono generalmente più elevati.

Basti pensare a costi come l’affitto, le bollette, il personale, l’arredamento e le attrezzature, nonché polizze assicurative contro il furto che pesano e rendono la gestione dell’attività più complessa e onerosa.

La riduzione dei costi, riguarda anche il marketing e la gestione dell’inventario.

Attività pubblicitarie online, oltre ad essere meno costose di quelle tradizionali, hanno una visibilità immensamente superiore

Pianificare un budget per la propria visibilità online, tramite campagne Adwords, sarà strategico sia per quanto riguarda il miglioramento della Brand Awareness sia, soprattutto per incrementare le vendite.

Il risparmio sui costi porterà come beneficio prezzi più concorrenziali rispetto a quelli dei punti vendita tradizionali

Aprire un’attività di vendita online, non richiede i grossi investimenti iniziali che richiederebbe un negozio tradizionale.

Naturalmente non dovrà essere un progetto improvvisato, ma tutto dovrà essere accuratamente pianificato insieme agli opportuni contatti commerciali con i fornitori, per permettere di ridurre al minimo il magazzino e i costi delle giacenze.

Con l’e-commerce anche una piccola azienda, con un budget non troppo impegnativo, può iniziare a vendere online. Internet va considerato un trampolino di lancio per chi, volendo intraprendere un’attività di vendita non avrebbe mai aperto un negozio tradizionale per i costi troppo elevati.

Vendere direttamente al cliente, senza intermediari

Molte attività di vendita si appoggiano ad intermediari per distribuire il prodotto. Con l’e-commerce questo oneroso passaggio si può saltare, vendendo direttamente il prodotto ai clienti. E’ un altro costo risparmiato, a tutto vantaggio dei prezzi più bassi che si potranno praticare.

Avere un’attività aperta H24

L’e-commerce è un negozio sempre aperto, 24 ore su 24. Non esistono domeniche o giorni festivi o un qualsivoglia tipo di chiusura.

Immaginate quanto costerebbe tenere aperto un negozio fisico 24h al giorno o anche solamente il sabato e la domenica. Lo stipendio dei dipendenti, le bollette i permessi ecc.

Il costo della piattaforma e-commerce

Per avviare ed organizzare un’attività di e-commerce, bisognerà orientarsi verso una piattaforma adatta allo scopo.

La piattaforma scelta permetterà di gestire tutti i processi dell’attività: la fatturazione, il magazzino e le spedizioni.

Un negozio tradizionale per svolgere queste attività necessiterebbe di personale dedicato. Nell’ e-commerce questi processi sono per la maggior parte automatizzati.

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La Gestione del magazzino e l’ottimizzazione dei costi è la chiave di un’attività e-commerce di successo

Chi compra online, seppure sempre meno diffidente di un tempo, pretende che il prodotto acquistato gli venga consegnato nel minor tempo possibile. La gestione del magazzino impiegherà quindi buon parte delle risorse della nostra attività online, sia in termini di impegno che di costi.

Utilizzando software gestionali di qualità, si potrà avere una visione del magazzino in tempo reale guadagnando così in efficienza.

Avere una visione di quelli che sono i prodotti più venduti e quelli meno richiesti ci consentirà di gestire gli approvvigionamenti per evitare inutili e dannose giacenze di magazzino.

Avere gli strumenti per gestire Il magazzino di un’attività e-commerce vuol dire anche riuscire a sapere se gli articoli più venduti si potranno reperire con costanza così da tutelare clienti abituali che sono abituati a ricomprare lo stesso prodotto.

Per maggior trasparenza nei confronti del cliente è buona abitudine segnalare in tempo reale quando un articolo è esaurito anche solo momentaneamente.

Verrà apprezzata la sincerità e il cliente acquisterà qualcosa di similare o attenderà il riassortimento.

Costi e Variabili

Il costo del software per la gestione dell’e-commerce, anche se non trascurabile, va considerato un investimento. Potrà essere aggiornato a seconda delle esigenze, acquistando più valore per l’utilizzatore.

Un negozio online per guadagnarsi la fiducia del cliente e farsi una reputazione su Internet dovrà investire sul supporto postvendita, quindi sarà opportuno valutare se sarà il caso di dedicare del personale alla gestione di questo servizio. Figure in grado di interagire con la clientela attraverso i vari canali.

Un altro aspetto che riguarda indirettamente la questione dei costi, è che rispetto al negozio fisico un attività di vendita online subirà una svalutazione minore e in caso di necessità sarà più facilmente rivendibile.

In questo frangente il cambio di gestione, che nel negozio fisico non appare mai come una cosa positiva, passerà totalmente inosservato.

Riepilogando, i principali esborsi di chi decide di investire in un’attività di e-commerce andranno suddivisi tra la realizzazione del sito web per il negozio online e il suo software di gestione. In ordine seguiranno le spese di marketing per la pubblicità e gli investimenti in tecnologia.

In comune con il negozio tradizionale, troveremo le spese dovute all’apertura della partita IVA, del Commercialista e le tasse.

Tutte le altre voci di spesa vedono in netto svantaggio il negozio tradizionale:

Acquisto o affitto dei locali, allestimento e arredamento, costo del personale, giacenze magazzino e pubblicità tradizionale, che sappiamo essere più costosa di quella online.

Attenzione a non essere tratti in inganno dalle apparenze. L’attività di vendita online non è a costo zero e nemmeno ci si avvicina. I costi ci sono ed è un errore sottovalutarli.

Per creare un e-commerce di qualità, servono competenze qualificate per far si che gli investimenti siano proporzionati al tipo di attività che si vuole intraprendere.

Le variabili sono tante: quale piattaforma adottare e quale software di gestione magazzino è più adatto al negozio online che vogliamo aprire.  La realizzazione del sito web deve essere fatta da professionisti del settore che siano anche in grado di fornire il dovuto supporto nel tempo.

Se hai deciso di intraprendere un’attività di e-commerce e cerchi qualcuno che possa seguirti nella realizzazione di questo tuo progetto, non esitare a contattarci. Mg Group, una delle migliori web agency a Prato, ti mette a disposizione uno staff di professionisti in grado di venire incontro alle tue esigenze.

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L’ebook: contenuto di valore per fidelizzare i propri clienti

Di qualunque settore si occupi, un’azienda che produce beni o servizi, avrà tra i principali obiettivi, quello di massimizzare il livello di fidelizzazione del cliente. Una strategia di fidelizzazione per funzionare efficacemente deve essere in grado di andare incontro alle esigenze del cliente, attraverso contenuti di qualità, che portino valore. Questo valore deve essere recepito dal cliente come la somma delle attenzioni e degli sforzi che vengono fatti per offrirgli un servizio migliore.

Il processo di fidelizzazione consiste in un insieme di azioni mirate al mantenimento del clienti

E’ un processo attraverso il quale viene venduto indirettamente un servizio che porterà ad una relazione stabile e duratura con il cliente.

Bisogna preparare un contenuto di valore che sia apprezzato ed efficace. Per i già clienti, verranno usate tutte le informazioni raccolte attraverso form e questionari, nonché un esame delle loro precedenti esperienze d’acquisto, così da creare un qualcosa di personalizzato e speciale che renda ancora più forte l’immagine del brand aziendale.

Un cliente soddisfatto è un cliente che ritorna. Chi cliente non lo è ancora, ma viene portato sul sito web dell’azienda, attraverso un contenuto di valore, diventerà facilmente un lead.

Mettere a disposizione del cliente contenuti atti alla sua soddisfazione è uno dei processi fondamentali del Content marketing

Strategie di Content Marketing, l’ebook come valore aggiunto

Il Content Marketing consiste in una serie di processi che portano alla produzione e ottimizzazione di contenuti in grado di offrire un valore aggiunto all’utente che ne beneficia e trae dei vantaggi. Tali contenuti dovranno comunicare informazioni utili e originali per coinvolgere gli utenti.

Una strategia di Content Marketing viene definita attraverso una serie di azioni consequenziali. Tra queste, ci sarà l’identificazione dell’obiettivo che si vorrà aggiungere. Stabilire il target verso il quale destinare i nostri sforzi. Definire quali contenuti sviluppare per produrre un’azione efficace e infine monitorarne l’andamento e i risultati.

Un cliente si aspetta di avere sempre e comunque soddisfazione nel rapporto con la nostra azienda.

Fare Content Marketing, vuol dire produrre contenuti di qualità in modo da attirare utenti verso il proprio brand.

La possibilità di accedere a contenuti di qualità personalizzati o anche solo coerenti con i prodotti e i servizi offerti, sorprende positivamente i clienti. Questo effetto non fa altro che veicolare il cliente verso il processo di acquisto, senza aver dovuto investire cifre importanti.

Naturalmente, tutto ciò non deve essere frutto di un lavoro improvvisato.  E’ necessaria una strategia e un impegno notevole, per una pianificazione coerente con le esigenze del mercato e dei clienti.

I contenuti e le informazioni devono portare utilità al potenziale cliente e al cliente già acquisito. Se l’azienda si rivolge ad un determinato target, i contenuti dovranno essere a loro attinenti.

Dovranno essere migliori di quelli della concorrenza e dovranno trasmettere al cliente quella sensazione di valore aggiunto che non troverebbe altrove.

Non solo contenuti, ma anche il momento e la frequenza di somministrazione devono essere parte della strategia.

I costi da affrontare saranno poco impegnativi. Non sarà necessario stampare cataloghi o brochures. Le azioni di Content Marketing per ottenere la fidelizzazione, avvengono creando contenuti personalizzati che il cliente potrà scaricare e conservare.

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Avere un database aggiornato dei potenziali clienti è molto importante per fare Content Marketing

Per convincere il visitatore a fornire i suoi dati, dovremo offrirgli un contenuto di valore. Questo potrebbe essere la possibilità di scaricare un manuale in pdf, un’infografica oppure un ebook.

Basta un semplice indirizzo email per poter raggiungere leads e clienti ed invitarli sul nostro sito, dove troveranno, in evidenza contenuti pronti da scaricare, formulati in base alle loro esigenze.

Mettere a disposizione contenuti gratuiti e di valore, come ebooks, è il modo migliore per valorizzare l’azienda e gratificare il cliente.

Questo materiale andrà reso il più visibile possibile, cercando di far capire che si tratta di prodotti di qualità e che è stato fatto uno sforzo importante per realizzarli e renderli disponibili.

Il concetto di Content Marketing si basa proprio sul mettere a disposizione contenuti di qualità che possano essere apprezzati come valore aggiunto.

Creare un ebook è una delle azioni più raccomandabili per sviluppare un’attività di Content Marketing.

Attraverso i contenuti scaricabili è ormai affermato che si riescono a raccogliere i favori degli utenti e si genera un passaparola che arricchisce il brand dell’azienda.

Creare un ebook può essere la soluzione ideale per raggiungere un obiettivo. Farsi conoscere ottenendo riscontri e condivisioni che si propagano sui vari canali digitali e che alla fine possono trasformarsi in vendite.

Creare contenuti di valore è uno dei migliori modi di attirare nuovi clienti e di generare leads

La forza esclusiva degli ebook è dovuta al fatto che sono scaricabili e rimangono all’utente.

Trasmettono una sensazione ben diversa da un articolo scritto sul sito web dell’azienda. Il poter scaricare l’ebook trasmette al cliente la sensazione di avere tra le mani un bene reale che trasmette valore.

Gli ebooks sono da considerare dei potenti strumenti per generare leads.

La creazione di un ebook è decisamente più impegnativa rispetto ad una brochure o una breve presentazione.

Un ebook per essere considerato tale deve essere composto da decine di pagine, meglio se sono più di cento.

Per supportarne la diffusione a volte non basta metterlo in bella mostra sulla landing page del sito o del blog.

Dovranno essere pianificate delle strategie appositamente studiate per pubblicizzarne il contenuto. Addirittura si potranno usare degli estratti dell’ebook per realizzare brevi presentazione o infografiche da pubblicare sul blog aziendale.

Non meno attenzione andrà dedicata alla copertina, che come quella di un libro cartaceo, dovrà essere visivamente attraente e suscitare curiosità.

L’ebook gioca un ruolo fondamentale nella strategia di Content Marketing

La creazione di ebooks da scaricare gratuitamente, porta anche vantaggi in termini SEO.

Per portare a termine questo progetto bisogna investire tempo e risorse.

La scrittura del contenuto dell’ebook e la sua pubblicazione sono efficaci se coordinati da una strategia.

Per portare a termine questo progetto bisogna investire tempo risorse e impegno, magari rivolgendosi a professionisti del web marketing.

Non basta scrivere e pubblicare. Per raggiungere un obiettivo ci vuole una strategia.

Ormai è un dato di fatto. Pubblicare un ebook contribuisce a fare lead generation e acquisire contatti utili per proporre prodotti e servizi.

Il cliente attirato dalla possibilità di scaricare un ebook di suo interesse lascerà volentieri in cambio il suo indirizzo email.

Un’azione di Content Marketing di questo tipo, deve essere legata ad un progetto più ampio. Dopo aver conosciuto a fondo le esigenze del target e stabilito un obiettivo si potrà cominciare a scrivere l’ebook.

Le attività di marketing e comunicazione cominciano da una storia, e la stessa azienda è il risultato di un processo carico di significati e valori, i quali non richiedono altro che essere trasformati in contenuti digitali per potersi diffondere.

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Usare un ebook per rendere più forte il tuo brand

Un ebook deve essere ben strutturato nei contenuti. Così facendo si potrà gestire nel modo migliore il suo sviluppo e la sua diffusione.

Bisogna documentarsi, non si scrive un ebook dalla mattina alla sera. un lavoro affrettato rischia di comprometterne il risultato. La stesura andrà fatta con calma e senza improvvisare.

Proporre un prodotto realizzato in modo affrettato e superficiale potrebbe farci perdere delle grosse opportunità.

Non solo, bisogna assicurarsi che i contenuti siano accessibili anche da mobile e dovranno essere pubblicati al momento giusto, così la diffusione del contenuto avrà la massima efficacia.

Una volta creato l’ebook, bisogna promuoverlo. Bisogna fare in modo che raggiunga il target per il quale è stato progettato.

Andranno innanzitutto stabiliti i canali di distribuzione.

I primi canali che oggi vengono in mente per la loro diffusione globale e massiva sono sicuramente i social network, che se ben sfruttati possono essere un ottimo mezzo di content distribution.

Contenuti di valore come un ebook mettono in relazione l’utente e l’azienda. Attraverso l’ebook l’azienda trasmette il proprio messaggio e il cliente ne trae un vantaggio.

Se vuoi fidelizzare i tuoi clienti, offrendo loro degli ebook da distribuire attraverso il tuo sito web, ma non sei sicuro della strategia da usare, non esitare a contattarci. I nostri specialisti di marketing sapranno individuare la giusta soluzione per mantenere la tua azienda competitiva e in linea con le tendenze di mercato.

Disponiamo di varie sedi, una di queste è la migliore web agency di Ravenna, composta da veri professionisti che, con le loro strategie, sapranno dare una spinta al tuo business.

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La psicologia del colore nel marketing e nel branding

Uno sguardo d’insieme sul ruolo che i colori giocano nelle scelte dei consumatori, e come possono essere utilizzati per aumentare le vendite

La psicologia del colore relativa alla persuasione, è uno degli aspetti più interessanti e più controversi del marketing. Accade spesso che la maggior parte dei dibattiti odierni su colori e persuasione si basino su intuizioni, prove aneddotiche o pareri di pseudo-esperti che promettono di svelare il giusto colore per colpire la mente delle persone.

Oggi vogliamo combattere questa tendenza e trattare l’argomento in maniera adeguata, data la sua importanza, in questo articolo ci affideremo a delle ricerche condotte dagli studiosi più importanti al mondo in materia.

L’atteggiamento umano nei confronti dei colori, ha sempre suscitato grandi controversie, soprattutto perché i dati che supportano le varie posizioni sono quasi sempre molto scarsi. Qui invece vogliamo fornire prove concrete al fatto che i colori influenzino il nostro comportamento e atteggiamento verso le cose con cui ci troviamo ad avere a che fare ogni giorno.

IL RUOLO DEL COLORE

Prima di tutto però, una precisazione: è necessario dire che elementi come preferenze personali, esperienze, educazione, differenze culturali, contesto, possano alterare il “potere” che i colori hanno su di noi. Per questo motivo è impossibile affermare con certezza che il rosso sia un colore eccitante per tutti; tuttavia ci sono degli schemi da considerare, che possono essere utili per il giusto utilizzo di uno o più colori.  Già, perché è universalmente accettato che i colori svolgano un ruolo piuttosto importante negli acquisti e nel branding.

In uno studio intitolato Impact of Colour in Marketing, i ricercatori hanno scoperto che fino al 90% dei giudizi istantanei che i consumatori hanno sui prodotti, possono basarsi sul colore di questi ultimi.

Insomma, il ruolo che il colore gioca nel branding non è da sottovalutare; altri studi dimostrano che la relazione tra marchi e colori dipende anche dall’appropriatezza percepita del colore utilizzato per il marchio, in altre parole, quanto il colore “si adatta” a ciò che viene venduto, nella percezione della gente.

Lo studio Exciting Red and Competent Blue, conferma inoltre che l’intenzione di acquisto è fortemente influenzata dai colori, a causa dell’impatto che hanno sul modo in cui un marchio viene percepito. Ciò significa che i colori influenzano la percezione che il cliente ha della “personalità” di un marchio.

E ancora, ulteriori studi hanno rivelato che il nostro cervello preferisce marchi riconoscibili, il che rende il colore incredibilmente importante quando si crea una brand identity. In queste ricerche è stato suggerito persino che è i nuovi marchi dovrebbero utilizzare colori differenti dai concorrenti già riconoscibili (se la concorrenza utilizza tutti il ​​blu, meglio distinguersi usando il viola).

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MA QUALE È IL COLORE GIUSTO?

Quando si tratta di scegliere il colore adeguato al proprio brand, non bisogna cadere nel tranello che ci sia un colore migliore di un altro in generale, ma che lo sia nel particolare: il consumatore è più colpito all’adeguatezza del colore in relazione al prodotto rispetto che dal colore in se stesso. Facciamo un esempio; chi compra Harley Davidson riconosce nel brand forza e robustezza, possiamo supporre che un logo rosa + glitter non venda molto bene, per il pubblico di riferimento.

Possiamo notare che la maggior parte degli studi accademici sul rapporto tra colori e branding, dicono che è molto più importante per i colori del tuo brand supportare la personalità che desideri ritrarre, invece di cercare di creare un logo partendo dagli stereotipi sul colore.

UNA QUESTIONE DI CONTESTO

Affermazioni come il “verde significa calma” possono portare fuori strada. Manca il contesto infatti; a volte il verde viene utilizzato per marcare temi ambientali, altre volte è destinato a fare da sfondo ad ambienti finanziari.

Il marrone può essere utile per un appeal robusto, ma quando utilizzato in un altro contesto, può essere usato per creare una sensazione calda e invitante, o per stuzzicare l’appetito (ogni pubblicità sul cioccolato che tu abbia mai visto).

Non esistono linee guida valide per tutti riguardo la scelta dei colori per il vostro marchio, di certo il contesto in cui lavorate è un punto di partenza per qualsiasi tipo di scelta; ad esempio, l’uso del bianco per comunicare l’amore di Apple per un design semplice e pulito.

Senza questo contesto, scegliere un colore piuttosto che un altro non ha molto senso, e ci sono poche prove per sostenere che l’arancio renderà le persone universalmente più propense ad acquistare un prodotto rispetto all’argento.

IL GENERE CONTA?

È importante notare che il proprio ambiente – e in particolare le percezioni culturali – giochino un ruolo importante nel dettare l’appropriatezza del colore, che a sua volta può influenzare le scelte individuali. Sono evidenti, ad esempio, le preferenze in base al genere a cui si appartiene. Il grande classico è rappresentato dalla divisione tra il blu per i ragazzi e il colore rosa per le ragazze.

In realtà però questa differenza non è mai così netta: anzi, molte donne preferiscono il blu al rosa, anche se poi danno un feedback positivo a colori come il viola, che agli uomini non piace affatto. Avete mai visto un trapano viola?

Quando si tratta di sfumature, tinte e tonalità gli uomini sembrano preferire colori audaci mentre le donne preferiscono colori più tenui. Inoltre, gli uomini sono più propensi alle sfumature scure di colori mentre le donne sono più ricettive alle tinte chiare (i colori con il bianco aggiunto).

Queste sono informazioni da tenere in considerazione quando si costruisce un logo: il tuo pubblico è più maschile o femminile?

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IL COLORE PERFETTO PER AUMENTARE LE CONVERSIONI

Uno degli argomenti più dibattuti ultimamente, riguarda il colore “migliore” per i tassi di conversione sui siti Web. Anche in questo caso non esiste un’unica risposta. Possiamo approfondire questo argomento guardando al principio psicologico noto come effetto di isolamento; quest’ultimo afferma che un oggetto che risalta in maniera netta, è più probabile che venga ricordato. Studi dimostrano chiaramente che le persone sono in grado di riconoscere e ricordare un oggetto molto meglio quando spunta in modo sfacciato da ciò che lo circonda. Ad esempio il pulsante di registrazione si distingue perché è un cerchio rossa che stacca nettamente dal colore di sfondo.

Per cui se si vuole mettere un tasto specifico, che possa richiamare una conversione o call to action, sempre meglio farlo di un colore che risalti rispetto allo sfondo (e che magari sia anche il suo complementare).

IL NOME È IMPORTANTE

È stato infine dimostrato che nomi di colori più insoliti e unici, possono aumentare l’intenzione di acquisto. Per esempio, le caramelle gommose con nomi esotici, avevano più probabilità di essere scelte rispetto alle stesse con nomi tradizionali come giallo limone. Questo effetto è stato riscontrato anche in articoli non alimentari, come le felpe o i cappelli.

Per quanto strano possa sembrare, la scelta di nomi creativi, iconici e memorabili per descrivere determinati colori può essere una parte importante per assicurarsi che un prodotto abbia un maggiore impatto.

Per una consulenza gratuita sul migliore stile, le caratteristiche e i colori perfetti per il tuo sito web, non esitare a contattarci al numero 0577 1516860. I nostri esperti di graphic design potranno trovare le tonalità migliori per un brand dalla grande personalità.

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Guerrilla Marketing: la pubblicità diventa spettacolo

Guerrilla Marketing è il termine che identifica una strategia pubblicitaria basata su azioni di marketing non convenzionale, dai costi ridotti e che produce risultati molto interessanti.

Questa particolare strategia di marketing è stata ideata dall’esperto economista Conrad Levinson nel 1984.

Il termine Guerrilla Marketing deriva da quella tattica militare detta appunto di “guerriglia” e in genere caratterizzata da attacchi a sorpresa e imboscate con minimo dispendio di uomini e mezzi.

Guerrilla Marketing punta a stimolare l’immaginazione e i meccanismi psicologici dei consumatori, al fine di influenzarne le abitudini d’acquisto

E’ una forma di comunicazione che permette di raggiungere la massima visibilità con il minimo sforzo e la minor spesa.

Si sviluppa attraverso la messa in scena di eventi fittizi e di grande impatto, ideati con l’obiettivo di promuovere idee e imprimere nella mente del consumatore/spettatore il brand dell’azienda.

Il Guerrilla Marketing si propone di sfruttare con originalità e creatività, tutti i mezzi a disposizione per migliorare l’efficacia dell’azione di marketing.

Chi riesce ad approfittarne, ne trae grossi vantaggi per quanto riguarda il ritorno di immagine del proprio business.

Basta sapientemente investire budget limitati, concentrandosi su aspetti come l’immaginazione, l’energia e la creatività.

Guerrilla Marketing per sorprendere i potenziali clienti

Tutta questa energia che ritroviamo nelle azioni di Guerrilla Marketing, se ben spesa, non può che migliorare la percezione e l’immagine che il consumatore avrà del brand.

Lo scopo primario è quello di colpire il consumatore ad un livello molto profondo, riuscendo a coinvolgerlo emotivamente ed in modo positivo.

Una delle tecniche di Guerrilla praticabili sul web, consiste nell’inventarsi un marketing fittizio. Si creano finti eventi, siti web che pubblicizzano prodotti inesistenti e di grande impatto scenico ed emotivo, ma che nascondono al loro interno un messaggio pubblicitario di ben altra natura.

Attraverso azioni non convenzionali cerca di raggiungere il consumatore nel momento e nel luogo in cui non è consapevole di essere aggredito da azioni pubblicitarie, cioè quando le sue difese nei confronti dei messaggi pubblicitari sono abbassate.

In funzione dei piccoli budget necessari, viene utilizzato  soprattutto da piccole imprese e da liberi professionisti che ancora non si sono affermati sul mercato, oppure vogliono sperimentare un modo nuovo per farsi conoscere. Il Guerrilla Marketing, ha presto attirato l’attenzione anche delle grandi aziende e multinazionali che grazie all’impiego dei capitali a loro disposizione hanno creato eventi pubblicitari di grande impatto e hanno attirato l’attenzione dei media con un effetto tam tam esponenziale.

Generalmente, una campagna di questo genere offre bassi costi di gestione, grazie ai mezzi utilizzati. Adesivi e wrapping su mezzi di trasporto e arredi urbani, con sopra il proprio messaggio pubblicitario. Muri, strade e cartellonistica, rivestiti con grafiche pubblicitarie e disegni ad alto impatto emotivo.

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Guerrilla Marketing e i suoi vantaggi

L’utilizzo di stimoli derivati dalle azioni di marketing non convenzionale, se ben riuscite, creano delle associazioni legate al brand molto più profonde, rispetto a quelle generate dai messaggi pubblicitari espliciti. L’originalità di tale messaggio pubblicitario colpisce l’immaginario del consumatore rimanendo impressa nella sua mente.

L’obiettivo finale del Guerrilla Marketing è quello di attirare l’attenzione e far parlare di se. Quindi più si sarà originali (e coraggiosi) più si riuscirà nel proprio intento.

Incoraggia la creatività e fa si che chi sceglie di utilizzare il marketing non convenzionale dia più peso all’immaginazione.

Con il Guerrilla Marketing, si punta a pubblicizzare specifici prodotti. L’offerta non viene diversificata per orientare il consumatore verso prodotti secondari o servizi.

Si gioca soprattutto su un effetto sorpresa che riesce a persuadere con maggiore facilità il consumatore. Risulterà così, attratto ed interessato ad approfondire la sua conoscenza del prodotto pubblicizzato

La regola è quella di riuscire a far parlare di sé, stimolare un passaparola attivo tra i consumatori.

Le campagne di Guerrilla, usano il potere di Internet così che i messaggi di marketing possano essere raggiunti da un’audience di massa con rapidità ed efficacia.

Guerrilla Marketing vuole anche dire divertimento. Molti aspetti della creatività di alcune campagne sono puro divertimento! Si vedranno persone fare cose bizzarre e tutto per stupire, in nome di un brand o di un prodotto.

Il tipo di comunicazione indiretta su cui si basa il marketing non convenzionale, stimola l’immaginazione e porta alla riflessione. Per questa ragione è percepito dai consumatori  in modo meno aggressivo rispetto a messaggi diretti dove si evidenzia la volontà di manipolare lo spettatore.

E’ uno degli elementi che contribuisce allo sviluppo delle strategie di marketing. Lo fa in modo non convenzionale, introducendo eventi con un alto livello di spettacolarità, creati con l’intento di far crescere la visibilità e l’immagine del brand. Sfrutta il bisogno di novità del marketing tradizionale e dei suoi meccanismi per promuovere il prodotto.

La potenza vera e propria del Guerrilla Marketing, è nel su potere di riuscire a diffondere il messaggio pubblicitario in modo virale, sfruttando l’impatto generato sui media e raggiungendo un numero elevatissimo di persone in breve tempo.

Svantaggi del Guerrilla Marketing

I messaggi indiretti, inviati in modi così anticonvenzionali possono essere fraintesi.

  • Le poche informazioni, e l’aria di mistero che ruota attorno alle campagne di Guerrilla Marketing, possono generare dei fraintendimenti e interpretazioni sbagliate.
  • E’ una tecnica di comunicazione rischiosa. L’investimento iniziale, che come abbiamo visto può anche essere modesto, non da garanzie che la campagna si diffonda in modo virale mettendo a rischio le risorse impiegate.
  • Azioni non convenzionali di marketing possono generare confusione e allarmismi. Non sono pochi i casi di Guerrilla Marketing che hanno provocato panico e l’intervento delle autorità, con conseguente ritorno negativo di immagine per l’azienda promotrice, che può anche essere sottoposta a sanzioni.
  • Alcuni casi di marketing non convenzionale che possono creare problemi di questo tipo possono essere graffiti o decorazioni di arredi urbani senza prima aver chiesto l’autorizzazione alle autorità competenti.
  • Eventi imprevedibili, come condizioni atmosferiche, ritardi e imprevisti possono vanificare o ridurre l’effetto della campagna.
  • Alcuni consumatori potrebbero scoprire la campagna di Guerrilla mentre è in fase di preparazione e a causa di fraintendimenti vari potrebbero non condividerla e fare da ostacolo alla sua attuazione.
  • Il messaggio può essere frainteso. Spesso si tratta di campagne simboliche e poco immediate ed è concreto il rischio di esagerare e far passare il messaggio che si vorrebbe trasmettere, in modo non chiaro per tutti.

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Esempi di Guerrilla Marketing sul Web

Non ci sono solo gli esempi di Guerrilla Marketing nelle strade, sugli edifici, i muri e i veicoli.

Tante di queste campagne vengono fatte in Internet.

Su siti web, social network, blog, vengono condivise e discusse iniziative pubblicitarie di grande impatto, realizzate sotto forma di testi, immagini o video realizzati per suscitare emozioni.

Attraverso queste piattaforme le persone vengono direttamente a contatto con i contenuti, così da ottenere il massimo della visibilità spendendo molto meno e in questo modo generando un passaparola che può diventare virale.

Servono abilità e creatività per creare iniziative pubblicitarie così interessanti da venir condivise e diffuse con rapidità, sul maggior numero possibile di canali internet e social.

Il vantaggio impareggiabile del Guerrilla Marketing è che il messaggio riesce a diffondersi praticamente da solo.

Un’azione di Guerrilla ben studiata si ripercuote positivamente anche sulla SEO del proprio sito web.

L’aumento di visitatori sarà subito notato dai motori di ricerca così come i molteplici link che rimanderanno al nostro sito web e ai nostri prodotti

Il Caso di The Blair Witch Project

Per molti, uno dei primi esempi di più riusciti di Guerrilla Marketing è stato quello del Film del

1999 The Blair Witch Project.

Il film fu passato come il  ritrovamento di alcuni video girati da un gruppo di ragazzi che stava facendo ricerche sulla strega di Blair e poi misteriosamente scomparsi.

La produzione del film realizzò una campagna davvero originale.

Approntò anche un sito web che riportava rapporti di polizia e interviste di testimoni e le foto dei protagonisti con tanto di ricompensa per chi li ritrovasse.

L’impatto emotivo fu tale molti spettatori durante la visione del film si erano davvero convinti che si trattasse del documentario di un fatto realmente accaduto.

L’esempio dello spot del Buondì

Tantissimi utenti hanno etichettato la pubblicità come violenta e tragica.

Si vede un meteorite disintegrare la madre di un’odiosa bambina e per molti, il finale grottesco dello spot potrebbe colpire coloro che hanno vissuto la perdita di  in genitore in giovane età.

Per tutta risposta la Motta ha realizzato subito dopo, un secondo spot dove questa volta viene incenerito anche il padre della bambina.

Si è così innescata una serie di dibattiti mediatici, su chi è contrario e chi favorevole, insieme ad aneddoti vari, ma alla fine il risultato è stato che in quei giorni si è parlato più del buondì che di ogni altra cosa.

Intraprendere una campagna di Guerrilla Marketing, richiede di essere sempre aggiornati sulle tendenze del momento.

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