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Come funziona Google AdSense? Ecco come usarlo

Non stai guadagnando il reddito che pensavi di ottenere dal tuo sito web? Potrebbe essere il momento di imparare ad usare questo strumento

Non importa per quanto tempo il tuo blog o sito è stato sul web, e che tipo di azienda possiedi, puoi imparare a conoscere Google AdSense comprendendo come funziona e come è possibile massimizzare i tuoi guadagni attraverso di esso.

In molti sostengono che AdSense sia una delle piattaforme pubblicitarie più semplici da apprendere, ciò però non significa che non esistano alcuni accorgimenti in grado di aumentare i tuoi profitti. Questa breve e utile guida si pone come obiettivo quello di rispondere alle tue domande e potrà essere utile per capire le potenzialità di un’applicazione che permette di generare guadagni passiva partire dal tuo sito o blog.

CHE COS’È GOOGLE ADSENSE?

In parole molto semplici si tratta di modo per monetizzare il tuo sito che paga in relazione alle visite e ai clic che gli utenti fanno sugli annunci pubblicitari, inseriti nelle tue pagine web. Ti sarà capitato milioni di volte di vedere i blocchi pubblicitari nell’intestazione, nella barra laterale o nel piè di pagina. Non sono sempre annunci Google AdSense, possono appartenere anche ad altri gestori, tuttavia il programma continua a essere una delle piattaforme pubblicitarie più popolari per i proprietari di siti web.

AdSense ha alcune regole perché funzioni in maniera ottimale; farsi aiutare da un team di esperti per capirne i meccanismi è sicuramente la scelta più giusta. Quel che è importante sta nel fatto che si tratta di un modo semplice e sicuro per monetizzare un sito.

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CHI PUÒ USARLO?

Chiunque abbia almeno 18 anni e sia proprietario di un sito web, che sia in linea con i requisiti richiesti dal programma, può registrarsi e ricavare profitto da AdSense. I criteri riguardano soprattutto il contenuto del sito: deve avere post, articoli, foto o video originali, che non siano violenti, razzisti o non adatti alla pubblicazione. In generale quasi tutti i proprietari di un sito possono iscriversi alla piattaforma.

COME GUADAGNARE DA ADSENSE?

Esistono due modi in cui puoi guadagnare investendo annunci AdSense sul tuo sito:

I clic, vieni pagato per le persone che fisicamente cliccano sull’annuncio e si collegano al sito web dell’inserzionista.

Le impressioni, vieni pagato per il numero di visualizzazioni di pagina della tua pagina o del post con l’annuncio.

Importante da sottolineare il fatto che la tecnologia AdSense è avanzata, in quanto mostra ai tuoi visitatori annunci mirati ai loro interessi. Dal momento che il tuo pubblico vede gli annunci focalizzati su ciò che gli piace, è più probabile che faccia clic sui tuoi annunci. Qui scatta il ritorno economico.

Puoi ottenere risultati anche quando il tuo pubblico non fa clic, attraverso le impressioni, ma in misura minore rispetto alla modalità precedente. Perché AdSense ti faccia guadagnare denaro, è una buona idea avere un pubblico fedele, contenuti di prima qualità e perfette tecniche di ottimizzazione SEO (Search Engine Optimization).

L’IMPORTANZA DELLA RICERCA DI KEYWORDS

Buone pratiche SEO aiutano ad attrarre e coinvolgere gli utenti tramite i tuoi contenuti, per aumentare le visualizzazioni di pagina. La spina dorsale della SEO è basata sulla ricerca di parole chiave. Per quanto riguarda la monetizzazione di Google AdSense, tutte le parole chiave non hanno la stessa efficacia.

Il trucco è trovare keywords altamente remunerative attraverso una serie di ricerca mirate. Per farle è necessario innanzitutto conoscere il tuo pubblico e le parole che potrebbero utilizzare per trovare contenuti che gli interessano. Se possiedi un’azienda di mobili su misura, ad esempio, i tuoi clienti probabilmente cercano cose come “mobili fatti a mano” o “mobili personalizzati”. Capire il tuo cliente ti dà un’idea delle parole chiave da indirizzare e del contenuto da creare.

Quindi, concentrati sulla creazione di contenuti che ti consentiranno non solo di essere trovati attraverso le tue parole chiave, ma anche di far crescere e tornare il tuo pubblico.

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L’IMPORTANZA DEL POSIZIONAMENTO DEGLI ANNUNCI

Potresti pensare di mettere  banner in qualsiasi posto sul tuo sito web per guadagnare clic, ma posizionare annunci in modo casuale può avere un effetto negativo sulla monetizzazione. È abbastanza ovvio che gli spazi migliori per i tuoi annunci dipendono dal design e da ciò che pubblicizzi nel tuo sito web.

Cerchiamo di capire meglio. Posizionare troppi annunci può essere un disincentivo per i visitatori e potrebbe far sì che non vengano presi in considerazione. Inoltre, rende il tuo sito web poco professionale agli occhi del pubblico, che è la cosa peggiore per un’azienda.

I tuoi annunci aiutano il tuo lettore? Gli annunci AdSense non devono essere posizionati solo in vista della monetizzazione; dovrebbero anche interessare il tuo lettore e essere accattivanti: posizionali in aree in cui è probabile che l’attenzione del pubblico sia attratta mentre naviga.

Al contrario, se un utente deve scorrere troppo per trovare annunci, allora non stai ottimizzando il posizionamento al meglio.

QUANTO SI PUÒ GUADAGNARE CON ADSENSE

Come funziona Google AdSense per ottenere rendite passive decenti? Dipende da quanto ci metti. Puoi fare più soldi con i clic che con le impressioni, ma i clic di solito sono più difficili da avere rispetto alle impressioni. Anche i pagamenti con clic su pubblicità differiscono in relazione a quanto paga l’inserzionista.

Per guadagnare il più possibile da AdSense, utilizza ricerche di parole chiave appropriate per attirare visitatori nei tuoi contenuti ottimizzati e coinvolgenti. Inoltre, gioca con il posizionamento degli annunci: prova una configurazione per un mese e poi passa a un’altra il mese successivo, finché non trovi il posizionamento dell’annuncio ottimale per il tuo sito web.

COSA EVITARE

Per avere risultati migliori, tieni traccia dei tuoi annunci. Non succede spesso, ma potresti cadere vittima di un abuso di clic, cosa che accade quando qualcun altro fa continuamente clic sui tuoi annunci per compromettere il sistema. Se hai un improvviso aumento dei clic, prova a controllare le statistiche del tuo sito per vedere da dove arriva l’abuso. Per risolvere il problema, invia una email ad AdSense. Inoltre, assicurati di non fare clic sui tuoi annunci, allo stesso modo, non chiedere ai tuoi amici o parenti (o colleghi, conoscenti di Internet o alla tua rete) di fare clic sui tuoi annunci perché in questo modo potresti anche essere bannato.

Come puoi vedere, Google AdSense è un ottimo modo per guadagnare un reddito passivo online, ma solo se fatto correttamente. La ricerca per parole chiave è una delle cose più importanti che puoi imparare a spostare le tue entrate da AdSense da centesimi al mese a più. Per un’azienda è sempre fondamentale affidarsi a chi sa come usare strumenti di questo genere. MG Group Italia può fare la differenza per la monetizzazione del tuo sito web, come? Chiama per scoprirlo 0577 1516860.

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Rendi internazionale la tua azienda esportando grazie al Web

L’internazionalizzazione di un’azienda, ovvero l’estensione della sua presenza sui mercati esteri tramite il web, per molti sembra essere un privilegio relegato alle grandi aziende dotate di un brand molto forte.

Questo preconcetto va subito sfatato, perché anche le PMI possono iniziare il processo di internazionalizzazione della loro attività.

L’internazionalizzazione e i processi per sviluppare business all’estero

Cos’è innanzitutto l’internazionalizzazione? Consiste in una serie di processi che hanno come obiettivo quello di vendere i prodotti e i servizi di un’azienda sui mercati internazionali.

Chi decide di intraprendere questa via, deve arrivare ad internazionalizzare la propria attività. Deve imparare a renderla competitiva, cercando di guardare ben oltre il mercato locale dove è abituato ad operare.

Se hai deciso di fare questo passo, devi avere ben chiare le idee su come puoi sviluppare il tuo business all’estero, verso quali paesi orientarti e con quali strategie.

Questo processo deve riguardare il sito web dell’azienda e i canali social. Un’efficace strategia di internazionalizzazione parte da un sito web che sia spendibile anche su altri mercati.

Asserire che, per allargarsi sui mercati esteri, basta il sito web italiano della propria azienda, è quanto mai presuntuoso. Stesso giudizio anche per chi non va oltre il minimo indispensabile e si limita a tradurre i contenuti del sito in lingua Inglese.

Partire da un sito web su misura per il mercato internazionale

Conviene affidarsi alla consulenza di un professionista che possa guidarti su come strutturare il tuo sito web per trasformarlo in un centro comunicativo, così da aiutare l’azienda a sviluppare le opportunità offerte da un mercato globale.

Non sarà sufficiente tradurre i contenuti del sito web, bisognerà instaurare un forma di comunicazione che possa relazionarsi con il paese a cui intendi rivolgerti. I contenuti andranno quindi non solo tradotti ma anche rivisti per adattarli alla diversa cultura e legislazione.

ll marketing internazionale richiede un’ampia visione del mercato a cui ci si rivolge. E’ necessaria una profonda conoscenza della cultura locale, delle leggi vigenti e del tipo di economia presente.

Volersi affacciare sui mercati internazionali attraverso il web richiede contenuti madrelingua. Bisogna creare strategie comunicative efficaci perché il messaggio possa arrivare con efficacia ai mercati di destinazione.

I contenuti dovranno essere su misura, di valore e di facile accesso. Il web marketing andrà sviluppato intorno alla base culturale del paese straniero di tuo interesse.

Uno strumento molto apprezzato a livello globale e complementare al sito web è il Blog. Andrà curato e aggiornato con frequenza. E’ un mezzo di comunicazione che trasmette passione ed entusiasmo, creando un reciproco senso di appartenenza tra azienda e cliente.

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La visibilità parte dai motori di ricerca

Grazie al web, anche una piccola azienda può diventare, senza grandi investimenti, una protagonista del mercato internazionale e rendere visibili i propri prodotti e servizi in ogni angolo del pianeta.

Un sito multilingue ben fatto è la base di partenza, che deve essere seguita da una strategia SEO internazionale. La ricerca delle keyword deve essere elaborata per ottenere il miglior posizionamento sui motori di ricerca stranieri.

Per posizionarsi bene sulla SERP di un motore di ricerca straniero, è necessario un sito multilingua che offra informazioni geolocalizzate.

Per guadagnare posizioni e visibilità un ottimo mezzo è la pubblicità PPC internazionale.

Gli articoli del sito e del blog devono essere creati per attirare l’attenzione e coinvolgere persone che hanno usi e costumi diversi.

I Social Media all’estero, non sempre funzionano nello stesso modo che in Italia

I social media rappresentano in tutto il mondo un potente canale di marketing. Prendiamo ad esempio l’enorme potenziale degli annunci pubblicitari su Facebook, oppure l’opportunità di creare relazioni commerciali su LinkedIn, per trovare partner o collaboratori, nei paesi dove intendiamo esportare il nostro business.

Inoltre, ricorda sempre che i Social portano traffico verso il sito aziendale

Grazie ai Social potrai fidelizzare clienti raccogliendo domande e suggerimenti e sarai in grado di seguire i trend del mercato che ti interessa

I canali Social, sono un ottimo strumento per portare all’internazionalizzazione dell’azienda, ma vanno usati nel modo corretto, seguendo una strategia che si adegui al mercato estero di riferimento.

Non tutti sanno che i Social sono poco utilizzati in Russia, mentre Facebook è addirittura interdetto in Cina.

Detto questo, ne consegue che ogni prodotto o il servizio dovrà essere presentato in maniera differente per ogni mercato.

Anche una piccola azienda può decidere di esportare in tutto il mondo

Chiunque decida di internazionalizzare il proprio business sarà ben consapevole che il Made in Italy è riconosciuto a livello mondiale e soprattutto alcuni settori merceologici rappresentano l’eccellenza.

Documentarsi su internet e attraverso consulenze esterne diventa fondamentale per chi decide di esportare all’estero e vuole sapere i gusti e i bisogni dei suoi potenziali clienti stranieri.

Un’attenta analisi del comportamento degli utenti e la tracciabilità delle loro azioni permettono di acquisire informazioni preziose per capire le dinamiche commerciali del web nei mercati esteri.

Affidando l’analisi del mercato di interesse a specialisti del settore ti darà la possibilità di valutare il potenziale che il tuo prodotto o servizio avrà sul mercato di destinazione.

Devi farti conoscere, aumentare la tua visibilità e raggiungere i potenziali clienti che stanno già quello che vendi.

Per prima cosa sarà quindi opportuno identificare i mercati nei quali il tuo prodotto avrà più possibilità di essere venduto.

Una volta identificato, dovrai informarti sulle normative locali, anche quelle fiscali, sulla concorrenza, e sulla convenienza a livello di costi di spedizione. In questo modo, è possibile impostare un’efficace strategia di web marketing internazionale, perché la tua azienda abbia successo

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Strumenti e strategie per avere successo sui mercati di tutto il mondo

Se analizzi i volumi di ricerca delle keyword, puoi scoprire i bisogni degli utenti.

Le competitività delle keyword cercate nei motori di ricerca, insieme ai risultati di Google Trends, ti forniscono aiuto per scoprire le tendenza di ricerca in un’area geografica e la loro stagionalità.

Per pianificare una fase complessa come questa, sarà necessario misurare nel tempo i risultati ottenuti così da poter portare correzioni alle azioni intraprese.

I clienti, a seconda del paese di appartenenza e alla loro cultura, hanno esigenze diverse. Un’attività di web marketing destinata al mercato internazionale deve portare valore e contenuti utili per poter concentrare l’attenzione sul cliente.

Per avere successo nel processo di internazionalizzazione è necessario identificare le giuste strategie, partendo dai canali sui quali si vuole operare. Dopo aver identificato il target e avendo di conseguenza adattato i contenuti, sarà il momento di stabilire gli obiettivi e definire il budget a disposizione

Se stai pensando che è arrivato il momento per la tua azienda di esportare e vendere all’estero, non esitare a contattarci.

Mg Group, una delle migliori web agency a Piacenza, saprà mettere a tua disposizione esperti che saranno in grado di seguirti nel percorso di internazionalizzazione della tua azienda.

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Social Network e aziende; tra condivisioni, like e negozi virtuali

Che piaccia o no la presenza sui canali social, è per l’azienda una strategia fondamentale per acquisire clienti, sia durante la fase di start up, sia per incrementare il business di chi è già sul mercato da tempo. Il numero degli utenti dei social parla chiaro, si tratta di milioni di persone che trasformano la pagina della tua Azienda in una vetrina che si affaccia sul mondo, o sulla fetta di mercato che più ti interessa.

La presenza nei Social è ormai un obbligo sia per i grandi Brand che per le PMI

Le varie piattaforme social, permettono alla tua azienda di relazionarsi con i potenziali clienti, mostrando loro i tuoi prodotti o servizi, tramite appunto, una vetrina che funge da vero e proprio negozio virtuale, così da condurli alla fase di acquisto.

Il primo Social sul quale dovrai puntare le tue attenzioni è ovviamente Facebook, che solo in Italia ha 30 milioni di utenti attivi.

Facebook è un potente strumento di promozione e un modo efficace per aumentare il numero di clienti della tua azienda

Permette di far conoscere il tuo Brand a potenziali nuovi clienti che verranno a conoscenza di quelli che cono i tuoi prodotti e servizi.

Facebook ti permette in oltre di raggiungere i tuoi abituali clienti e interagire con loro, per accogliere un suggerimento, oppure una richiesta di aiuto su come utilizzare un certo prodotto.  Attraverso i loro contatti si potrà fare network così da raggiungere anche futuri clienti.

Il punto forte delle Social Community e di Facebook in particolare, è l’interazione tra i membri della community e il relativo scambio di informazioni. Ogni volta che un tuo cliente mette un like su un post o sulla pagina della tua azienda verrà anche da tutti i suoi contatti.

Facebook rispetto al sito web dell’azienda, è un mezzo più amichevole per permettere un’interazione meno formale con l’utente.  Attenzione però a non sbagliare approccio per non rischiare di creare un danno di immagine, perché la presenza su Facebook espone l’azienda anche alla non facile gestione di reclami e opinioni negative. Questo è uno dei motivi per cui è opportuno far gestire la pagina da professionisti del settore.

Creare una Pagina Facebook è facile ma senza un’adeguata strategia per gestirla non porterà i risultati sperati

La prima cosa che viene in mente dopo aver aperto una pagina Facebook è quello di avere più contatti e like possibili.

Questo è sicuramente corretto ma solo se si tratta di interazioni genuine e non forzate in alcun modo. Molto meglio avere numeri più contenuti ma utenti che sono veramente interessati al nostro business.

Un utente genuino ti può aiutare a capire se un tuo prodotto è apprezzato oppure non piace così da poter cambiare le future strategie aziendali, quando necessario.

Da non sottovalutare che, fra i criteri che Google utilizza nell’indicizzazione di un sito web c’è anche l’attività sui social network. Questo significa che una costante attività su Facebook aiuterà il nostro sito o blog aziendale a scalare le prime posizioni nella Serp di Google.

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Facebook come vetrina e negozio virtuale

Facebook non è solo comunicazione e interazione tra utenti, ma una piattaforma che sempre più si sta orientando verso l’e-commerce.

Negli Stati Uniti è già possibile acquistare direttamente da una pagina Facebook effettuando la transazione direttamente sul Social.

Al momento, in Italia, la pagina vetrina si può sfruttare come negozio virtuale ma per l’acquisto vero e proprio si sarà indirizzati verso il sito esterno dell’azienda che vende.

Nonostante questa limitazione, Facebook è una piazza potenzialmente straordinaria per promuovere quello che vende la tua Azienda.

La vendita attraverso questo canale è il risultato del rapporto di fiducia instaurato con il cliente, che vede i negozi virtuali su Facebook come una presenza molto gradita, quando sono ben realizzati.

La Vetrina fa si che le Pagine Facebook, realizzate in modo professionale, siano più efficaci, rendendole uno strumento in grado di portare risultati apprezzabili.

Anche le forme di pubblicità presenti su Facebook aiutano a promuove la tua Azienda, e ad un costo minore rispetto alle campagne Pay Per Click come AdWords.

Facebook Ads sfrutta i dati rilasciati dall’utente quando si è iscritto a Facebook

Facebook Ads, la piattaforma pubblicitaria di Facebook è uno dei mezzi pubblicitari più utilizzati, perché sfrutta la grande quantità di dati che gli utenti rilasciano spontaneamente nel proprio profilo, come l’età, località di provenienza e interessi personali. Con simili informazioni a disposizione non è difficile ricostruire il profilo di un utente e capire a cosa è interessato.

Facebook Ads ha un costo variabile che dipende da quello che viene pubblicizzato e dal target al quale si rivolge.

Bisogna creare inserzioni efficaci per non sprecare soldi. Stabilire un budget e gestirlo nel miglior modo possibile in modo da raggiungere il target di potenziale clientela che più sia attinente al proprio business.

Ogni volta che deciderai di lanciare una campagna, questa dovrà poi essere analizzata con attenzione così da poter apporre le modifiche necessarie per trovare il giusto equilibrio.

Fare business con Instagram

Un canale Social che sta prendendo sempre più piede anche tra le aziende è Instagram. Anche attraverso questa piattaforma è possibile fare business, ma il tutto sta nel saper coinvolgere i propri clienti attraverso immagini di qualità e d’effetto.

Il Social si è reso conto che è più facile per l’utente, interagire e vedere i prodotti tramite immagini rispetto ad altri canali.

Le immagini, se di qualità, sono un piacere per gli occhi e su Instagram le persone cercano soprattutto belle immagini.

Dovrai quindi postare non solo belle foto dei tuoi prodotti ma anche realizzarne di creative dove il prodotto verrà mostrato in diverse situazioni che rispecchiano il suo utilizzo. Tutto ciò senza sacrificare la chiarezza dell’informazione.

E’ notizia di questi giorni dell’integrazione della nuova funzione Shopping di Instagram. Shopping è uno strumento grazie al quale le aziende possono inserire tag nelle immagini postate, così che gli utenti potranno direttamente fare acquisti direttamente dal sito dell’azienda, senza essere dirottati sui vari siti di e-commerce.

Il servizio è gratuito e per ora riservato alle aziende

La funzione dei tag per lo shopping, farà si che cliccando sulla foto verranno visualizzati i dettagli del prodotto ed il suo prezzo.

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Fare marketing con Twitter

Questa piattaforma di mini blogging, rappresenta una concreta opportunità di crescita e promozione per le aziende che riescono a coglierne le potenzialità.

Twitter ha la capacità di raggiungere gli utenti in tempo reale, interagendo con loro al punto che alcune aziende lo usano come servizio clienti.

Lo scopo di aprire un account aziendale su Twitter è generalmente quello di fare promozione e indirizzare gli utenti verso il sito web dell’azienda.

Grazie agli hashtag, Twitter si rivela particolarmente utile quando si tratta di promuovere un evento. Usare un hashtag nel modo giusto, permette di ottenere grande visibilità fino a riuscire a diventare virale.

I 140 caratteri a disposizione per i post, suggeriscono di usare toni amichevoli e diretti in modo da raggiungere subito il pubblico.

Inutile dire che anche su Twitter il materiale che pubblichiamo dovrà essere di qualità, così che venga visto e possibilmente condiviso da utenti interessati.

Anche la famiglia Google ha il suo Social, si chiama Google Plus

E’ un social network poliedrico, perché a seconda di come viene utilizzato, si possono condividere post, immagini e relativi commenti, oppure può venire usato come mezzo per promuovere la propria azienda.

Aprire un profilo business con Google Plus può fare si che la tua attività sia trovata facilmente perché più visibile.

Ricordiamoci che è sempre un prodotto Google e quindi la presenza o meno della tua Azienda in questa realtà, è strettamente legata alle visibilità online e alle regole posizionamento della grande G.

Aumentare la visibilità online della tua azienda

La condivisione è l’idea portante di ogni social network e Google Plus non viene meno a questa regola.

L’integrazione con la ricerca di Google e Gmail, Maps e Youtube rende questo canale molto diverso e più versatile rispetto agli altri social.

Uno degli strumenti esclusivi e più potenti di Google Plus è Hangouts. Una sorta di chat multiutente che permette di gestire anche diverse videoconferenze. Un bel risparmio di tempo e denaro per fare riunioni o briefing, che se vorrai potrai decidere di mettere in streaming su Youtube, così da rendere visibile il tuo lavoro e aumentare la visibilità del tuo brand.

Curare le pubbliche relazioni con Linkedin

Se Facebook e Instagram sono importanti per dare un contributo diretto e rapido al tuo business, con Linkedin, viene curato l’aspetto delle pubbliche relazioni.

Attraverso questo Social, pensato per il mondo del lavoro, l’azienda si ufficializza nella sua forma e attività, per ottenere maggior visibilità e credibilità nei confronti di partners e potenziali clienti.

LinkedIn è un canale di comunicazione importante, perché le aziende possono acquisire visibilità così da raggiungere utenti interessati ad un settore specifico.

In oltre, potendo inserire link, diventerà una fonte di traffico verso il sito o il blog aziendale.

Dovrai aprire una pagina azienda (è gratuita) che riporterà la storia dell’azienda, spiegherà nel dettaglio l’attività che svolge e potrà essere collegata ai profili professionali di dipendenti e collaboratori.

Se è importante per un’azienda curare il proprio spazio LinkedIn, è altresi importante interessarsi a cosa i propri dipendenti fanno su LinkedIn. Senza essere particolarmente restrittivi, basterà stabilire delle linee guida, magari organizzando dei minicorsi su come si utilizza questo strumento.

Come tutti i Social anche LinkedIn, per essere efficace richiede un certo movimento: scrivere post, condividerli, rispondere agli interventi di chi opera nel tuo stesso settore, ecc. richiedono una certa pianificazione e la stesura di una sorta di piano editoriale.

Come vedi, far entrare la tua Azienda nel mondo dei Social non è una cosa banale. E’ un operazione che richiede attenzione per avere riscontri positivi sul tuo business e che se gestita male potrebbe anche essere controproducente.

Se desideri che la tua Azienda abbia una forte presenza anche sui canali Social, contatta subito Mg Group, la più innovativa web agency di Piacenza, i nostri esperti sapranno consigliarti al meglio nel proporti soluzioni altamente professionali.

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Remarketing: da utenti a clienti

Tutte le funzionalità di un servizio unico che può dare la possibilità di convincere le persone a scegliere proprio i tuoi prodotti o servizi

Il remarketing è un modo intelligente per permettere alla tua azienda di connettersi con chi visita il tuo sito web, ma non fa immediatamente un acquisto o un’azione diretta verso i tuoi prodotti/servizi. È una strategia che ti aiuta a posizionare annunci targettizzati verso un pubblico preciso, che ha precedentemente mostrato interesse verso il tuo business, mentre naviga in altre parti della rete.

I tuoi annunci di remarketing possono essere mostrati su quei siti che accettano di far parte della rete Google Display; di questo gruppo di siti possono far parte anche pagine web locali, ad esempio, e ciò è molto utile per la crescita di contatti interessanti verso la tua azienda. Inoltre vi sono diverse possibilità in base al target a cui si tende, grazie al fatto che è possibile mostrare gli annunci solo su determinati siti, scelti in base ai propri obiettivi.

PROSPETTIVE DI CRESCITA

Grazie a questo tipo di servizio, molti clienti hanno già sfruttato a pieno le potenzialità del remarketing, capendo che è uno strumento davvero utile per fare in modo che i visitatori si trasformino in clienti e anche per incrementare la conoscibilità di un brand. Per qualsiasi tipo di business che abbia una buona presenza online, i nostri esperti consigliano sempre di sfruttare campagne del genere e investire parte del proprio budget nel remarketing.

Le possibilità che mette a disposizione Google sono ideali soprattutto per quei tipi di vendita il cui processo è lungo e competitivo; perciò, utilizzare nella maniera giusta una strategia come il remarketing può essere uno strumento potente per accrescere vendite, conversioni e per far crescere la tua identità di marca.

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IN PRATICA

La maggior parte degli annunci sono costituiti da testi o immagini e vengono gestiti attraverso la piattaforma Google AdWords; tuttavia un crescente numero di ads cominciano ad essere animati o presenti sotto forma di video interattivi. La grandezza e il formati possono essere scelti nel momento in cui viene effettuata l’impostazione della campagna.

Ma come funziona poi effettivamente il remarketing; la spiegazione è molto semplice e si basa sui cosiddetti cookies. L’utente atterra sulla pagina del tuo sito e uno script genera un cookie nel suo browser. Quando l’utente esegue altre ricerche su Google oppure naviga su altri siti che usano Adsense, la rete AdWords riconosce l’utente e gli mostra gli annunci di remarketing. Il vantaggio è immediatamente intuibile: tracciare le persone in modo da ricontattarle, magari con uno sconto o un’offerta dedicata proprio a quel tipo di utente.

DIVERSE POSSIBILITÀ

Esistono vari modi per impostare gli annunci pubblicitari, compreso il periodo di tempo in cui un ID cookie rimane nel tuo elenco per il remarketing, o i limiti di clic sul numero di annunci al giorno mostrati a un individuo, o la possibilità di bloccare gli annunci su determinati siti web. Puoi anche impostare criteri per controllare il targeting dei tuoi annunci, ad esempio: per età, sesso, posizione e interessi in base al comportamento di navigazione del tuo target.

La funzione di remarketing di Google è stata recentemente sottoposta a una revisione e il motore di ricerca ha aggiunto ulteriori funzionalità e controlli per gli inserzionisti. La funzione di remarketing ora consente una maggiore flessibilità grazie all’uso del codice aggiornato di Google Analytics. Ciò consente di creare e gestire elenchi senza la necessità di inserire un codice specifico sul sito web.

STRADE PER IL SUCCESSO

Per ottenere risultati, due sono le cose fondamentali da tenere sempre in considerazione:

  • assicurarti che il tuo annuncio sia altamente rilevante per quello che i visitatori stanno cercando.
  • cerca di mettere qualche forma di vantaggio per incoraggiare le persone a visitare di nuovo il tuo sito web. Ad esempio potresti lanciare un’offerta speciale scontata su un determinato articolo o servizio.

Infine se il tuo obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza del marchio, puoi creare annunci mirati per questo obiettivo, mostrando il tuo marchio ai visitatori per un certo periodo di giorni, settimane o mesi. La cosa davvero importante è che, qualsiasi strategia decida di adottare, sarai sempre in grado di monitorare i risultati, azione cruciale quando si parla di marketing.

CHE DIRE DEL REMARKETING DI FACEBOOK?

Il remarketing di Facebook funziona in modo molto simile al remarketing di Google, tranne per il fatto che le liste dei segmenti di pubblico possono essere creati dagli ID utente e dai numeri di telefono (così come le loro e-mail) di coloro che sono iscritti al social. È possibile prendere questi contatti e generare elenchi intelligenti di utenti di Facebook; in parole povere, l’algoritmo del social network numero uno al mondo scova un “utente medio” in base alle persone nell’elenco, quindi crea liste di persone che sono simili al 99% dell’utente medio. Una funzionalità straordinariamente potente per raggiungere clienti futuri.

Per avere a disposizione esperti al tuo fianco, che sappiano utilizzare al meglio questo tipo di servizi, scegli MG Group Italia. Il nostro team di professionisti del marketing online può permettere al tuo business di raggiungere molti più utenti e soprattutto trasformarli in clienti. Per una consulenza senza impegno chiama lo 0577 1516860.

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Facebook e Cambridge Analytica: cosa è successo

I retroscena di un caso che sta scuotendo l’opinione pubblica, e l’importanza dei dati al tempo del web

Facebook è di nuovo in prima pagina, da quando è stato scoperto che Cambridge Analytica, una compagnia di consulenza politica con sede a Londra, è stata capace di raccogliere milioni di dati personali dagli utenti del social network più utilizzato al mondo e venderli ai propri clienti, con l’intento di dargli una mano nelle loro campagne politiche. Tra le altre cose, Cambridge Analytica si è mossa per aiutare i propri clienti a identificare i comportamenti dei votanti, in modo che questi potessero influire sul comportamento di voto. In poche parole, attraverso questo meccanismo è stato possibile targettizzare gli utenti per avere la possibilità di ricavare profili psicologici molto precisi degli iscritti a Facebook, e poi di fornire a ciascuno di loro un contenuto costruito su misura.

BROGLI MADE IN USA?

Ad alzare ancora di più il polverone, il fato che Cambridge Analytica avesse collaborato alla campagna presidenziale di Donald Trump; ciò significa che i dati raccolti sarebbero stati utilizzati impropriamente per far sì che le persone fossero spinte a votare l’attuale presidente USA. Uno scandalo non da poco, che sta accendendo il dibattito pubblico e politico di questi ultimi giorni in tutto il mondo.

I numeri sono impressionanti: si parla di circa 50 milioni di persone cui è stata violata la privacy; ciò in se stesso non sarebbe poi così clamoroso. Infatti dobbiamo tenere conto che Facebook registra tutti i dettagli della nostra attività sulla piattaforma: quello che facciamo, ma anche quello che non facciamo, dove siamo e con chi siamo. Il social network è costruito così: il loro modello di business è vendere informazioni agli inserzionisti, e più queste informazioni sono precise più valgono. Il problema sta nel fatto che i dati sono stati poi utilizzati per fini propagandistici, cercando di influire sulle scelte delle persone: questo non è legale.

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COME FUNZIONAVA IL MECCANISMO

La strategia era semplice, e consisteva nel far apparire nelle bacheche “giuste” i post “giusti”, non solo prettamente slogan elettorali o manifesti legati alla campagna di Trump, ma anche articoli, video, altri tipi di contenuti. Ognuno di questi era creato per rispondere esattamente alle aspirazioni e soprattutto alle paure degli individui.

In secondo luogo poi, gli esperti di Cambridge Analytica, sapevano esattamente chi raggiungere; in base al sistema elettorale americano, per vincere bastano pochi voti di differenza in alcuni stati chiave. Per questo motivo CA ha focalizzato i suoi sforzi su Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, dove era cruciale convincere gli elettori a non votare per Hillary Clinton ma per Trump. Più che far cambiare opinione, era necessario convincere gli indecisi; Trump alla fine ha avuto meno voti della sua sfidante, ma ha vinto grazie a questo meccanismo.

Ma non soltanto l’elezione del Presidente USA sarebbe stata influenzata dalle manovre di Cambridge Analytica; secondo Christopher Wylie, autore della soffiata che ha scatenato la tempesta mediatica, anche il referendum per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, sarebbe stato macchiato da scorrettezze simili.

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LE SCUSE E IL BOICOTTAGGIO

Sono stati fatti degli errori. Volevamo dare agli utenti la possibilità di costruire una rete basata sui loro bisogni e gusti”, ha ammesso Mark Zuckerberg, fondatore del social più usato al mondo; ma le scuse probabilmente non basteranno a chiudere lo scandalo Cambridge Analytica. I malumori e i timori degli investitori, si sommano a quelli degli utenti che hanno già imbastito una class action contro le due società. In particolare in molti hanno cominciato a chiudere i propri profili, guidati dallo slogan (o meglio dall’hashtag) #deletefacebook. A mettere benzina sul fuoco anche Brian Acton, uno dei due co-fondatori dell’app di messaggistica WhatsApp, che si è servito del suo profilo Twitter per invitare gli utenti ad una scelta drastica: cancellare il loro profilo Facebook, perché “è giunto il momento”, ha sentenziato.

SERVONO CHIARIMENTI

Intanto la Commissione Europea chiede chiarimenti sul caso; in particolare a Bruxelles vogliono sapere se sono stati utilizzati i dati personali dei cittadini europei e soprattutto “capire in che modo i dati degli utenti di Facebook sono caduti nelle mani di terzi senza il loro consenso”. L’esecutivo Ue pretende anche che il social network adotti misure in grado di evitare che uno scandalo di questo tipo si ripeta. Infine la Commissione si chiede se siano necessarie regole più severe per le piattaforme di social media e se debba cambiare l’approccio alla trasparenza nei confronti degli utenti e delle autorità di regolamentazione.

Per il momento Mark Zuckerberg ha deciso di testimoniare davanti al Congresso degli Stati Uniti e, secondo fonti consultate dalla Cnn, dovrebbe comparire a Washington entro qualche settimana. Il CEO di Facebook si è invece rifiutato di presentarsi di fronte ai deputati britannici della commissione cultura, digitale e media che l’avevano convocato per rispondere sullo scandalo dei dati di 50 milioni di utenti usati a scopo di propaganda politica anche in Gran Bretagna.

Lo scandalo c’è stato, ed è stato enorme, probabilmente abbiamo bisogno di più sicurezza riguardo i nostri dati sensibili e i social network hanno bisogno di regole più severe ma soprattutto chiare e trasparenti, quando si parla di informazioni private. Tuttavia da questa storia abbiamo capito una volta di più quanto siano cruciali i dati delle persone, che se usati nella maniera corretta e legale, possono davvero fare la differenza in una campagna di marketing. Affidati alla nostra web agency a Prato!

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Il Neuromarketing: capire in anticipo i desideri dei clienti

Scopriamo insieme come studiare il comportamento delle persone attraverso questa strategia e grazie a strumenti come il tracciamento oculare o le mappe di calore

Ormai lo abbiamo appurato, sembra strano ma è proprio così: le persone non sanno davvero perché comprano un determinato prodotto, ma il loro cervello sa esattamente ciò di cui hanno bisogno. Di questo si occupa, in due parole, il neuromarketing, attraverso studi che hanno la finalità di vendere prodotti o servizi arrivando direttamente al cervello delle persone, il luogo dove vengono prese le decisioni. Jürgen Klarić, guru di questa materia, spiega l’importanza di conoscere come ragiona un individuo attraverso un esempio.

Dopo vari studi statistici si è scoperto che in molti paesi le donne dicono dalle 13mila alle 16mila parole ogni giorno; gli uomini parlano molto meno, si va dalle 3mila alle 6mila parole dette al giorno. Ciò significa che le donne parlano circa 3 volte più degli uomini, e questo è molto importante, soprattutto se tu che leggi sei un venditore maschio. Infatti se vuoi vendere ad una donna dovrai parlare 3 volte di più, per avere un rapporto migliore con la tua interlocutrice; stessa cosa vale al contrario: se sei una venditrice e vuoi vendere un prodotto ad un uomo, dovrai parlare 3 volte di meno. Comprendere questi aspetti è fondamentale per aumentare le proprie vendite.

Ovviamente il neuromarketing può essere applicato non solo alle vendite di tipo tradizionale, ma anche a quelle che avvengono tramite il mondo del web; il fine è sempre lo stesso: massimizzare i profitti.

Questa nuova disciplina si basa sulle scoperte delle neuro-scienze e delle scienze cognitive, ciò è molto importante per un motivo molto semplice: una volta trovata una nicchia di mercato e dopo averla raggiunta, tramite ad esempio l’inbound marketing, bisogna trasformare le visite in vendite. Qui entra in gioco la bravura di grafici e copywriter nel trovare le soluzioni migliori per spingere l’utente all’acquisto: in ciò il neuromarketing può aiutare, e non poco.

TEMPO, DENARO, EMOZIONI

Una delle cose più interessanti su cui puntare riguarda l’entrare in contatto con le emozioni del cliente. Infatti per prendere una decisione, una persona sfrutta il 15% delle volte la sua parte razionale e il restante 85% le aree “emozionali” del cervello. Senza scendere troppo nei particolari, ciò sta a significare che puntare a quelle aree è la miglior via per fare in modo che la decisione che prenderà una persona sia proprio quella che tu vuoi che prenda.

Tutto passa dalla penna dei copywriter in questo caso, e spesso uno degli argomenti più incisivi per far scattare la leva della decisione è il principio di scarsità. In particolar modo questo può essere declinato in due variabili: perdita di tempo e perita di soldi. Gli esempi possono essere infiniti, ma se punterai su questo principio colpirai esattamente dove vuoi.

Ragionare sulle emozioni è un punto di partenza per costruire un buon testo, per approcciarsi ai clienti, per far sì che compiano l’azione desiderata.

Tutto comincia con il CATTURARE L’ATTENZIONE delle persone: per farlo, occorre uscire fuori dagli schemi, raccontare delle storie, creare contenuti di valore.

Il secondo step è quello di creare un ASSOCIAZIONE DI IDEE POSITIVA tra te e il tuo prodotto. Durante una vendita potrebbe capitare che una persona abbia sentito che un certo prodotto simile al tuo è molto buono; a quel punto non bisogna contraddire un’affermazione del genere, ma piuttosto essere d’accordo con questa persona così da creare EMPATIA. Molti venditori ragionano come se le persone fossero stupide: non è così, ma soprattutto le persone non si sentono affatto stupide. Meglio quindi abbattere la concorrenza creando una storia che riguarda il prodotto descritto dalla persona, con cui magari un tuo parente ha avuto un’esperienza negativa.

Il terzo passaggio è quello di mandare un MESSAGGIO DIRETTO ai tuoi potenziali clienti e dirgli, senza giri di parole, perché il tuo prodotto o servizio è in grado di risolvere i loro problemi.

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LISTE: PRO E CONTRO

Dopo questi consigli molto generici, andiamo nel particolare, parlando di uno strumento molto utile per raggiungere l’obbiettivo: l’utilizzo di liste. Creare una lista di elementi è un’ottima possibilità per descrivere prodotti o servizi. Tuttavia bisogna stare attenti all’effetto di primacy e regency. In una lista breve gli individui infatti tendono a ricordare i primi elementi presenti; al contrario in una lista lunga verranno premiati gli ultimi. In un sito o in un e-commerce bisogna valutare con attenzione queste possibili problematiche.

L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE

Da questo punto di vista è necessario approfondire una pratica che da qualche tempo sta riscuotendo un ottimo successo, quella dell’eye-tracking, cioè la tracciatura oculare. Si tratta di un metodo oggettivo per misurare l’attenzione degli utenti e monitorare le risposte inconsce ai messaggi di marketing. Questo strumento aiuta i venditori, le aziende e i professionisti a costruire la propria comunicazione in modo da catturare l’occhio delle persone. Ciò è molto utile quando si tratta di creare un sito web o un contenuto pubblicitario, ad esempio.

In questo campo, la tendenza a catturare i desideri spontanei, attraverso metodi impliciti, sta crescendo tra i professionisti del marketing; in questo senso la tracciatura dello sguardo è una delle pratiche più proficue. Questa permette infatti di valutare come i consumatori reagiscono ai differenti messaggi e capire il loro effettivo coinvolgimento; inoltre viene minimizzato l’errore di recall e la desiderabilità sociale si accresce, criteri che spesso i metodi di ricerca convenzionali non riescono a intercettare.

Insomma, grazie all’eye-tracking, i marketers possono scoprire:

  • quali elementi visivi catturano di più l’occhio del consumatore
  • su quali parti del contenuto comunicato si focalizzano le persone e quali parti invece vengono ignorate
  • cosa guida il processo decisionale

MAPPE DI CALORE

Strettamente collegato a questa possibilità, altro strumento imprescindibile del neuromarketing: le mappe di calore. In realtà il termine è un po’ improprio, perché si riferisce agli spostamenti del cursore del mouse dentro un determinato contenuto: che sia una pagina web, o una email. La cosa importante da tenere in considerazione è che, grazie ai software che tracciano questi percorsi, un’azienda può capire cosa interessa di più alle persone, dove cliccano, dove si soffermano di più ed avere altre informazioni di questo tipo.

Le mappe di calore forniscono una sovrapposizione colorata dei contenuti, sui punti che indicano dove i lettori fanno clic. Le macchie rosse nella mappa termica sono “punti caldi”, quelle aree dove il cursore si sofferma di più, le aree prive di colore sono considerate “punti freddi”, quelle meno esplorate dalla punta del mouse.

Le mappe garantiscono preziose informazioni alle aziende. Ecco alcune cose che si possono imparare da una mappa di calore:

Comportamento dell’utente

Una mappa di calore mostra come i potenziali clienti visualizzano il tuo sito web o la tua email. Usando queste informazioni puoi progettare il tuo contenuto per adattarlo al comportamento degli utenti.

Posizionamento dei messaggi chiave

Se sai come i tuoi lettori visualizzano i tuoi contenuti, puoi inserire i messaggi chiave nelle zone giuste per fare in modo che i lettori arrivino in fondo al tuo messaggio.

Posizionamento della chiamata all’azione

Ti sei mai chiesto dove è il posto migliore per un pulsante di invito all’azione sul tuo sito web o email? Con una mappa di calore, non devi più porti questa domanda; saprai dove i lettori stanno spendendo il loro tempo e sarai in grado di mettere una chiamata all’azione nel posto migliore per garantire percentuali di click-through più elevate.

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LE TRE ALTERNATIVE

Il cervello degli individui tende a ragionare sempre tenendo presenti tre possibilità. Per questa ragione cerca sempre di dare tre opzioni possibili al tuo pubblico. Non solo, una volta presentati, descritti, visualizzati, questi tre scenari, è fondamentale dire quale opzione le persone devono scegliere.

Tra l’estremo troppo poco dispendioso e quello che in pochi possono permettersi, ci deve essere sempre la via di mezzo: quella sarà l’alternativa più scelta dai clienti.

Per aiutarli e indirizzarli nella decisione, ci possono essere molti trucchi: dare maggior risalto attraverso i colori o scegliere una dimensione maggiore per il font dell’alternativa prescelta, e molto altro ancora. Ovviamente l’utente deve poter vedere cosa sta comprando, quali sono le caratteristiche e le differenze tra le varie opzioni; per questo è importante mettere tutte le caratteristiche di un’offerta e dell’altra, tramite una serie di punti.

Il segreto è che molte volte l’indecisione vince sulle persone e vogliono che sia proprio tu a dirgli qual è la soluzione migliore da acquistare.

PRIMA E…DOPO

Non ce ne accorgiamo, ma una delle tecniche più utilizzate da sempre in tv o nelle pubblicità sui giornali, è quella del prima-dopo. Quante volte in uno spot si vedono le immagini di donne che hanno un aspetto molto migliore dopo un certo trattamento anti-rughe? Il concetto è quello di mostrare risultati concreti, così che le persone credano a quello che si sta pubblicizzando.

Si tratta di una tecnica ottima anche per il web: basta pensare alle potenzialità della rete nel creare immagini e commenti davvero efficaci, o sfruttare le esperienze dirette delle persone attraverso i social, ad esempio. Attenzione però, non devono esserci differenze eclatanti tra le immagini che si scelgono: la veridicità è tutto. Come abbiamo già detto infatti, le persone non sono stupide e si accorgono se un confronto è onesto o truccato. Meglio quindi far vedere miglioramenti lievi ma veri, piuttosto che cambiamenti radicali e quindi impossibili.

Sembra banale ma il nostro cervello occidentale, vede il tempo in maniera lineare da sinistra a destra e non viceversa: porre le immagini nell’ordine inverso romperebbe lo schema (a meno che ci sia un motivo specifico) e il metodo prima-dopo non funzionerebbe.

METTERCI LA FACCIA

Il volto umano non mente mai, anche su internet vale la stessa cosa: utilizzare l’immagine di una persona reale è uno dei modi migliori per attirare l’attenzione e creare il giusto legame con gli utenti. Avere davanti un volto è un valore aggiunto che dà fiducia alle persone; per questo è sempre bene metterci la faccia, anche in prima persona, oppure scegliendo i visi “giusti” per invogliare il pubblico ad agire.

È una pratica utilizzata da sempre e si ricollega con quella del punto precedente: vedere una persona soddisfatta nell’utilizzo di un prodotto o interessata ad ascoltare un servizio, crea subito empatia nel pubblico. Pensiamo per un attimo a quando siamo in una città e stiamo cercando un posto dove mangiare; difficilmente andremo dentro un ristorante completamente vuoto, saremo attratti invece dai locali con la fila fuori. Tanto è vero che in molte città la gente viene pagata per fare la fila. In questo caso valgono le stesse dinamiche: vedere su un sito la foto di una persona che compie un’azione spinge chi la guarda a dire: “lo voglio fare anch’io”.

Anche in questo caso le foto devono essere veritiere e quanto più possibile vicine a quello che può succedere nella tua realtà aziendale, in caso contrario il discorso fatto diventa addirittura controproducente.

Abbiamo visto alcune delle modalità in cui può svilupparsi il neuromarketing, un’attività che se gestita bene può portare a risultati interessanti. Attraverso tecniche come quelle descritte, la tua presenza online può cambiare radicalmente, e soprattutto possono aumentare le conversioni, cioè le azioni degli utenti su una pagina web.

Il neuromarketing arriva a toccare i tasti giusti e indirizza le scelte delle persone, se gestito nella maniera corretta; ciò non significa che attraverso questo le persone siano ipnotizzate: il neuromarketing sfrutta le conoscenze che abbiamo oggi a disposizione sui comportamenti delle persone.

Si tratta quindi di un concetto che va gestito molto bene, soltanto copywriter e grafici esperti sanno maneggiarlo con la giusta cura e applicare i concetti alla presenza online di un’azienda. Un conto è conoscerlo, un altro è poi metterlo in pratica: scopri come lavorano i nostri esperti nella comunicazione, contatta il team di MG Group Italia, web agency a Prato. Richiedi informazioni ai professionisti della nostra agenzia di comunicazione.

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E-commerce e negozio tradizionale: costi a confronto

Ormai l’e-commerce è una realtà consolidata, le vendite online sono cresciute a dismisura e hanno cambiato le abitudini di acquisto dei consumatori.

La crescita esponenziale delle vendite online spingono molte attività ad affacciarsi in questo settore

Addirittura esistono molti prodotti che hanno più successo se venduti online piuttosto che in un tradizionale punto vendita. Le attività di e-commerce rappresentano ad oggi una buona percentuale del commercio retail nazionale.

L’attività di e-commerce ci permette di superare le barriere dei punti vendita fisici. Grazie ad un catalogo online ben organizzato, si offrono al potenziale cliente, tutte le informazioni di cui ha bisogno e una consulenza prevendita efficace e veloce.

Il commercio online permette di operare su di un mercato globale in continua evoluzione. Sempre più persone acquistano online e da dispositivi mobili. I dati di vendita saranno sempre disponibili in tempo reale dandoci così l’opportunità di avere veloci reportistiche relative alle scelte fatte dai clienti.

E-commerce vuol dire annullare la distanza tra venditore e compratore: in un regime di concorrenza globale i costi diminuiranno

Con l’e-commerce la distanza tra il venditore e il compratore non esiste più. Il cliente si troverà nella condizione di poter confrontare i prezzi con estrema facilità e ovunque si trovi, tramite smartphone.

Si creerà un regime di concorrenza globale che permette al venditore di abbassare i costi di gestione, quindi di praticare prezzi più concorrenziali rispetto al punto vendita tradizionale.

La diffidenza manifestata da alcuni consumatori si sta rapidamente dipanando grazie a garanzie sempre più solide su cui contare nell’effettuare acquisti online.

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Intraprendere la via dell’e-commerce presenta grandi vantaggi dal punto di vista del risparmio dei costi

Pensiamo ad uno dei benefici primari dell’e-commerce, quello di potersi rivolgere ad un mercato globale, libero da confini geografici.

Questo vuol dire avere accesso ad una clientela potenziale enormemente più vasta rispetto a quella che potremo avere con un negozio fisico.

Si potranno eseguire transazioni 24 ore al giorno, anche nei giorni festivi, tutte cose che se fatte attraverso un punto vendita tradizionale ci porterebbero a sostenere costi enormi.

L’e-commerce riduce le tempistiche delle transazioni e della gestione magazzino. Permette un ritorno quasi immediato, grazie alle infrastrutture pressoché inesistenti e ai costi fissi notevolmente inferiori, rispetto ad un negozio tradizionale.

Uno dei principali ostacoli di chi gestisce un negozio fisico non è infatti dato dai volumi di vendita bassi, ma da costi troppo alti che un’attività di questo tipo richiede.

Paragonato a quello di un’attività di vendita online, il magazzino di un punto vendita tradizionale, così come la vetrina, sono più limitati. Confrontare i prezzi e la qualità dei prodotti non è agevole ne’ immediata, come è quasi impossibile avere una visione del magazzino in tempo reale.

Anche un’attività di e-commerce comporta delle spese, ma i costi per aprire e gestire punti vendita tradizionali sono generalmente più elevati.

Basti pensare a costi come l’affitto, le bollette, il personale, l’arredamento e le attrezzature, nonché polizze assicurative contro il furto che pesano e rendono la gestione dell’attività più complessa e onerosa.

La riduzione dei costi, riguarda anche il marketing e la gestione dell’inventario.

Attività pubblicitarie online, oltre ad essere meno costose di quelle tradizionali, hanno una visibilità immensamente superiore

Pianificare un budget per la propria visibilità online, tramite campagne Adwords, sarà strategico sia per quanto riguarda il miglioramento della Brand Awareness sia, soprattutto per incrementare le vendite.

Il risparmio sui costi porterà come beneficio prezzi più concorrenziali rispetto a quelli dei punti vendita tradizionali

Aprire un’attività di vendita online, non richiede i grossi investimenti iniziali che richiederebbe un negozio tradizionale.

Naturalmente non dovrà essere un progetto improvvisato, ma tutto dovrà essere accuratamente pianificato insieme agli opportuni contatti commerciali con i fornitori, per permettere di ridurre al minimo il magazzino e i costi delle giacenze.

Con l’e-commerce anche una piccola azienda, con un budget non troppo impegnativo, può iniziare a vendere online. Internet va considerato un trampolino di lancio per chi, volendo intraprendere un’attività di vendita non avrebbe mai aperto un negozio tradizionale per i costi troppo elevati.

Vendere direttamente al cliente, senza intermediari

Molte attività di vendita si appoggiano ad intermediari per distribuire il prodotto. Con l’e-commerce questo oneroso passaggio si può saltare, vendendo direttamente il prodotto ai clienti. E’ un altro costo risparmiato, a tutto vantaggio dei prezzi più bassi che si potranno praticare.

Avere un’attività aperta H24

L’e-commerce è un negozio sempre aperto, 24 ore su 24. Non esistono domeniche o giorni festivi o un qualsivoglia tipo di chiusura.

Immaginate quanto costerebbe tenere aperto un negozio fisico 24h al giorno o anche solamente il sabato e la domenica. Lo stipendio dei dipendenti, le bollette i permessi ecc.

Il costo della piattaforma e-commerce

Per avviare ed organizzare un’attività di e-commerce, bisognerà orientarsi verso una piattaforma adatta allo scopo.

La piattaforma scelta permetterà di gestire tutti i processi dell’attività: la fatturazione, il magazzino e le spedizioni.

Un negozio tradizionale per svolgere queste attività necessiterebbe di personale dedicato. Nell’ e-commerce questi processi sono per la maggior parte automatizzati.

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La Gestione del magazzino e l’ottimizzazione dei costi è la chiave di un’attività e-commerce di successo

Chi compra online, seppure sempre meno diffidente di un tempo, pretende che il prodotto acquistato gli venga consegnato nel minor tempo possibile. La gestione del magazzino impiegherà quindi buon parte delle risorse della nostra attività online, sia in termini di impegno che di costi.

Utilizzando software gestionali di qualità, si potrà avere una visione del magazzino in tempo reale guadagnando così in efficienza.

Avere una visione di quelli che sono i prodotti più venduti e quelli meno richiesti ci consentirà di gestire gli approvvigionamenti per evitare inutili e dannose giacenze di magazzino.

Avere gli strumenti per gestire Il magazzino di un’attività e-commerce vuol dire anche riuscire a sapere se gli articoli più venduti si potranno reperire con costanza così da tutelare clienti abituali che sono abituati a ricomprare lo stesso prodotto.

Per maggior trasparenza nei confronti del cliente è buona abitudine segnalare in tempo reale quando un articolo è esaurito anche solo momentaneamente.

Verrà apprezzata la sincerità e il cliente acquisterà qualcosa di similare o attenderà il riassortimento.

Costi e Variabili

Il costo del software per la gestione dell’e-commerce, anche se non trascurabile, va considerato un investimento. Potrà essere aggiornato a seconda delle esigenze, acquistando più valore per l’utilizzatore.

Un negozio online per guadagnarsi la fiducia del cliente e farsi una reputazione su Internet dovrà investire sul supporto postvendita, quindi sarà opportuno valutare se sarà il caso di dedicare del personale alla gestione di questo servizio. Figure in grado di interagire con la clientela attraverso i vari canali.

Un altro aspetto che riguarda indirettamente la questione dei costi, è che rispetto al negozio fisico un attività di vendita online subirà una svalutazione minore e in caso di necessità sarà più facilmente rivendibile.

In questo frangente il cambio di gestione, che nel negozio fisico non appare mai come una cosa positiva, passerà totalmente inosservato.

Riepilogando, i principali esborsi di chi decide di investire in un’attività di e-commerce andranno suddivisi tra la realizzazione del sito web per il negozio online e il suo software di gestione. In ordine seguiranno le spese di marketing per la pubblicità e gli investimenti in tecnologia.

In comune con il negozio tradizionale, troveremo le spese dovute all’apertura della partita IVA, del Commercialista e le tasse.

Tutte le altre voci di spesa vedono in netto svantaggio il negozio tradizionale:

Acquisto o affitto dei locali, allestimento e arredamento, costo del personale, giacenze magazzino e pubblicità tradizionale, che sappiamo essere più costosa di quella online.

Attenzione a non essere tratti in inganno dalle apparenze. L’attività di vendita online non è a costo zero e nemmeno ci si avvicina. I costi ci sono ed è un errore sottovalutarli.

Per creare un e-commerce di qualità, servono competenze qualificate per far si che gli investimenti siano proporzionati al tipo di attività che si vuole intraprendere.

Le variabili sono tante: quale piattaforma adottare e quale software di gestione magazzino è più adatto al negozio online che vogliamo aprire.  La realizzazione del sito web deve essere fatta da professionisti del settore che siano anche in grado di fornire il dovuto supporto nel tempo.

Se hai deciso di intraprendere un’attività di e-commerce e cerchi qualcuno che possa seguirti nella realizzazione di questo tuo progetto, non esitare a contattarci. Mg Group, una delle migliori web agency a Prato, ti mette a disposizione uno staff di professionisti in grado di venire incontro alle tue esigenze.

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Un nuovo modo di fare Shopping, su Instagram

Instagram, il social più in voga del momento ha da qualche giorno una nuova funzionalità, scopriamone insieme tutti i segreti

Come abbiamo ormai imparato negli ultimi tempi, gli e-commerce sono strumenti web sempre più utilizzati dai consumatori. Lo abbiamo già sottolineato in altri articoli, ma è importante ribadirlo: nel nostro Paese, in soli 10 anni, si è passati da 1,6 miliardi a 24,2 miliardi di fatturato complessivo per gli e-commerce. Nel 2015 si è registrato un incremento record: l’utilizzo degli smartphone per gli acquisti online è cresciuto del 71%. E i numeri sono in netta crescita, di anno in anno. La notizia è duplice quindi: non soltanto gli acquisti online crescono, ma le persone acquistano sempre di più direttamente da dispositivi mobile.

Secondo una ricerca di Facebook, negli ultimi 3 mesi il 39% delle persone ha comprato qualcosa semplicemente cliccando sul proprio smartphone o tablet.

Ecco perché Instagram, uno dei social network più in crescita tra gli utenti, permette ai marchi di inserire nei post i tag che rimandano al loro e-commerce.

UN’ESPERIENZA SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITÀ

Ma le novità non finiscono qui; infatti, i 25 milioni di profili business Instagram in tutto il mondo, da qualche giorno in Italia possono utilizzare una funzionalità davvero interessante. Si tratta di “Shopping”, una funzionalità nuovissima che consente alle aziende di inserire speciali tag nei propri post attraverso i quali gli utenti possono fare acquisti in modo diretto. Già attivo da circa un anno negli USA, lo strumento rivoluzione (di nuovo) a il modo di comprare e vendere online. Le aziende non possono farsi sfuggire questa opportunità, i consumatori non possono lasciare andare questa novità.

Se si pensa che l’80% degli utenti segue almeno un’azienda, e oltre 200 milioni di persone visitano un profilo business ogni giorno (lo scorso mese, sono state più di 180 milioni le interazioni tra profili business e persone), l’occasione è davvero ghiotta. Non solo, circa un terzo delle stories più visualizzate, sono proprio di brand; da poco tempo questi ultimi possono sfruttare la modalità Carosello.

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Per gli utenti invece, basterà seguire l’icona con la borsa della spesa: una volta cliccato, si otterranno informazioni e foto di un determinato prodotto potendolo comprare sul sito web del marchio, senza doverlo cercare online. Una vetrina della vetrina insomma, dove le persone potranno avere prodotti a disponibile 24 ore su 24, con la possibilità di acquistare, in maniera facile, veloce e sicura.

Jim Squires, Head of Business di Instagram, afferma che il social network vuole “un’esperienza senza soluzione di continuità”, perché la relazione diretta con le persone è tutto.

UN’OCCASIONE DA NON PERDERE

Instagram Shopping è stato lanciato in altri sette paesi, tra cui il Regno Unito, Canada, Brasile, Germania, Francia, Spagna e Australia. I venditori possono taggare fino a cinque prodotti per post relativi a immagini singole o 20 prodotti per post di più immagini.

Proprio per questo motivo un’azienda ha bisogno di sfruttare un’occasione di questo tipo e può farlo  grazie ad un team di persone che sappiano gestire nella maniera più proficua possibile il social network dedicato alla fotografia (e non più solo a questa). Gli smartphone hanno cambiato il modo in cui acquistiamo e Instagram, che ha registrato 800 milioni di utenti mensili a settembre 2017, ha cambiato il modo in cui interagiamo con i marchi e scopriamo nuovi prodotti. Se siete un’azienda, questa è un’occasione da prendere al volo: MG Group Italia può darvi una mano a farlo. Il nostro numero è 0577 1516860.

Inoltre, disponiamo di varie sedi. Un esempio è la web agency a Prato, una delle migliori del territorio, secondo chi ci ha scelto.

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Content marketing: i contenuti che fanno la differenza

Un insieme di strategie che faranno grande il tuo business

Il blog è il luogo dello scrivere per eccellenza: fin dai primi siti online, uno dei modi più “antichi” di utilizzare il web è stato proprio quello di scrivere dei diari che raccontassero in ordine cronologico la vita, gli interessi o le capacità delle persone che si cimentavano a scrivere.

Nelle sue tante evoluzioni, il blog è passato da essere uno strumento di uso privato, ad un importante modo di fare marketing online. I brand, le aziende e le istituzioni hanno cominciato a capire l’importanza di dare degli aggiornamenti utili al proprio pubblico di riferimento: così sono nati moltissimi blog su internet, degli argomenti più vari.

La chiave di volta di questa strategia consiste nel dare consigli utili, a volte anche molto pratici, ai propri clienti acquisiti o potenziali e fare in modo che questi ultimi possano trovare rispose alle loro domande attraverso gli articoli del blog. Si innesca così un circolo virtuoso che porta più persone interessate a ciò che stai vendendo, più lettori, più fidelizzazioni e nuovi contatti.

In un mondo, come quello di internet, dove tutto cambia molto rapidamente, il concetto di content marketing si evolve con altrettanta velocità e bisogna sapersi adattare, per essere sempre due passi avanti rispetto alla concorrenza.

Oggi non basta più solamente creare contenuti di qualità, ottimizzati SEO, con le giuste keyword e i trend topic proprio al momento giusto; attenzione, tutto questo rimane, ma occorre andare oltre la scrittura. Vediamo come poterlo fare, attraverso gli strumenti che la tecnologia odierna ci offre.

GUARDARE AL PUBBLICO

Come sempre bisogna partire dalle basi: l’obiettivo del content marketing, è quello di rispondere in modo concreto ad un bisogno degli utenti, sia se questi sono clienti, sia se sono semplici persone in cerca di soluzioni. Il fine ultimo del tuo articolo blog è quello di conquistare l’attenzione delle persone e fare in modo che queste acquistino un tuo prodotto o servizio: la creatività c’entra ben poco.

In questo senso è sempre necessario mettersi dalla parte del pubblico, per evitare di farsi influenzare solo dalle proprie idee, nello scrivere un articolo. Questa non è una novità, ma è sempre bene ricordarcelo per partire nel migliore dei modi. La tastiera è la tua, ma la voce è quella del pubblico: tendi sempre entrambe le orecchie per ascoltare e tradurre in scrittura ciò che la gente desidera.

Questo è importante anche per un altro motivo, cioè la velocità di caricamento delle pagine web. Nel gestire un blog è importante tener presente il modo in cui naviga il pubblico sulla rete: ascoltare le esigenze degli utenti significa anche caricare contenuti che siano facilmente fruibili dalle persone, considerando il tipo di connessione che va per la maggiore. Più una pagina si caricherà lentamente, meno le persone saranno invogliate a proseguire la propria lettura di quel contenuto.

Inoltre è Google stesso che monitora costantemente i comportamenti delle persone sulla rete: al motore di ricerca non sfugge nulla. Questo significa che saprà esattamente se le persone rimarranno molto tempo sulla tua pagina oppure la abbandoneranno in fretta; da questo poi intuisce il grado di apprezzamento degli utenti riguardo i tuoi contenuti.

Google non solo indicizza ciò che scrivi, ma registra tutti i comportamenti: ne è un esempio il cosiddetto pogo sticking: la situazione in cui le persone trovano un sito ben indicizzato per la propria ricerca, entrano e abbandonano subito, non trovando quello che stavano cercando.

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LA POTENZA DELLE IMMAGINI 

Tenendo in considerazione tutto questo, la cosa migliore da fare è dare alle persone ciò che desiderano, supportando il testo con altri elementi. Uno fra tutti: le immagini.

La potenza degli elementi visivi e grafici all’interno di un blog, così come di un post sui social network è davvero decisiva. Homo videns infatti: le persone sono molto più catturate da una bella immagine, o comunque da un’immagine particolare, che da un testo scritto. Almeno a primo impatto è così. Diciamo che le immagini sono l’esca con cui attrarre le persone a leggere un articolo intero.

Ovviamente stiamo parlando di immagini di un certo tipo: non basta che siano belle foto in alta definizione, devono rispondere a determinate caratteristiche.

  • Coerenza: non bisogna scegliere immagini casuali da mettere all’inizio o all’interno di un testo, ma sempre coerenti con l’argomento di cui si sta parlando. In un blog di moda, le immagini dovranno riguardare sfilate, ultimi modelli di scarpe in voga, esperienze sul campo.
  • Riconoscibilità: è necessario che le immagini che vengono scelte possano essere capite dal pubblico. Non devono esserci riferimenti troppo complicati o citazioni erudite: le immagini funzionano se colpiscono subito l’attenzione, oppure se rompono gli schemi.
  • Gusto: il fattore estetico conta, così come le mode del momento. Sempre meglio privilegiare immagini perfette per i gusti delle persone, anche in base alle tendenze sulla rete.
  • Infografiche: l’unione fa la forza, e allora cosa c’è di meglio se non mettere i testi in immagini attraverso grafiche originali e che aiutano il lettore ad orientarsi e a ricordare il testo che sta leggendo. Oggi ci sono strumenti facilissimi da utilizzare, anche online, per creare infografiche che lasciano il segno.

UNO SGUARDO AI VIDEO

Oltre il testo e al di là delle immagini, ci sono i video: efficaci per rimanere in pressi nella memoria degli utenti, soprattutto quelli che vogliono tutto e subito. Attraverso i video, si possono approfondire certi argomenti o riassumere in pochi e decisivi punti i contenuti di un articolo: insomma, si può dare forza a un testo. Tutorial, guide, brevi cortometraggi per spiegare i valori di un’azienda: le possibilità sono molte e risultano efficaci se strutturate per un target e degli obiettivi precisi.

Il video può diventare il completamento perfetto per l’articolo di un blog, la ciliegina sulla torta di un post su Facebook o Twitter, perché è un modo di far vedere (non a caso) quanto sei esperto di un argomento, quanto ti interessa risolvere un problema in modo pratico e immediato.

Spesso ci si chiede quanto debba essere lungo un video per funzionare ed essere visto: non c’è una regola precisa. Se si parla di argomenti interessanti può durare anche diversi minuti, l’importante è non dire la stessa cosa con 20 parole quando può essere detta con 2.

Inoltre c’è sempre la possibilità del podcasting, cioè le risorse di solo parlato che possono arricchire la tua strategia content. Questi ultimi sono anche molto più facili da fruire rispetto ai video e non implicano di avere il computer o il cellulare tra le mani: bastano un paio di cuffie.

Abbiamo visto che fare un content marketing adeguato è come costruire un puzzle di vai pezzi: non basta il contorno della figura, ma servono i colori, lo sfondo e le sfumature per renderlo perfetto. Lo stesso vale per la creazione di un contenuto per un blog aziendale: la scrittura oggi non basta più e ci sono molti modi per darle una mano a dare il massimo possibile.

Non credi anche tu? Se condividi le nostre idee e hai bisogno di un aiuto per la tua strategia di content marketing la nostra web agency è a tua disposizione: un team di grafici, copywriter e blogger saprà come aiutarti a creare contenuti perfetti. Contattaci: info@mgpg.it

Abiti vicino a Prato? Sei fortunato! La nostra innovativa web agency a Prato è una delle migliori del territorio ed è composta da professionisti affermati.

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Lead Generation: le fasi della trasformazione dei lead freddi in lead caldi

Parlando di lead generation, ci si riferisce ad un insieme di azioni di marketing, il cui scopo è quello di ottenere contatti qualificati e accuratamente profilati, chiamati per l’appunto lead.

E’ una tecnica di marketing che punta a raccogliere contatti che manifestano un interesse verso l’azienda e i servizi che essa offre. Il lead è il primo step di quell’evoluzione che può portare un semplice contatto a diventare un affezionato cliente.

Come si ottengono i lead e perché si parte dai lead freddi

Perché l’attività di Lead Generation venga svolta in modo efficace, è necessario saper sfruttare i canali migliori per promuovere il proprio business, se necessario affidando la mansione ad agenzie specializzate.

Riuscire ad ottenere contatti e convertirli in potenziali clienti è un’opportunità che riesce a dare ad un’azienda la possibilità di attirare a se, profili di utenti realmente interessati al proprio business.

La lead generation per essere efficace deve essere coadiuvata da tutta una serie di strumenti, anche complessi e di non facile utilizzo, ma è comunque una tecnica alla portata di qualsiasi tipo di azienda, qualunque sia il suo business.

Normalmente i lead si ottengono attraverso le tecniche basilari del web marketing:

  • SEO, per attirare visitatori nel sito o blog aziendale, lavorando su keywords strategiche e sulle query inserite nei motori di ricerca.
  • campagne pay per click, per posizionarsi nelle prime posizioni delle Serp e ottenere la massima visibilità.
  • campagne di email marketing.
  • attraverso call to action sul proprio sito che invitano il potenziale lead a compilare un form, lasciando dati personali.

Ora che abbiamo visto cosa sono i lead e come si ottengono è importante fare una differenza fra lead freddi e lead caldi.

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Cosa sono i lead freddi

Non sono altro che i contatti che si sono limitati a chiedere il prezzo del prodotto, oppure sono interessati a semplici informazioni generiche. Tali richieste fanno presupporre che si tratti di utenti che non hanno un reale interesse, oppure che non siano convinti che la nostra azienda faccia al caso loro.

Non ci conoscono ancora, non si fidano e stanno sondando il mercato alla ricerca della soddisfazione di un bisogno.

Il lead freddo, ci ha trovati per caso e non conosce il nostro brand

Lavorando un lead freddo, quasi sempre si arriverà alla richiesta di un preventivo, ma è improbabile che porti direttamente alla vendita.

Solo una piccola percentuale di lead freddi sono idonei a diventare caldi e quindi pronti per passare allo step successivo che è l’acquisto del servizio o prodotto che offriamo.

Fondamentalmente quello che il lead freddo vuole sapere è il prezzo.

Non ci conosce, non sa niente della nostra azienda, dei servizi e della qualità che gli potremo offrire rispetto alla concorrenza.

Per trattare correttamente un lead freddo è necessaria una  strategia che escluda il tentativo di vendita immediato.

Il lead appena acquisito dovrà essere “riscaldato” prima di passare alle fasi successive.

Bisognerà metterlo nella condizione di scoprire il valore della nostra Azienda e della qualità di prodotti e servizi offerti. Faremo in modo da rassicurarlo e far aumentare la sua fiducia verso il nostro brand.

Ancor prima che il contatto conosca il prezzo, se saremo persuasivi quanto basta, guadagneremo la sua fiducia e spianeremo la strada alla vendita.

La fase di riscaldamento del lead consiste quindi nel guadagnare la fiducia di chi si è avvicinato alla nostra azienda senza conoscerla, per poi successivamente portarlo ad acquistare il prodotto.

Riscaldare un lead vuol dire far conoscere meglio l’azienda e il prodotto, grazie ad una comunicazione efficace e persuasiva.

Il potenziale cliente deve essere convinto che la nostra azienda e quello che offre è esattamente quello che sta cercando. Se saremo bravi da arrivare a questa fase il prezzo sarà l’ultima delle attenzioni del cliente.

I lead caldi

Si tratta di persone che hanno già avuto modo di testare i nostri servizi o che hanno già acquistato qualche nostro prodotto. Ci conoscono bene e sanno che si possono fidare della nostra azienda.

Attività di marketing atte unicamente a generare lead freddi, quindi poco profilati e non veramente interessati a quello che offriamo porterà a risultati di vendita marginali.

I lead caldi invece sono contatti che hanno la possibilità di tastare con mano la qualità e i servizi offerti dall’azienda, riuscendo a recepirne il valore.

Per trasformare un lead da freddo a caldo è quasi sempre necessario un passaggio intermedio.

Riscaldare un lead vuol dire coinvolgerlo emotivamente e fargli capire la qualità dei servizi offerti.

Sono tante le aziende che cercando di cogliere l’attimo, tentano subito di concludere la vendita e non si curano di spianare la strada verso una trattativa che offra maggiori possibilità di successo.

Lead freddi non adeguatamente preparati porteranno a scarsi risultati.

Le azioni di marketing andranno interpretate come un modo per guadagnare la fiducia del cliente e di intrattenere con lui un rapporto sempre più confidenziale.

Molti pensano che un offerta dove si punta esclusivamente sul prezzo stracciato, possa dare buoni risultati ma non è così. Senza che il lead sia stato adeguatamente riscaldato anche un prezzo basso non è sufficiente a convincere il cliente che si porrà delle domande sulla serietà dell’azienda e sull’offerta, facendo inevitabili paragoni con ciò che il mercato offre.

Il lead freddo si trasformerà in lead caldo attraverso piccoli passi, come iscrizioni a newsletter oppure attraverso i canali social.

Il processo di “riscaldamento”, può essere una lunga fase dove il potenziale cliente viene costantemente informato e aggiornato sul prodotto offerto, con lo scopo di aumentare fiducia e autorevolezza nel brand così da riuscire a spingerlo verso la fase di acquisto.

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Solo una piccola percentuale di lead diventano caldi e quindi propensi ad acquistare

Uno degli strumenti utilizzati per pianificare la trasformazione dei lead freddi in caldi è il Funnel, ovvero l’imbuto

Come viene rappresentato il Lead Generation Funnel.

 Il lead generation funnel, viene rappresentato come uno schema ad imbuto diviso in tutte le fasi che precedono l’acquisto da parte di un potenziale cliente.

Il Funnel, attraverso una semplice rappresentazione grafica, spiega come avviene il naturale processo di acquisto di una persona.

Pensiamo a come è fatto un imbuto. La parte più larga dell’imbuto è il Il TOFU, ovvero Top of the Funnel, perché raffigura i visitatori che giungono sul sito web dell’azienda attraverso tutti i canali disponibili.

Per fare leads generation, non è un segreto, bisogna avere un elevato numero di visitatori. Questo si ottiene curando la SEO del blog e del sito aziendale, facendo campagne Pay per Click e aprendosi sui canali social.

Più visitatori arrivano e più lead si possono generare.

MOFU invece, è la parte intermedia dell’imbuto, il Middle of the Funnel. Rappresenta la fase più importante della lead generation. E’ il momento dove bisogna studiare una strategia per far si che il semplice visitatore diventi un lead. Dovremo persuaderlo a lasciare i propri dati in cambio di contenuti di valore che possano essere di utilità.

Questi possono essere infografiche ed ebooks o qualunque cosa che rappresenti per il cliente un valore aggiunto.

Per ultimo troviano il BOFU ovvero il Bottom of the Funnel. E’ lo step dove si creano lead caldi pronti per essere convertiti in clienti veri e propri.

Per far diventare caldo un lead, è importante riuscire a capire quali sono i suoi reali bisogni che lo hanno indotto a cercare la nostra azienda e prodotti.

Questa è una fase molto delicata, perché solo con l’offerta giusta, il lead concretizzerà l’acquisto, mentre con un’azione sbagliata si potrebbe ottenere l’effetto contrario, non solo il lead non comprerà ma potrebbe anche decidere di non voler avere più a che fare con la nostra azienda.

Trasformare i lead freddi in caldi è una fase delicata che se gestita senza le dovute accortezze ci farà inevitabilmente perdere delle vendite.

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