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Marketing Mix: far diventare la tua Azienda una Top Performer

Marketing Mix, 4P del marketing e Analisi SWOT, come riuscire a far diventare la propria azienda una Top Performer

Anche se la nostra Azienda riesce a fare meglio dei competitor, ma poi non è in grado di intraprendere una comunicazione efficace, oppure non riesce a piazzare il prodotto o il servizio offerto nel segmento di riferimento, è bene che si rivolga ad esperti di marketing che possano intraprendere strategie in linea con gli obiettivi preposti.

Quali sono le basi del marketing mix?

Il termine Marketing Mix indica le variabili controllabili di marketing che le imprese impiegano per raggiungere i propri obiettivi – cit Wikipedia.

Il marketing mix definito dall’azienda non rimarrà immutato nel tempo. Dovrà essere costantemente aggiornato per tenere conto dei cambiamenti del mercato e di quelli che avvengono all’interno dell’impresa.

Il marketing mix è fondamentale per la redazione di una strategia di marketing efficace.

I fattori, che fanno capo al marketing mix, sono molteplici

Tra le variabili più note che costituiscono il Marketing Mix vi sono le 4P, teorizzate da Jerome McCarthy.

Le quattro variabili sono: Prodotto, Prezzo, Punto vendita, Promozione

Il giusto equilibrio tra queste quattro variabili farà si che la nostra azienda possa essere considerata competitiva in qualunque tipo di mercato decida di affacciarsi.

Con un marketing mix ben calibrato, sarà più facile focalizzare gli obiettivi raggiungibili ed arrivare con maggiore efficacia al mercato di destinazione.

Prodotto:

Il prodotto, o servizio offerto, è l’abilità dell’azienda nel sapersi differenziare in un mercato affollato, facendo offerte competitive.

Questa variabile, comporta scelte preliminari, prima ancora di immettere il prodotto sul mercato. Alcune saranno relative alle sue caratteristiche e qualità, ma prima ancora di commercializzare il prodotto, bisognerà accertarci che ci sia richiesta. Per indagare su questo fattore sarà necessaria, un’accurata indagine sulla fetta di mercato che ci interessa.

Se la nostra azienda opera sul web il prodotto dovrà essere mostrato sul sito con immagini e caratteristiche dettagliate, o se trattasi di un servizio servirà una descrizione accurata. Il cliente deve sapere quello che sta per acquistare, fin da subito. E’ opportuno fare in modo che un potenziale cliente che naviga sul nostro sito web, possa accedere facilmente ai prodotti e servizi offerti. Quindi il sito dovrà essere agevolmente fruibile e correttamente ottimizzato. Dovremo capire se il nostro prodotto è adatto al target al quale viene destinato e quale è il suo vero potenziale. Sarà necessario conoscere i propri competitor, per studiarne pregi e difetti. Essere consapevoli su cosa la nostra Azienda è in vantaggio o svantaggio rispetto a loro.

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Fondamentalmente, lo studio del prodotto serve per capire le esigenze del potenziale cliente, così per poter meglio venire incontro ai suoi bisogni. L’azienda deve essere in grado di stimolare costantemente la domanda del prodotto offerto in caso di calo di interesse.

Prezzo:

E’ l’unica delle quattro variabili che produce il profitto e deve essere mostrato senza timore, sia nella pubblicità che su internet se operiamo online. Il cliente deve poterlo confrontare con la concorrenza.

Non è facile riuscire a stabilire il giusto prezzo per vendere il prodotto o il servizio. E’ il prezzo stabilito che ne determina la domanda.

L’offerta che accompagna il prodotto sul mercato può essere diversificata a seconda delle circostanze e delle politiche commerciali effettuate dall’azienda. Bisognerà trovare il giusto equilibrio tra applicare un prezzo basso e avere vendite in grandi quantità ottenendo un basso profitto, oppure aumentare il prezzo con il rischio di vendere meno della concorrenza.

Il prezzo dovrà tenere conto del potere d’acquisto del target a cui ci rivolgiamo. Il cliente dovrà essere libero di esprimere scelta e pareri sul prezzo rispetto a quello della concorrenza.

È dunque evidente che per stabilire le proprie strategie occorre monitorare anche i prezzi applicati dai competitor.

Punto Vendita (ovvero i canali di distribuzione):

Serve per rendere facilmente disponibile il prodotto al mercato di destinazione. E’ essenziale che il prodotto sia sempre disponibile al momento giusto e nel posto giusto.

Operando sul web il sito sarà il nostro punto vendita, e deve essere il più visibile possibile. Quando si parla di Internet, è fondamentale assicurarsi di apparire nei risultati di ricerca pertinenti i nostri prodotti.

Il punto vendita è rappresentato da diversi canali di vendita e questo tramite, essendo un insieme di costi, andrà ad influire sul prezzo di vendita finale. Senza una corretta distribuzione, infatti, il nostro prodotto sarà difficilmente accessibile ai potenziali clienti. Per ottimizzare quindi l’organizzazione che permette al prodotto di raggiungere il target è, come si vede, necessario passare attraverso molte fasi E’ quindi d’obbligo un’accurata indagine per capire dove il potenziale cliente va a cercare il prodotto che vendiamo.

Promozione:

E’ un insieme di processi che serve per comunicare un messaggio al cliente. Alcune di queste azioni sono rappresentate dalla pubblicità, dal web marketing e dal social network marketing.

Serve a massimizzare la penetrazione e permanenza di un prodotto sul mercato.

Nel caso della nostra attività online, le azioni promozionali passeranno attraverso campagne pubblicitarie online, newsletter e canali Social. Il marketing mix dimostra che l’interazione e la corretta gestione di queste quattro variabili può determinare il successo o il fallimento di un prodotto.

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Analisi SWOT, la pianificazione strategica fatta da professionisti

E’ uno strumento di pianificazione strategica utilizzato per valutare i Punti di Forza Strenghts, Debolezze, Weaknesses, Opportunità, Opportunities e le Minacce, Threats della nostra Azienda.

I punti di forza sono l’insieme delle attività e strumenti necessari per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati.

Sono la qualità di prodotto, la soddisfazione del cliente e strategie di marketing ben applicate.

Debolezze, sono quell’insieme di fattori e azioni che sono dannose per il raggiungimento dell’obiettivo. Possono essere causate da scarsa penetrazione di mercato, bassa qualità di prodotto, mancato o errato utilizzo del marketing

Opportunità sono tutte quelle condizioni esterne utili al raggiungimento dell’obiettivo.

Il mercato è sempre pieno di opportunità, basta saperle cogliere. Essere lungimiranti, guardarsi attorno e saper sfruttare eventi anche negativi a proprio vantaggio.

Minacce sono condizioni esterne che potrebbero impedire di raggiungere l’obiettivo.

Un nuovo concorrente arrivato sul mercato può essere una minaccia. I clienti che cambiano gusti, le tendenze della moda. Sono tutte minacce che devono essere previste per poterne affrontare intervenendo sul proprio modello di business.

Dalla combinazione dei sopracitati punti, dovremo definire le azioni da intraprendere per il raggiungimento del risultato prefissato. Occorre avere un quadro generale della situazione così da poterla valutare. Fare un analisi SWOT corretta è un processo piuttosto complicato.

L’operazione andrà affidata ad un’azienda esperta di marketing che stabilirà se l’obiettivo è raggiungibile rispetto all’analisi della matrice SWOT della nostra Azienda

Nel caso non fosse raggiungibile dovrà essere stabilito un nuovo obiettivo e ripetere tutto il processo di analisi.

Le basi del successo di un’attività di marketing

In alcuni casi, il marketing mix si rivela anche un potente alleato non solo in fase di esecuzione, ma anche in quello di pianificazione. Qualunque sia il modello fra quelli sopra descritti che decideremo di utilizzare, se ben applicato, si rivelerà, davvero utile per definire al meglio le giuste strategie.

Il modello delle 4P è probabilmente quello più completo dal punto di vista del marketing tradizionale. Il marketing è un insieme di strumenti fondamentali per far funzionare il tuo business. Il suo valore strategico non vai mai sottovalutato e va fatto gestire da chi ha ben presente la realtà aziendale e il mercato dove si vuole operare. Le basi del successo di un’attività di marketing sono, la capacità di individuare tutti gli elementi cardini del mercato da un punto di vista quantitativo e qualitativo, mettendoli in relazione con la situazione attuale dell’azienda. La capacità di percepire tutti gli aspetti che accompagnano il comportamento del cliente prima, durante e dopo l’acquisto.

Avere ben chiari bisogni e le aspettative del cliente

Se l’attività di analisi è condotta correttamente dovremmo avere un quadro completo del mercato e cosa più importante, ne sapremo di più sul nostro potenziale cliente. Ci premierà la capacità di trovare un elemento distintivo che diversifica il prodotto offerto e che sia riconosciuto dai clienti. Tutte le aziende hanno accesso alle stesse informazioni, le strategie di marketing a volte si assomigliano e vengono copiate. La differenza la fa la capacità di avere sempre nuove idee e sapersi rinnovare quando il mercato lo richiede, nonché saper usare agli strumenti per adeguare le proprie strategie lungo il cammino.

Marketing Mix, le 4P del marketing e analisi SWOT sono i processi attraverso i quali potremo capire se il nostro modello di business funziona. Se è ancora attuale, se gli obiettivi che ci siamo prefissati sono effettivamente raggiungibili con le nostre risorse, oppure se dovremo rivedere le nostre strategie di marketing. Per operare correttamente in questo senso è imperativo rivolgersi a professionisti del web marketing, con esperienza consolidata.

Se ritieni che la tua Azienda abbia bisogno di un’attenta revisione del proprio sistema di business, per meglio consolidarsi sul mercato, non esitare e contatta subito Mg Group Italia, web agency di Treviso (tra le varie sedi). I nostri esperti di marketing sapranno darti consigli su misura per te e la tua Azienda.

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SEO e Comandi Vocali

Come adeguare la tua SEO strategy alla tecnologia dei comandi vocali

Sempre più frequentemente vengono utilizzati i comandi vocali da smartphone, tablet e desktop per fare ricerche su Google. Questa tecnologia è cresciuta tantissimo, è facile da usare e ha un margine di errore ormai molto basso. I comandi vocali, in particolare quelli diretti alla ricerca, vengono usati principalmente quando si è impegnati in attività che non permettono di digitare agevolmente sullo tastiera, oppure se si vuole immediatezza di risposta.

Si stima che entro pochissimi anni la ricerca vocale costituirà almeno la meta del totale delle ricerche effettuate in Internet

Perché il proprio web marketing sia pronto ad accogliere il cambiamento, è opportuno iniziare fin da subito un processo di ottimizzazione del proprio sito web, per renderlo voice search friendly.

I comandi vocali indubbiamente stanno cambiando le abitudini di utilizzo della ricerca sul web. Seguirne l’evoluzione vuol dire per le aziende, adeguare le proprie azioni di marketing per sfruttare al meglio questa tecnologia e guadagnare vantaggi nei confronti dei competitors.

La prima cosa che ci spinge ad utilizzare i comandi vocali è certamente la comodità. Pronunciare una query è sicuramente più immediato che scriverla.

L’utente che utilizza la ricerca vocale, lo fa principalmente da dispositivo mobile per ottenere risultati inerenti alla zona dove fisicamente si trova, oppure per avere le indicazioni stradali durante la guida e mentre si sta camminando.

Gli assistenti vocali, soprattutto attraverso device mobili, diventeranno il principale mezzo di interazione fra azienda e consumatore.

Gli assistenti vocali: in principio ci fu Siri

Per sfruttare tutte le potenzialità della ricerca vocale, è opportuno innanzitutto conoscere i principi di funzionamento degli assistenti vocali disponibili, che ormai possiamo considerare a tutti gli effetti come dei motori di ricerca vocali.

Il primo e più famoso assistente vocale è stato Siri di Apple, presentato nel 2011 quando è uscito l’Iphone 4s. L’applicazione si può lasciare in stand by per essere attivata dopo aver pronunciato le parole “Ehi Siri” e viene adoperata principalmente come assistente Mobile, sebbene sia incorporata anche nelle ultime versioni di Mac OS.

Ok Google è la funzione vocale di Google e fa parte dell’assistente digitale Google Now. Si può utilizzare sui device Android e da poco anche sui dispositivi iOS . L’applicazione, se lasciata in background, si attiva pronunciando “Ok Google“.

Cortana è stato sviluppato da Microsoft ed è l’ultimo degli assistenti vocali usciti sul mercato. Nato per gli smartphone equipaggiati con Windows phone, con l’uscita di Windows 10, Cortana viene integrato stabilmente nel sistema operativo.

Il punto di forza dei sopracitati assistenti vocali consiste nel fatto di essere consultabili in qualsiasi luogo, attraverso device mobili come smartphone e tablet che restituiranno risultati di ricerca geolocalizzati, cioè, coerenti con la nostra ubicazione fisica.

La maggior parte delle ricerche vocali avviene da Mobile e il motivo è che solitamente gli utenti cercano risposte veloci per bisogni che hanno nell’immediato.

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Le interazioni vocali semplificano, velocizzano e rendono accessibile il web quando si hanno le mani occupate

Cerchiamo quindi di capire quali sono le differenze fra le ricerche testuali e quelle vocali.

Una delle caratteristiche che differenzia la ricerca vocale da quella testuale sta nella naturalezza del linguaggio utilizzato dagli utenti. Le interazioni vocali semplificano, velocizzano e rendono accessibile il web quando si hanno le mani occupate o si sta facendo un’attività che impone continua attenzione, da non poter nemmeno guardare lo schermo.

Inoltre le ricerche vocali sono sempre basate sulla posizione fisica del richiedente e assistenti vocali come Google Now utilizzano anche i dati relativi alle abitudini e alle preferenze di chi effettua la ricerca.

I termini per effettuare la ricerca vocale sono meno rigidi e più “umani”

Gli utenti sono particolarmente portati ad utilizzare la ricerca vocale ponendo domande e non in modo “rigido” come quando scrivono sulla tastiera.

Normalmente queste domande cominciano per “Come”, “cosa”, “dove”, termini che forniscono indicazioni sull’intenzione di ricerca relativa ai bisogni dell’utente. Le query vocali, quindi sono sono molto più simili a “conversazioni”, rispetto alle ricerche testuali.

Sarà necessario capire ed analizzare in che modo gli utenti cercano le informazioni usando la ricerca vocale, così da poter adattare la SEO del sito web e guadagnare un posizionamento favorevole anche quando l’informazione è cercata con comandi vocali.

Per adeguare i contenuti del sito sarà opportuno studiare un’adeguata strategia di content marketing e fare in modo che ogni testo sia ottimizzato non solo per la ricerca testuale ma anche per quella vocale.

Ottimizzare la SEO del sito web per i comandi vocali

L’ottimizzazione del sito web in ottica SEO deve tenere conto delle possibilità date dalla ricerca vocale.

Gli assistenti vocali sono guidati da algoritimi che permettono di interpretare il significato semantico delle ricerche in base alle precedenti interazioni.

Questo ci suggerisce che le connessioni semantiche stanno acquistando sempre più importanza. Dal momento che le richieste vocali non sono più composte da singole keywords, ma da frasi semanticamente più complesse, la SEO dovrà adattarsi a questi nuovi modelli di interazione. Ciò significa innanzitutto che le richieste di ricerca diventano più lunghe, cosi come cresce l’importanza delle keywords longtail. Le parole chiave andranno adeguate alla ricerca vocale. Usando keywords interrogative long tail simili alla lingua parlata, posizionate nei punti più strategici del sito come il titolo principale e i sottototitoli.

La ricerca vocale restituisce pochi risultati, facendo si che l’utente non si trovi costretto a scorrere tra i vari risultati della ricerca.

Le aziende che riusciranno ad adattarsi attraverso una strategia SEO ottimizzata per il vocal riusciranno ad emergere nei confronti dei competitors e godranno sicuramente di un ritorno in termini di traffico aumentando la loro visibilità sul web.

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La SEO dell’immediato futuro sarà basata sull’ottimizzazione della ricerca vocale

Ancora si parla poco di SEO per la ricerca vocale, ma sicuramente iniziare a considerarla può portare al nostro business un grande vantaggio competitivo.

Un cambiamento di tale portata comporta, ovviamente, la necessità di un adeguamento anche in termini di SEO e nell’utilizzo di keywords specifiche, rimandandoci al tema delle ricerche semantiche, ovvero la capacità da parte di un motore di ricerca di inserire una query in un contesto e rispondere con dei risultati più precisi e accurati.

La SEO viene influenzata dalla ricerca vocale. Google sfrutta molteplici tecnologie per comprendere la voce degli utenti e riuscire a decifrarne il significato. Capire in modo esaustivo le domande che si pongono gli utenti, cosa cercano e quali sono le loro intenzioni, è essenziale per stabilire quali keywords usare. E’ possibile quindi sfruttare la ricerca vocale nella SEO per conoscere meglio il nostro pubblico, dare maggiore visibilità al sito e ai suoi contenuti, così da ottenere un vantaggio competitivo non trascurabile per la nostra azienda.

I motori di ricerca infatti saranno sempre più orientati a premiare la naturalezza del linguaggio, per questo chi si occupa di SEO dovrà cercare di indicizzarsi tramite parole chiavi più lunghe e articolate.

Per aggiornare e ottimizzare i contenuti in ottica SEO orientata alla ricerca vocale, bisogna tenere in considerazione non solo il tipo di domanda effettuata dall’utente, ma anche il tipo di assistente vocale che utilizza, in quanto la tecnologia di ogni sistema attinge a risorse differenti per raccogliere le informazioni.

Gli assistenti vocali manleveranno l’utente dal dover scorrere pagina per pagina i risultati della ricerca. Apparire nelle prime posizioni sarà sempre più importante.

L’obiettivo è quello di ritrovarsi tra i primi risultati selezionati e indicati dal motore di ricerca. Questo attirerà l’attenzione degli utenti che stanno effettuando una ricerca precisa e ai quali l’assistente vocale restituisce i risultati sperati. Nel caso di una voice search, gli utenti ripongono fiducia nel loro assistente vocale per ottenere i migliori risultati. Capire ed analizzare come e cosa gli utenti cercano con la ricerca vocale è utile non solo per il posizionamento del nostro sito web, ma anche per farci trovare subito nei primi risultati a seguito di una specifica query.

Il costante miglioramento di questa tecnologia consentirà agli assistenti vocali di comprendere le intenzioni degli utenti con maggiore precisione, migliorando così i risultati di ricerca e fornendo agli utenti la risposta che stavano cercando, in tempi sempre più brevi.

La ricerca vocale è in crescita in particolare da device mobile per alcuni semplici motivi. Usare la voce è più veloce che scrivere. Non è necessario usare le mani, se si sta guidando per esempio e allo stesso modo non è necessario guardare lo schermo.

La tecnologia che consente il riconoscimento della voce è sempre più affidabile e il margine di errore è oggi molto basso.

Da non dimenticare che oggigiorno i dispositivi mobili sono sempre con noi. Le innovazioni digitali stanno cambiando e le aziende dovranno adeguare le loro strategie di marketing.

Anche la ricerca vocale è parte integrante di queste trasformazioni e sta già creando nuovi modelli di business per le aziende, che si vedono costrette ad adeguarsi per non perdere competitività.

Se non vuoi restare indietro rispetto ai tuoi competitors contatta subito la migliore web agency a Treviso Mg Group. I nostri esperti sapranno suggerirti nuove strategie per adeguare il sito web della tua Azienda alle nuove funzioni di ricerca vocale.

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Google Analytics, l’importanza di saper interpretare i dati

Google Analytics, l’importanza di saper interpretare i report per ottenere un vantaggio competitivo

La gestione di un sito web, soprattutto se si affaccia nell’ambito dell’e-commerce impone la necessità di misurare i dati di accesso e delle azioni compiute dai visitatori, focalizzandosi su quelle per le quali il sito è stato progettato.

Avere accesso a questi dati consente di valutare con precisione l’andamento del sito e di ottimizzare le attività in modo costante, al fine di ottenere risultati sempre migliori nel tempo.

Una delle attività fondamentali che spesso viene sottovalutata da chi gestisce un sito web è la fase di analisi dei risultati

Monitorare il comportamento degli utenti che accedono al sito e la capacità di raggiungere gli obbiettivi preposti, è fondamentale per capire se si è lavorato bene durante la fase di sviluppo del sito e se sono state correttamente applicate le strategie di ottimizzazione.

Le informazioni più comuni, come conoscere il numero di visitatori, la quantità di pagine visitate o la frequenza di rimbalzo, non sono sufficienti per capire l’andamento del nostro progetto web. Questi dati sono assolutamente inutili se non contestualizzati in un progetto che stabilisca quali debbano essere gli obiettivi che il nostro sito dovrà raggiungere.

Bisognerà andare più in profondità per conoscere e misurare il comportamento degli utenti durante la navigazione del sito. Sapere se lo hanno trovato tramite ricerca organica, o tramite Social e se le keywords usate sono effettivamente efficaci. Il cliente ha acquistato un prodotto, oppure ha desistito all’ultimo momento?

La corretta analisi dei dati ci permetterà di capire quali sono le modifiche da apportare al sito web per indurre gli utenti a fare ciò che noi vogliamo, ma allo stesso tempo rendere gradevole e prolungata la loro permanenza sul nostro sito.

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Google Analytics è un tool gratuito potentissimo, ma deve essere configurato correttamente

Tutte queste informazioni possono essere monitorate tramite Google Analytics, il tool gratuito di Google che fornisce un ottimo sistema di statistiche con tutti i dati necessari per misurare le azioni e conversioni degli utenti mentre visitano le pagine del nostro sito.

Il processo avviene inserendo un codice di tracciamento, che dovrà essere presente in ogni pagina del sito web. La cosa più interessante, che consente di trarre da Google Analytics le informazioni più utili, è la possibilità di essere configurato in modo da fornire report personalizzati, per centrare appieno quelle che sono le nostre esigenze.

Farsi un’idea sull’analisi quantitativa sul traffico, il numero di visitatori nel periodo, gli orari più o meno trafficati e conoscere se il nostro sito viene visitato da un computer fisso o da mobile, sono informazioni che tutti o quasi riescono facilmente ad estrapolare da Google Analytics.

Ben altra cosa è riuscire a tracciare le azioni che ci interessano. Questo comporta un’accurata conoscenza di Analytics per consentirne una configurazione precisa in base alle nostre esigenze.

E’ qui che entra in gioco la necessità di rivolgersi ad un’azienda specializzata, in grado di estrapolare i kpi realmente necessari per misurare l’andamento del nostro business e per pianificare una strategia migliorativa.

Il sistema di reportistica di Google Analytics è molto avanzato e non è facile riuscire ad interpretare i dati delle statistiche, Grazie alle tante funzioni di automazione è però possibile personalizzare i report con i dati che più ci interessano.

Google Analytics per chi usa l’e-commerce

Nella sezione Conversioni di Google Analytics è presente la parte dedicata all’ e-commerce. Da qui si controllano tutte le interazioni del cliente relative alle operazioni di acquisto. I prodotti venduti, i guadagni, gli accessi necessari prima che l’acquisto venga effettuato.

Analytics fornisce report dettagliati che aiutano a stabilire le strategie migliori per incrementare le vendite.

Grazie a questi dati sarà possibile valutare l’andamento della nostra attività e stabilire eventuali azioni di marketing.

Sono ancora tante le attività di e-commerce che ignorano queste possibilità, quindi l’opportunità di avvalersi di un’azienda specializzata che sappia sfruttare le potenzialità di Google Analytics a nostro favore, ci porterebbe un considerevole vantaggio competitivo.

Come Misurare il Successo di una Strategia SEO con Google Analytics

Google Analytics è fondamentale soprattutto per valutare e misurare le performance della SEO (Search Engine Optimization) di un sito web.

Tutta la strategia SEO si fonda proprio sul posizionare nel modo migliore possibile il sito web nella Serp (Search Engine Report Page) dei motori di ricerca, attraverso l’uso di parole chiave strategiche. Grazie a questo si genererà traffico organico, cioè visitatori che ci troveranno attraverso query immesse nei motori di ricerca.

Oltre a scoprire da dove proviene il traffico di un sito web, con Analytics è possibile identificare le parole chiave che hanno generato più ricerche. Questa è un’occasione per verificare che queste keywords siano sempre presenti nel sito.

L’analisi del traffico organico è la prima fase di una serie di altre osservazioni. Analizzando il traffico organico si avrà una selezione più ampia del traffico selezionato in base alla sua provenienza. Attraverso report periodici potremo renderci conto se c’è stato un calo di visibilità nei motori di ricerca dovuto a keywords non più attuali.

Prima di iniziare una strategia SEO con conseguente impiego di risorse, è consigliabile sfruttare Google Analytics per confrontare l’andamento del traffico, delle conversioni e l’efficacia delle parole chiave in periodi prestabiliti. Questa comparazione ci permette di analizzare l’andamento delle nostre keywords, individuare le più forti e le più deboli così da migliorare la strategia SEO, le eventuali campagne pubblicitarie a pagamento e ogni altro canale di web marketing.

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SEM e Google Analytics

Il SEM, (Search Engine Marketing ) indica l’insieme delle attività di web marketing svolte per incrementare la visibilità e la rintracciabilità di un sito web attraverso i motori di ricerca.

Siccome si tratta di attività marketing a pagamento come Adwords, è necessario valutare i ritorni delle singole azioni tramite Google Analytics per capire se le attività che stiamo intraprendendo sono efficaci o necessitano di una revisione.

I dati restituiti da Google Analytics, tecnicamente sono definiti Kpi (acronimo di Key Performance Indicator). Il Kpi sostanzialmente è un indice che permette di monitorare l’andamento di un processo.

Di seguito i kpi predefiniti di Google Analytics. Non richiedono particolari configurazioni ma allo stesso tempo forniscono dati indicativi che vanno integrati da una reportistica attentamente studiata e plasmata su misura.

  • Pubblico

Nella categoria “pubblico” possiamo trovare i report relativi ai visitatori del sito. Potremo vedere nel dettaglio i dati demografici, gli interessi, il comportamento, nonché il tipo di tecnologia che usano per navigare nel nostro sito.

  • Numero di Visitatori

Da qui si vede la fedeltà dei visitatori che ritornano a visitare il sito web. Potremo stabilire da dove provengono e quanti sono i visitatori abituali, avere una prima stima della popolarità del sito e conoscere il grado di soddisfazione degli utenti.

  • Rapporto nuovi visitatori/visitatori abituali

Grazie ai cookies Google Analytics stabilisce se un visitatore è già stato sul nostro sito oppure è la prima volta, mostrandoci tramite valore percentuale e rappresentazione grafica, il rapporto che c’è tra le due tipologie di utenti.

  • Durata della sessione

Sotto “Pubblico”, “Comportamento”, e “Coinvolgimento”, potremo vedere quanto tempo un visitatore resta sul sito.

  • Frequenza di rimbalzo

La frequenza di rimbalzo è un kpi molto importante da osservare. Questo valore sta ad indicare quando un utente visita una sola pagina del sito e poi lo abbandona. Trova quindi interessante solamente l’argomento trattato in quella pagina, ma non è interessato al resto dei contenuti.

  • Aquisizione

la sezione “Aquisizione” ci mostra da dove provengono le sorgenti di traffico del nostro sito. Potremo vedere quanti sono i visitatori provenienti da ricerca organica, diretta, oppure provenienti dai vari canali Social.

  • Comportamento

La sezione comportamento fornisce dettagli sulle sottosezioni del sito. E’ utile per capire quali azioni vengano eseguite a partire da una pagina a quella successiva. E’ un indice che ci permette di capire quali sono i contenuti che mantengono vivo l’interesse dei visitatori.

Bisogna sapere come raccogliere i dati forniti da Analytics, ma soprattutto, si deve essere consapevoli dell’importanza nel leggerli bene

La conclusione è che in molti consultano i dati forniti da Google Analytics, ma solo alcuni li sanno davvero interpretare e ancora meno li sanno applicare al loro modello di business così da intraprendere azioni di marketing efficaci. Google Analytics è lo strumento più potente che abbiamo per raccogliere informazioni relative al traffico generato dal nostro sito web. Lo fa sfruttando la potenza di ricerca di Google ed in oltre lo fa in modo del tutto gratuito.

I dati sul traffico del nostro sito sono indispensabili per cercare di capire cosa funziona e cosa non funziona ed intraprendere le necessarie azioni correttive.

Non esiste un modo univoco di usare Google Analytics. Questo perché le metriche necessarie per misurare le nostre attività, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati non sono affatto universali, ma sono strettamente correlate alla nostra tipologia di business.

Se sei nella necessità di dover avere sotto controllo l’andamento del tuo sito web e vuoi che Google Analytics sia configurato su misura per la tua attività, non esitare a contattarci. Mg Group Italia, web agency di Treviso, è un’azienda specializzata che potrà fornirti tutto il supporto necessario per avere sotto controllo il tuo business.

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Web marketing per strutture ricettive e ristoranti

Come impostare una perfetta strategia online se si possiedono strutture ricettive

Il settore turistico e ricettivo è uno di quelli che più di tutti è stato rivoluzionato in senso positivo dal web: basta pensare ai vari servizi di booking online grazie ai quali sia i proprietari di struttura che gli stessi clienti hanno scoperto un nuovo modo di viaggiare, molto apprezzato e utilizzato.

Le piattaforme di prenotazione o di comparazione prezzi di alberghi, residence, villaggi turistici, campeggi, b&b e ristoranti hanno rivoluzionato un mondo. È proprio per questo motivo che la presenza online va gestita e curata nei minimi dettagli perché possa dare i risultati sperati. Il discorso vale per tutte le tipologie di strutture e per qualsiasi fascia di prezzo: dagli hotel di lusso ai bed & breakfast in centro città.

Tutto parte da una consapevolezza: bisogna essere capaci di sfruttare il web per far crescere il proprio brand e quindi la propria attività ricettiva. Come farlo? Proveremo a rispondere a questo importante interrogativo nei paragrafi di questo articolo.

NON ESISTE UN’UNICA VIA

Dobbiamo subito chiarire un punto fondamentale: non esiste una strada unica per fare marketing, ma una combinazione di percorsi diversi da seguire per arrivare agli obiettivi che si stabiliscono alla partenza.

Solitamente tutto parte da un sito web, il vostro ristorante o albergo, deve avere un luogo preciso dove essere presentato in tutte le sue caratteristiche. Il sito web è l’elemento attorno a cui ruotano tutte le altra azioni di web marketing; pensiamolo come un porto sicuro dove l’utente trova tutte le informazioni di cui ha bisogno.

Nel realizzare una pagina web, è necessario curare i dettagli e soprattutto strutturare i contenuti in modo che siano chiari, precisi e esteticamente appaganti. Altro parametro fondamentale, il fatto che il sito sia responsive, cioè adattabile alla visione sui dispositivi mobile (smartphone, tablet). È da questi infatti che la maggior parte delle persone cercherà una sistemazione o un posto dove mangiare.

Tuttavia un buon sito non funziona se non viene trovato tra le migliaia di siti presenti sul web.

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USARE LE PAROLE GIUSTE

Per rendere un sito visibile alle ricerche delle persone occorre ottimizzarlo per i motori di ricerca. Per farlo uno dei metodi migliori (perché a costo zero) è l’utilizzo delle tecniche di SEO. La posizione sui motori di ricerca dipende da diversi fattori, uno tra i più importanti è costituito dal corretto uso di keyword strategiche. Il termine utilizzato non è casuale: la scelta di due parole generiche da inserire nei proprio contenuti online è piuttosto inutile in quanto la concorrenza sarà spietata. In questo caso però, quali sono le parole che una persona potrebbe digitare, nel caso volesse trovare un albergo o un ristorante?

Poniamo che un ospite voglia passar le sue vacanze in montagna con la famiglia: la sua ricerca sarà “hotel montagna (nome località)”, ma non ometterà l’altra informazione cruciale “per famiglie”. Molti studi infatti confermano che gli utenti sono sempre più specifici quando effettuano una ricerca. Per questo motivo sarà importante inserire nel proprio sito o negli articoli del proprio blog, frasi come “hotel in montagna adatto alla famiglia”. Solo così si potrà avere un posizionamento migliore e battere i competitors.

Il tipo di parole chiave che abbiamo appena visto sono chiamate long tail keyword (a coda lunga): si tratta appunto di frasi specifiche e che, sebbene abbiano un volume di ricerca più basso rispetto a quelle generiche, tuttavia hanno un livello di conversione più alto. In parole semplici: meno pubblico raggiunto ma potenzialmente molto più interessato al tuo albergo.

 

L’IMPORTANZA DEL CONTENT MARKETING

Una volta pensato alle parole chiave, dobbiamo scegliere dove inserirle. Di sicuro non possono mancare nei contenuti statici del sito: descrizioni, servizi offerti, indicazioni stradali, offerte, articoli blog creati con un sapiente uso del copywriting.

Altro fattore connesso al content, è quello delle recensioni delle persone che visitano la struttura o cenano nel vostro locale. Si tratta di UGC, cioè contenuti generati dagli utenti. Questi ultimi sono importantissimi non solo perché garantiscono un posizionamento migliore sui motori di ricerca, ma anche perché sono tra le sezioni più visitate di un sito web. Dopotutto qualsiasi persona vorrebbe sapere cosa aspettarsi da un hotel, sulla base delle esperienze altrui. Il passaparola non muore mai!

Il marketing dei contenuti è un mondo redditizio se gestito bene e può generare nuove possibilità. Ma come attrarre i clienti attraverso ciò che pubblico e scrivo? Prima di tutto cominciamo con un’importante verità: quando si parla di contenuti non si deve pensare solo ai testi scritti su un blog, ma anche alle immagini, ai video, ad ebook informativi, a infografiche. Alla base di tutto ci deve essere un’ottima qualità nella realizzazione e la capacità di dare informazioni importanti e molto utili per le persone che interagiscono con i contenuti stessi.

Nel caso di un ristorante ad esempio, quali possono essere dei contenuti rilevanti? Si parte da una conoscenza approfondita del proprio pubblico di riferimento; solo così sarà possibile intercettare i bisogni latenti delle persone. Se ad esempio gestisci un ristorante sul mare e vuoi avere un’ottima affluenza anche in inverno, potresti creare delle guide turistiche online dove mostrare alle persone cosa possono fare durante i mesi più freddi, quali sono le attività più interessanti e le possibilità che offre il mare anche quando non si sta sotto l’ombrellone.

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LA STRATEGIA DI MARKETING SUI SOCIAL

La spalla destra di un buon sito, non possono essere i social network. Impostare una campagna social, scegliendo le piattaforme giuste, può davvero fare la differenza. Prima di tutto partiamo da un presupposto: i social non sono nati per vendere (anche se negli ultimi tempi si stanno facendo esperimenti anche in questa direzione) ma per semplificare le relazioni tra persone.

Ecco su cosa puntare quindi, sfruttando la natura stessa di queste piattaforme.

Creare legami per aumentare la consapevolezza del brand e la fiducia che le persone hanno riguardo ai tuoi servizi. Anche in questo caso è una questione di contenuti: freschi, giusti, innovativi e sempre al passo con i tempi. In più c’è il fattore customer care, la gestione della relazione con gli utenti per mostrare a tutti la tua efficienza e tempestività nel risolvere i loro dubbi e le loro problematiche.

PARTIRE DA UNO STUDIO ATTENTO

Un’analisi di chi sei, come vuoi pubblicizzare il tuo ristorante o albergo e soprattutto che tipo di risultati vuoi raggiungere, sono passaggi necessari prima di intraprendere qualsiasi azione pubblicitaria; ciò ti consentirà anche di correggere gli eventuali errori e proteggere il tuo business in caso di situazioni critiche.

Per aiutarti a fare tutto questo viene in soccorso un piano marketing ben strutturato; anche per una piccola attività serve tutta questa programmazione? Senza dubbio! Partire da un calendario e un piano editoriale, ideare i contenuti da pubblicare in base al pubblico di riferimento, alla filosofia della tua cucina, ai prodotti che utilizzi, alle ultime novità culinarie, ad esempio.

In sostanza è importante creare contenuti ad hoc per le persone che potrebbero essere interessate alla tua proposta. La strutturazione è la base di una perfetta comunicazione e, attraverso delle azioni pianificate con regolarità, l’utilizzo del social diventerà molto più efficiente.

L’esperienza della nostra agenzia di comunicazione nel settore alberghiero e in quello della ristorazione, ci permette di elaborare piani di web marketing all’avanguardia per qualsiasi tipo di attività. Vuoi riempire le tue stanze disponibili, vuoi occupare tutti i posti a sedere? MG Group ha le competenze per aiutarti a farlo.

Facci sapere cosa pensi dei nostri consigli compilano il form qui sotto o contattaci al numero di telefono 0577 15 16 860.

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Essere competitivi con una strategia Seo efficace

Essere competitivi sul Web con una strategia SEO efficace

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, ovvero una serie di attività e accorgimenti atti a ottimizzare il posizionamento dei contenuti immessi sul Web. Un sito Web ottimizzato SEO riceverà più traffico proveniente dai motori di ricerca.

Cosa significa SEO dal punto di vista di chi scrive per il Web

Utilizzare la SEO vuol dire anche essere in grado di studiare l’utilizzo di terminologie che possono generare traffico. Questo, insieme all’ottimizzazione del contenuto, formattazione del testo, link e utilizzo di immagini, servono a rendere il tutto più fruibile dai motori di ricerca, Google prima di tutti. La quasi totalità delle ricerche si fa da Google, solo una piccola parte passa da altri motori di ricerca come Bing e Yahoo. Le regole del gioco sono quelle dettate da Google, che ci piaccia o no.

La visibilità su Google è fondamentale e se il proprio sito Web non è correttamente indicizzato si perde l’opportunità di attirare traffico attraverso la ricerca organica. Se vogliamo che la nostra azienda sia competitiva sul Web, consideriamo la SEO un investimento, una guida, con regole che vanno rispettate.

Esistono ancora tante aziende che riportano sul loro sito Web il testo di cataloghi o brochures cartacei. Niente di più sbagliato. Il Web ha delle meccaniche diverse dalla carta stampata e un copia-incolla di un testo non ottimizzato, non farà altro che mandare in confusione il motore di ricerca.

Servono delle linee guida, una corretta strategia SEO è necessaria a far capire al motore di ricerca, cosa l’utente vuole che sia trovato

“Content is the king”. Questa frase, fu detta per la prima volta da Bill Gates nel 1996. Egli asseriva che, chiunque, può pubblicare qualcosa sul Web, ma se il contenuto non è di qualità, non interesserà a nessuno.

Questo concetto è quanto mai valido anche oggi. Scrivere, scrivere bene, scrivere per gli utenti, ma, strizzando l’occhio a Google. Questo non vuole togliere importanza alla SEO, perché la SEO deve diventare parte integrante del modo di scrivere di un Web Copywriter. La SEO deve entrare con naturalezza nel contenuto pubblicato. Ci deve essere, senza essere invadente e non deve far avvertire al lettore pesantezza o ridondanza.

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Keywords efficaci, un elemento essenziale nella strategia SEO

Questa fase è fondamentale, qualunque strategia SEO risulta essere priva di senso se non viene effettuata prima una ricerca accurata delle parole chiave. La parola chiave dovrebbe corrispondere alla query utilizzata per ricercare l’argomento. E’ uno degli elementi fondamentali per apparire ben posizionati nella SERP.

Cerchiamo prima di tutto di individuare una keyword efficace. Termini troppo generici e ad alta competitività, difficilmente porteranno risultati degni di nota. Sebbene una keyword molto competitiva avrà un numero di ricerche maggiore è meglio orientarsi su keywords long tail, più specifiche e più orientate alla conversione.

Un semplice esempio per rendere l’idea:

Posizionarsi con una keyword altamente competitiva come “orologi” sarà molto più difficile che con una keyword long tail “orologi per escursionismo” Dando un’occhiata ai risultati di ricerca delle due parole chiave, ci renderemo subito conto che “orologi per escursionismo” sebbene sia una keyword meno cercata dell’altra è orientata ad una nicchia di utenti ed è più facile che generi conversione. Usando appositi strumenti dovremo fare alcune analisi e capire quali sono le query immesse su Google quando si cercano informazioni relative agli orologi per escursionismo.

Esistono molti strumenti, alcuni gratuiti, come Keyword Planner, Keywordtool e Ubersuggest Sebbene le versioni free di questi strumenti abbiano delle limitazioni, il loro aiuto è fondamentale per stabilire quale potrebbe essere una keyword che funziona. Trovare le giuste keywords impone un’analisi del settore dove vogliamo competere. Dovremo capire la competitività del settore e che possibilità avremo di posizionarci bene nelle SERP.

La SEO, per quanto riguarda la keyword impone delle regole abbastanza precise. Deve figurare nel titolo, possibilmente all’inizio e nei sottotitoli che suddividono l’articolo. Deve figurare anche nel corpo del testo, ma senza esagerare. Ricordiamoci sempre che chi legge è una persona, che vuole un testo scorrevole e semplice.

A questo proposito, la SEO, chiede che il testo sia scritto nel modo più fluido possibile. I periodi devono essere piuttosto brevi e la punteggiatura va usata correttamente. Se necessario fare una lista di informazioni, usiamo gli elenchi puntati e numerati che sono tenuti in grande considerazione da Google.

Gli Headings

Suddividere un testo in paragrafi, guida il lettore ad orientarsi tra il contenuto e aiuta Google ad eseguire una scansione ottimale, propedeutica ad un buon posizionamento.

Il titolo principale è contrassegnato con il tag H1. Le altre intestazioni vanno dal tag H2 ad H6, a seconda dell’importanza gerarchica del capitolo che intestano.

Il tag H2 solitamente è il titolo subito dopo il primo paragrafo e normalmente include la keyword e una descrizione piuttosto esplicativa del testo a seguire.

Le successive intestazioni hanno il tag H3 e H4, perché gerarchicamente sono meno importanti. Non riportano la Keyword e descrivono argomenti secondari.

Produrre un testo con una suddivisione gerarchica farà guadagnare valore al nostro lavoro e Google lo terrà in considerazione per il posizionamento. Aiutiamo Google a mostrare un’anteprima del nostro lavoro grazie allo Snippet. Senza una descrizione del contenuto, Google, metterà tra i risultati della SERP, del testo preso a casaccio dall’articolo. Bastano poche parole che descrivano l’argomento trattato, per essere sufficienti a rendere esplicito il nostro contenuto e invogliare l’utente a cliccare sul collegamento.

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Fare SEO con le immagini

Sono una componente importantissima del contenuto. Le immagini, come spesso si dice, valgono più di mille parole. Prima di inserire le immagini nel nostro testo dobbiamo usare alcuni accorgimenti dettati dalla SEO.

Il nome del file dovrebbe essere cambiato con parole che rappresentano quando riprodotto dall’immagine. Deve in oltre avere un attributo ALT; un titolo alternativo che rappresenti ancora più nel dettaglio la descrizione dell’oggetto dell’immagine.

Questo è utile quando l’immagine, per un qualche motivo non viene caricata correttamente. Google, grazie all’attributo ALT è in grado di interpretarne il significato, anche quando questa non viene visualizzata.

Come scegliere l’Attributo ALT? Non è difficile, facciamo un esempio. Stiamo scrivendo la recensione di un nuovo modello di smartphone e nell’articolo mettiamo la foto del telefono ancora nella scatola con tutti gli accessori visibili.

Daremo al file immagine il nome dello smartphone, mentre per l’attributo ALT useremo un altro termine che ne descriva ancora meglio il contenuto. “Unboxing Smartphone X” potrebbere essere una descrizione efficace. Viene descritto il nome dell’oggetto e con “unboxing” si descrive l’azione: aprire la scatola per vedere cosa c’è dentro.

Per ultimo ma non meno importante, il file immagine non deve essere troppo pesante. Usiamo il formato jpeg cercando di stare sotto i 100k. Google ringrazierà. Un aspetto che spesso viene trascurato è quello relativo alla struttura del sito. Scegliere e definire in modo intelligente come disporre i menu e la quantità di link in essi presenti è un importantissimo fattore, sia per il posizionamento in generale sia l’ottimizzazione verso i crawler.

Una strategia SEO fondamentale: i backlink

I backlinks sono dei collegamenti ipertestuali che portano ad una determinata pagina web. Essi sono molto importanti per il calcolo della popolarità di un sito e sono indispensabili per posizionarsi bene nella SERP.

Producendo contenuti di valore, potrebbe capitare che questi vengano linkati dagli utenti, sul loro sito, sui forum o sui Social. Quando Google si accorgerà di questi link in entrata, attribuirà più valore al contenuto e il posizionamento della pagina o del sito migliorerà portando più visitatori.

Riuscire a generare e mantenere backlink in entrata verso il sito, consente di migliorare notevolmente il posizionamento delle pagine Facciamo distinzione tra i link interni (quindi provenienti dallo stesso sito) e link esterni (provenienti da altri siti). Google tende a dare maggior valore ai link provenienti dall’esterno rispetto a quelli provenienti da pagine interne. La popolarità di una pagina è direttamente proporzionale a quanti altri siti Web citano quella pagina. Un aspetto da non trascurare è la realizzazione tecnica del sito che se non ottimizzata a dovere influenzerà la velocità di caricamento delle pagine. Questo è un aspetto molto spesso trascurato che incide sul posizionamento.

In molti, per realizzare il proprio sito, ricorrono a CMS come WordPress e lo appesantiscono con decine di plugin, molti dei quali inutili che rallentano notevolmente il caricamento delle pagine.

Se proprio vogliamo usare queste scorciatoie facciamolo con moderazione e solo quando strettamente necessario. Facciamo attenzione ai dead link e ai tag mancanti o non ottimizzati SEO Come abbiamo visto i processi per ottimizzare il proprio sito Web sono tanti e vanno applicati con attenzione.
Una volta apprese e fatte nostre le strategie di base dovremo cominciare a dare un’occhiata ai nostri competitor e offrire agli utenti, un piano editoriale, sulla periodicità delle pubblicazioni e sugli argomenti trattati. Identificare e Osservare i competitor è sempre un buon esercizio, non fosse altro per prendere spunto riguardo keywords e contenuti.

Il continuo aggiornamento dell’algoritmo di Google fa si che il mondo SEO sia in continua evoluzione e le strategie valide oggi potrebbero non esserlo più domani, ma c’è una regola che vale sempre: Il contenuto di valore è sempre al primo posto.

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Come realizzare un Sito Web ottimizzato e indicizzato

Come realizzare un sito web ottimizzato e indicizzato, su misura per la tua Azienda

Come deve essere realizzato un sito web in modo che non sia solo bello da vedere, ma che attiri visitatori?

Un sito web, deve essere realizzato e ottimizzato in modo professionale perché possa generare contatti ed essere fruibile al meglio.

Creare un sito web è un’operazione complessa, le cui varie fasi non si possono di certo improvvisare. Realizzare un sito web senza troppe pretese non è una cosa difficile, ma riuscire a mettere online un progetto professionale richiede tutta una serie di strategie e un lavoro che solo i professionisti del settore sono in grado di svolgere al meglio.

Per realizzare un sito web professionale si deve partire dalla fase di progettazione

Già durante la fase della progettazione sarà necessario uno studio delle strategie di comunicazione che vogliamo esprimere attraverso il sito. Avere ben chiaro ciò che ci si prefigge di ottenere dal progetto web, come farci trovare sui motori di ricerca o aumentare la conoscenza del nostro brand.

Bisogna che sia chiaro nella nostra mente cosa vogliamo ottenere da sito e cosa deve rappresentare per noi la nostra presenza in Internet.

Realizzare un sito web per raggiungere un certo target di pubblico

Il sito web è un potente canale di comunicazione ma deve essere sintonizzato sul pubblico che vogliamo raggiungere. Bisogna prima identificare il target di potenziali clienti e stabilire la tipologia di sito web che vogliamo realizzare.

Conoscere le esigenze, e i gusti degli utenti che appartengono al tuo settore, porta un enorme vantaggio competitivo verso i siti dei concorrenti.

Un’approfondita indagine di mercato ci chiarirà le idee su quelle che sono le abitudini di ricerca degli utenti dai quali vogliamo essere trovati. Dovremo cercare di sapere esattamente che cosa offrirgli e riuscire a farlo nel modo migliore. I contenuti del sito dovranno essere di qualità. Informazioni utili e originali che trasmettano valore.

Sarà opportuno pianificare una linea editoriale in modo da aggiornare il sito di frequente. Un sito web aggiornato con una certa assiduità è cosa molto gradita ai motori di ricerca che tengono in considerazione questo fattore per il posizionamento. Anche il nome che sceglieremo per il sito ha la sua importanza. Dovrà essere qualcosa di evocativo che richiami la funzione del sito web e ciò che rappresenta. Se il nome è originale e facile da ricordare ancora meglio.

Naturalmente se il un sito riguarda un’azienda, le scelte sono più limitate e Il nome del sito coinciderà verosimilmente con quello della società.

Una strategia consiste nell’inserire una keyword come nome del sito. Questa scelta avrà anche una certa rilevanza SEO e farà guadagnare posizioni sulla SERP di Google. Ovviamente, in questo caso il nome dovrà rispecchiare l’attività svolta dal sito.

Barare sul nome non conviene. Mettere una keyword strategica non attinente al contenuto del sito farà si che Google prima o poi se ne accorgerà con il rischio che il nostro sito venga penalizzato.

Scegliere l’hosting giusto

Il sito web avrà bisogno di un servizio di hosting che funzioni bene e sia affidabile. A questo punto, viene da chiedersi quale sia l’hosting che meglio si addice alle nostre esigenze e quali sono le caratteristiche che deve avere. Nella scelta dell’hosting vi sono dei parametri da considerare per non incappare in un servizio di bassa qualità.

Un hosting deve essere affidabile e i fermi di sistema che rendono irraggiungibile il nostro sito devono essere ridotti al minimo.

Per misurare questo valore esiste un indice che si chiamo Uptime.

Con il termine uptime si intende sostanzialmente il tempo in cui il server in cui risiede il sito è raggiungibile in Internet. Questo tempo viene espresso in percentuale e un Hosting per essere valido deve avere un uptime del 99,99%. Se il server che ospita il nostro sito web fornisce l’hosting anche a siti di dubbia qualità oppure siti spam, Google potrebbe penalizzare il nostro sito. La soluzione migliore, anche se più costosa sarebbe quella di avere un server dedicato. Evitiamo servizi hosting troppo lontani. Se il nostro sito ha come target l’Italia, non andiamo a cercare un hosting negli USA. La velocità del sito ne risentirà.

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Dopo la fase di progettazione e analisi di mercato il sito dovrà svilupparsi attraverso i seguenti percorsi

  • Deve prima di tutto essere SEO Friendly
  • Avere un design responsive per adattarsi alla visualizzazione da mobile
  • Deve essere veloce. Un sito lento a caricarsi fa perdere la pazienza al visitatore che lo abbandonerà per non tornare più.
  • I contenuti devono essere di qualità e trasmettere valore e scritti secondo le regole del Web Writing.
  • Il sito deve essere fruibile e accessibile

Ottimizzazione SEO

Fin dalla dalla fase di progettazione, a quella di realizzazione del sito web si deve fare attenzione all’architettura che potrebbe impedire una corretta applicazione della SEO. La SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, ovvero una serie di attività e accorgimenti atti a ottimizzare il posizionamento dei contenuti immessi sul Web. Un sito Web ottimizzato SEO riceverà più traffico proveniente dai motori di ricerca. Possiamo anche definire la SEO come l’abilità di posizionare un sito web ai primi posti nelle SERP dei motori di ricerca, affinché gli utenti a cui è diretto lo trovino.

E’ ormai prassi realizzare siti utilizzando CMS (il più noto è WordPress) che sebbene siano sempre in evoluzione grazie ai continui aggiornamenti dei loro sviluppatori, spesso non consentono di creare siti web SEO friendly al 100%. La soluzione a questo punto è sempre quella che il sito venga creato da zero. Con un codice ottimizzato e soprattutto totalmente personalizzabile.

Il sito web deve essere Responsive

La maggior parte degli accessi ad un sito web ormai avviene da dispositivi mobili come smartphone e tablet. Un sito responsive permette di adattare e semplificare la navigazione in modo da essere sempre visualizzato in modo ottimale. Naturalmente, essere responsive è una caratteristica molto ben vista da Google che ne terrà conto per il posizionamento. Dovrà anche essere compatibile con i diversi browser. In primo luogo, se riusciamo ad individuare i browser utilizzati dal nostro pubblico, cerchiamo di ottimizzare il sito su quelli. Bisogna creare un sito web che sia in grado di essere visualizzato in modo accettabile su qualsiasi dispositivo.

Velocità di caricamento

Questo è uno dei fattori spesso sottovalutato ma che è invece fondamentale sia per Google che per l’utente. Un sito lento a caricarsi potrebbe indurre il visitatore a perdere la pazienza e abbandonare il sito senza più farvi ritorno. Le cause di una bassa velocità di caricamento possono essere molteplici.

Un servizio di hosting che non funziona bene, il codice con cui è stato programmato il sito potrebbe non essere ottimizzato. Immagini troppo pesanti e nel caso si usi un CMS, esiste la possibilità che siano stati installati troppi plugin inutili. Se si vuole un sito web veloce bisogna prima disporre di un servizio di hosting efficiente e ottimizzare al massimo il codice di programmazione.

Web writing e copywriting

I contenuti, oltre a trasmettere valore e soddisfare i bisogni degli utenti devo essere creati seguendo le regole del Web Writing. Scrivere per il web è diverso che scrivere per la carta stampata. Sui monitor si legge più faticosamente e più lentamente. Ed è per questa ragione che sono state stabilite delle regole di scrittura specifiche per quel particolare mezzo di comunicazione che è il web.

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Accessibilità del sito web

Il sito web deve essere fruibile al meglio dai visitatori. Tipo e colore dei caratteri, colore dello sfondo, saranno elementi determinanti per rendere più o meno gradevole la permanenza sul sito.

Si tratta di rendere gradevole, l’esperienza di navigazione degli utenti di un sito web. Rispettare queste regole farà si che il nostro sito web possa venire meglio fruito da chi vi accede.

La struttura dei menu deve essere chiara e intuitiva e la grafica non deve essere invadente e distogliere l’attenzione dal contenuto.

La grafica

La grafica di un sito deve essere funzionale ai suoi obiettivi di comunicazione. In poche parole, sul web, non è la grafica che deve essere protagonista, bensì i contenuti. Lo scopo della grafica è di valorizzare al massimo i contenuti e di riuscire a comunicare meglio con gli utenti.

Attenti ai copyright

Tutto quello che verrà pubblicato sul nostro sito web è automaticamente coperto da copyright. Nessuno potrebbe prelevare contenuti senza andare incontro a conseguenze. Quindi è bene realizzare anche una pagina in cui viene spiegata la policy di copyright sui contenuti che vengono pubblicati online.

Mantenere il sito sempre aggiornato

In Internet i cambiamenti sono all’ordine del giorno e per non farsi trovare impreparati bisogna tenersi costantemente aggiornati.

Se usiamo un CMS, è stato aggiornato all’ultima versione? I requisiti di sicurezza non sono più adeguati? Oppure i cambiamenti nell’algoritmo di Google impongono di adottare qualche nuova regola SEO?

In ognuno di questi casi bisogna essere rapidi nel reagire ed applicare le necessarie contromisure per evitare che il sito perda competitività.

Chi vuole realizzare un sito web professionale che rispecchi il proprio business, non può quindi permettersi di lasciare nulla al caso, e per forza di cose dovrà rivolgersi a professionisti del settore. Se sei nella necessità di dover realizzare un sito web per la tua attività non esitare a contattarci. Realizziamo siti web a Siena che rispecchiano il tuo business.

Un’accurata strategia di marketing ci permetterà di capire le tue esigenze, così da creare un sito web veloce e fruibile che saprà valorizzare la tua Azienda.

Disponiamo di varie sedi, una di queste è la migliore web agency a Viterbo!

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L’Inbound Marketing per attrarre nuovi potenziali clienti

Qual è il significato di Inbound Marketing e quali sono le strategie per ottenere nuove conversioni

Cos’è l’Inbound Marketing e quali sono le sue fasi

Il termine Inbound Marketing è stato coniato dalla società di software e servizi, HubSpot. E’ costituito da una serie di strategie di marketing che hanno lo scopo di attrarre potenziali clienti, interessati al business della nostra azienda.
L’attenzione degli utenti si ottiene grazie alla creazione di contenuti rilevanti, in grado di generare valore per catturare l’attenzione di chi ancora non ci conosce. E’ un marketing che attrae e non disturba, e che se ben studiato può essere anche più economico da attuare rispetto ad altre forme di promozione.

Molto semplicemente, consiste nell’aumentare le probabilità di essere trovati su Internet dai consumatori che cercano i prodotti e servizi che offriamo. Per questo è considerato il metodo più efficace per chi, oggi, deve sviluppare il proprio business. Si contrappone all’Outbound Marketing che altro non è che l’insieme di quelle azioni che interrompono di continuo l’esperienza del visitatore: banner, pop up, mail spam ecc; non per niente viene anche chiamato Interruption marketing. Ormai si tratta di tecniche obsolete e nessuno oggi è più interessato ad essere disturbato da proposte commerciali relative a cose che non gli interessano.

Fare Inbound Marketing invece vuol dire produrre contenuti di qualità in modo da attirare utenti verso il proprio brandcontenuti e informazioni che devono portare utilità al potenziale cliente. Se l’azienda si rivolge ad un determinato target, i contenuti dovranno esserne attinenti, saranno migliori di quelli della concorrenza e dovranno trasmettere al consumatore quella sensazione di valore aggiunto che non troverebbe altrove.

L’Inbound Marketing va pianificato per essere efficace

Una determinata strategia potrebbe rivelarsi inutile se fatta quando non serve. Dovremo però essere così bravi da individuare i canali giusti (social, blog, motori di ricerca) e capire quando è il momento giusto per somministrare l’azione di marketing al consumatore.
Il percorso dell’Inbound Marketing consiste in una serie di azioni mirate a trasformare un contatto in cliente. Lo stesso dovrà poi affezionarsi alla nostra azienda, a tal punto che ne diventi inconsapevolmente il promoter.

Il percorso dell’Inbound Marketing si divide in quattro fasi:

  • Attirare
  • Convertire
  • Chiudere
  • Deliziare

La prima fase consiste nell’attirare l’utente verso il prodotto o servizio, offrendogli contenuti interessanti. Questo può avvenire tramite diversi canali. Il sito web, un blog, Social Network, oppure campagne pay per click mirate. E’ in questa fase che conosceremo qualcosa in più sul nostro potenziale cliente. Avremo una prima percezione relativa ai suoi gusti ed esigenze. Il cliente è arrivato sul nostro sito web per caso, oppure è davvero interessato a ciò che offriamo?

La fase successiva è quella di convertire i visitatori arrivati sul nostro sito. Dopo averne acquisito alcuni dati personali, rilasciati spontaneamente, i visitatori diverranno contatti, chiamati leads. Questo processo solitamente avviene dopo che il visitatore ha cliccato su una Call To Action ed è arrivato su una landing page pronta per accoglierlo. I dati raccolti sono molto importanti per chi fa marketing online. Pensiamo solo al vantaggio di avere l’indirizzo email dei nostri leads e a tutte le informazioni che potremo fornire loro tramite questo canale. Tanti più sono i dati che riusciremo a raccogliere e meglio conosceremo il potenziale cliente. Per convincere il visitatore a fornirvi i suoi dati, dovrete offrirgli un contenuto di valore. Potrebbe essere la possibilità di scaricare un manuale in pdf, oppure un ebook.

La terza fase, la chiusura, è il processo attraverso il quale il lead diventa cliente. Visto che saremo in possesso delle informazioni che il contatto ci ha lasciato, sarà il momento giusto per creare contenuti su misura per lui. Attraverso canali di contatto come l’email e focalizzandoci su messaggi con contenuti pertinenti e utili, si può favorire la predisposizione dell’utente all’acquisto. La chiusura non sempre genera clienti subito pronti a comprare. In questa fase saranno ugualmente seguiti dall’azienda che continuerà a offrire loro valore. Questa attività può anche servire ad aumentare il numero di clienti futuri, oppure servirà per accelerare i tempi decisionali di coloro che ancora non hanno effettuato l’acquisto.

La quarta e ultima fase è deliziare il cliente. Una volta che il cliente ha fatto l’acquisto, non dovrà essere abbandonato. Anzi, bisognerà continuare a seguirlo nel post vendita e continuare a fornirgli valore. Così facendo, non solo ci saranno buone probabilità di vederlo ritornare per acquisti futur, ma potrebbe diventare un testimonial autorevole per la nostra azienda.

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Quali sono gli strumenti da utilizzare per ciascuna delle fasi dell’Inbound Marketing

  • Per attirare visitatori sicuramente serve un blog dove pubblicare contenuti sempre attuali e di qualità che soddisfino le esigenze dell’utente. Il blog è uno degli strumenti migliori per dimostrare la professionalità dell’azienda. Statisticamente è il canale che attira più contatti. Ovviamente deve essere sempre aggiornato e ottimizzato dal punto di vista SEO. Un utilizzo ben studiato di keywords long tail, titoli, descrizioni interessanti e attrattive sono tutti strumenti che invogliano il visitatore a rimanere sulla nostra pagina. Se fatto ad arte, un blog ci porterà velocemente nelle prime posizioni delle SERP dei motori di ricerca.

 

  • Rinnovare il sito web per aumentare la nostra visibilità: il posizionamento sui motori di ricerca è fondamentale. Qualunque sia il canale attraverso il quale effettueranno l’acquisto, i clienti ci cercheranno tramite un motore di ricerca. Per farci trovare, dovremo essere il più possibile visibili; l’ottimizzazione SEO del sito web e l’uso strategico di campagne pubblicitarie AdWords sono gli strumenti indispensabili per arrivare ai primi posti nei risultati di ricerca. Sarà un occasione anche per rinnovare il proprio sito web, e potremo renderlo più fruibile e interessante, così da farlo diventare un riferimento nel settore del nostro business.

 

  • Dedichiamo attenzione anche ai Social, notoriamente luoghi di conversazione, dove si può interagire direttamente con l’interessato per fornirgli supporto, o semplicemente per uno scambio di opinioni. Usiamoli al fine di coinvolgere l’interesse dei potenziali clienti.

 

  • Convertire attraverso le Call To Action, che servono ad indicare al visitatore la via per il processo di conversione. Sono generalmente frasi o link che inducono l’utente a compiere un’azione preventivata, ad esempio indurlo a contattarci per un preventivo, iscriversi alla newsletter, scaricare un manuale ecc. Una Call To Action deve essere studiata con attenzione per essere efficace; deve generare interesse e se correttamente impostata potrebbe aiutare ad aumentare drasticamente la conversione. La Call To Action è un link o un’immagine persuasiva che amplifica il messaggio che vogliamo far arrivare al potenziale cliente.

 

  • La landing page, ovvero la pagina dove il visitatore viene indirizzato quando segue le istruzioni della Call To Action. La landing page è una pagina del sito web realizzata appositamente per la conversione, dove gli utenti, complilando un form, lasciano i loro dati e diventano leads. Deve essere ottimizzata sia dal punto di vista grafico sia per i contenuti di testo. Immagini attrattive e parole convincenti aumenteranno il numero delle conversioni.

 

  • Organizzare il database dei Contatti, ovvero raccogliere tutti i contatti che sono arrivati tramite il processo di conversione in un unico database. Avere questi contatti sempre a portata di mano ci permette di vedere tutte le interazioni fatte e i canali utilizzati. Questo è importante anche per poter migliorare i contenuti e le future strategie di conversione; dare ad ogni utente l’informazione su misura per lui è la strategia che può risultare vincente.

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Cosa serve per chiudere la vendita e quali sono gli strumenti per deliziare

Puntare sulla gestione personalizzata del cliente, ricordandoci che da quando è diventato un lead abbiamo tutti i dati per capire esattamente cosa vuole, e mandare le giuste mail ai nostri contatti; le informazioni del cliente che abbiamo raccolto fino a questo punto saranno utili per fornire tutto il supporto necessario a chiudere la vendita.

Per deliziare il cliente una volta effettuato il processo di conversione i canali privilegiati sono principalmente i Social Network come Facebook e Twitter; sono i canali ideali per relazionarsi con il cliente facendoci sentire vicini a lui. Attraverso questi canali monitoreremo le conversazioni e le interazioni dei clienti; utilizzando queste informazioni il cliente si affezionerà a noi, grazie a contenuti proposti in linea con le sue necessità.

 

Tutti i passi per fare un efficace Inbound Marketing: una sintesi

  • Creare contenuti convincenti sui propri canali web, curando particolarmente l’aspetto del Blog.
  • Curare la SEO, usando Keywords long tail efficaci e contenuti sempre aggiornati.
  • Individuare i visitatori potenzialmente interessati a ciò che offriamo tra quelli che arrivano sul nostro sito web; classifichiamoli a seconda del prodotto o servizio che cercano.
  • Convertire i potenziali clienti in lead, attraverso Call To Action strategiche e irresistibili.
  • Usare grafiche accattivanti e slogan persuasivi.
  • Una volta acquisiti i dati e trasformato i visitatori in Contatti, instaurare con loro una relazione solida che spiani la via alla vendita; l’obiettivo è quindi trasformare i leads in clienti veri e propri.
  • Instaurare un rapporto di fiducia con il cliente, trasmettendogli i valori che sono dietro alla nostra azienda e facendolo diventare un autorevole promoter.

 

Se vuoi approfondire il significato di Inbound Marketing e vorresti applicarne le strategie alla tua azienda contattaci subito; compila il form che trovi qui sotto o all’interno della nostra pagina contatti e indicaci i tuoi obiettivi e cosa vorresti per far crescere la tua azienda! I nostri esperti sono a tua disposizione per trovare la soluzione più adatta per te.

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Come puoi sfruttare il web marketing se sei un avvocato?

Non serve attendere il cliente, meglio andarlo a cercare: grazie a internet si può fare. Ecco i nostri consigli per gli avvocati

Si sa, in Italia di avvocati ce ne sono molti e anche se le procedure per praticare la professione sono diventate sempre più rigide, siamo ancora nelle prime posizioni al mondo per numero di legali; ce la battiamo con gli Stati Uniti che, come noi, hanno circa 40 professionisti ogni 100mila abitanti. Questo porta non solo ad un sovraffollamento ma anche ad una competizione molto più spietata rispetto ad altri Paesi; in un contesto come questo bisogna cercare di battere la concorrenza e i nostri avvocati non lo stanno facendo. Perché?

Basta una statistica a confermarlo: l’ 85% delle persone sceglie un avvocato grazia al passaparola: consiglio di amici, familiari, colleghi o altri avvocati. Negli USA il discorso è molto diverso: il 76% delle persone trova il suo avvocato sul web. I metodi di ricerca sono molti, ma il fattore comune è che il mezzo attraverso cui si informano gli americani è proprio internet.

Vi starete chiedendo come mai noi non lo facciamo; i motivi sono principalmente 2:

  • una prassi ormai consolidata per una professione molto radicata nel nostro Paese
  • la carenza di avvocati presenti online o comunque una presenza inefficace

Soltanto il 26% degli studi presenti su tutto il nostro territorio nazionale ha un sito internet e sfrutta il web marketing con risultati discreti; le relazioni con i clienti sono pressoché nulle quando sono il sale di una corretta attività online. Infine un ultimo dato: nel nostro Paese mancano i consulenti di marketing per questo settore, ne abbiamo sono 1 su 8-10mila professionisti. Negli Stati Uniti ce ne sono 1 ogni 270.

Se sei un avvocato, pensa a internet come il passaparola più grande del mondo: per questo è importante essere online e avere la giusta strategia per intercettare la propria clientela e non aspettarla passivamente.

Vediamo come muovere i primi passi o implementare le proprie strategie.

Social network e comunità

Le relazioni sono il pane quotidiano del marketing, e non c’è niente di meglio per creare relazioni se non creare una rete di contatti nella vostra comunità. Questa strategia può essere messa in piedi non soltanto presenziando ad eventi o cercando di essere attivi il più possibile nel luogo dove sorge il vostro studio; una comunità di persone interessate a quello che fate può essere costruita anche online. Il mondo miglior per farlo è attraverso il corretto utilizzo dei social media, strumenti potentissimi per relazionarsi con un pubblico anche molto specifico e interessato ai vostri servizi. All’interno dei vostri profili potete fornire informazioni utili per chi vi segue, risolvere i dubbi di chi è scettico in maniera rapida ed efficace. Il social media marketing è uno dei primi pezzi del puzzle per costruire la giusta presenza online.

La facilità di apertura di una pagina social è davvero alla portata di tutti; diverso il discorso quando si tratta di gestirla: in questo caso occorre pubblicare contenuti di un certo tipo e con una certa regolarità ed avere la massima attenzione alle richieste degli utenti.

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Un buon sito, con contenuti chiari

Non esiste attività online se non c’è un sito internet di riferimento: questo sarà il luogo dove mostrare in maniera precisa e dettagliata chi siete e cosa fate. Nel caso di uno studio legale sarà fondamentale sottolineare in quale ramo siete esperti, di cosa vi occupate e perché lo fate meglio della concorrenza. L’importanza di un sito strutturato, con contenuti utili per le persone farà la vostra fortuna.

A partire dal sito è possibile sviluppare anche strategie di content marketing, attraverso l’apertura di un blog dove scrivere articoli molto specifici sul vostro lavoro; immaginate di farlo con l’intento di rispondere alle richieste della gente.

Il content marketing non si ferma al solo blog, ma riguarda anche altri strumenti, ad esempio email e newsletter. Attraverso l’invio di posta elettronica sarà possibile non soltanto allargare la conoscenza della vostra attività, ma anche cercare contatti molto profilati, che abbiano davvero interesse nel cercare un avvocato.

In ogni caso l’importante è il non parlare in termini troppo tecnici, le persone hanno bisogno di contenuti chiari e diretti, facilmente comprensibili; gran parte degli utenti spesso dà un’occhiata rapida ad una pagina web ed è in quei pochi attimi che dovremmo essere in grado di colpire la loro attenzione. Niente termini tecnici dunque, ma cercare il più possibile di entrare nella teste delle persone potenzialmente interessate alla vostra attività.

Annunci mirati

Non tutti però avranno bisogno nell’immediato di una consulenza legale, c’è infatti chi potrebbe avere bisogno di voi in futuro. Come fare ad intercettare questo tipo di domanda? La risposta sta nella pubblicità sui social networks; è possibile infatti creare annunci targettizzti che appaiano sulle home page delle persone e che pubblicizzino il vostro studio legale. Facebook Ads e LinkedIn Ads sono gli strumenti più utilizzati in questo senso, e vanno a colpire i potenziali futuri clienti. Queste campagne sono a pagamento, quindi bisogna progettarle al meglio per non sprecare risorse, tuttavia danno risultati molto soddisfacenti e sempre misurabili.

Avere un piano

Alla base di tutto questo lavoro da fare per essere presenti online c’è la strutturazione di un piano marketing; sì perché anche se siete avvocati è importante pianificare la vostra strategia di comunicazione. Un piano ben strutturato e flessibile per essere adattato alle varie situazioni che vi possano capitare è un arma da non sottovalutare, grazie a questo infatti potrete svolgere tutte le attività che abbiamo appena descritto in maniera molto più efficace.

Se è vero che solo un avvocato sa quali sono le problematiche più frequenti che interessano il suo pubblico e per questo è in grado di rispondere in maniera adeguata, è anche vero che è importante tradurre queste risposte in strategie di web marketing vincenti. Questo lavoro, a partire dalle conoscenze e dalle caratteristiche specifiche del professionista legale, può essere svolto in maniera perfetta da esperti in marketing e comunicazione sul web; solo questi ultimi sono in grado di comporre una strategia efficace a partire dai punti di forza di un avvocato, dalle sue esigenze e dai suoi obiettivi.

Grazie alla nostra esperienza decennale, che ci ha permesso di seguire molti studi legali, possiamo costruire insieme a te un piano strategico di marketing e comunicazione online per il tuo studio legale. Scopri di più su come possiamo aiutarti ad aumentare visibilità e clienti per il tuo studio >>

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Novità e segreti per essere nelle prime posizioni Google

Cosa significano SEO e SEM per Google e perché sono importanti per il tuo business online?

Secondo voi è meglio avere un bel negozio su una via frequentata da persone durante la giornata, o avere la stessa attività su una via sperduta dove non passa nessuno? Nel caso in cui il vostro negozio fosse per forza di cose confinato in una zona non proprio di passaggio, sarebbe meglio affidarsi alla fortuna per attrarre i pochi che passano da lì, oppure cercare di fare una corretta pubblicità su cartelloni stradali per sponsorizzare e far arrivare persone anche in un luogo più defilato? Credo che non ci siano dubbi, la seconda opzione è quella giusta; le stesse domande e risposte valgono anche per il web. Ecco spiegato perché la posizione su un motore di ricerca conta, eccome.

Se lo vogliamo dire con in numeri, basta pensare che il 78% delle persone si ferma alla prima pagina di ricerca, e clicca su uno o più siti posizionati tra i primi risultati di ricerca. Negli ultimi anni questo fenomeno è addirittura aumentato: questo per via del cambiamento degli algoritmi top secret di Google, per l’uso sempre più frequente di ricerche da mobile e per il fatto che Google ha introdotto la cosiddetta “posizione zero”. In breve, si tratta di un a pratica attraverso cui il motore di ricerca estrapola la parte di testo che risponde esattamente ad una domanda dell’utente, direttamente da un tuo articolo, e la mette prima di ogni altro risultato, all’interno di un riquadro.

Senza soffermarci troppo su spiegazioni tecniche, già da questi pochi elementi comprendiamo l’importanza di un buon ranking su Google; la meta privilegiata di un utente target è proprio la prima pagina, più in basso si va e meno persone raggiungeranno il tuo sito. Miglior posizione = maggior possibilità di acquisire clienti.

Se continuiamo con il paragone precedente, immaginando che Google sia come una grande città che ha la facoltà di spostare i negozi in posizioni migliori o peggiori in base alla rispondenza a determinati parametri, ne capiamo ancora meglio l’importanza. Ma diamo anche qualche altro numero. Sono circa 40mila le ricerche effettuate ogni secondo sui motori di ricerca, quindi 3,5 miliardi di ricerche al giorno e 1,2 trilioni di ricerche ogni anno in tutto il mondo.

Quali sono gli elementi che ci permettono di raggiungere la vetta della classifica sui motori di ricerca?

1. Il posizionamento organico

Con questo termine si intende un tipo di ottimizzazione non a pagamento; la materia di riferimento è la SEO (Search Engine Optimization), che prevede uno studio costante dei motori di ricerca, un’analisi dei risultati e l’applicazione di criteri che permettono di posizionare un sito al meglio. È un lavoro che può fruttare molto bene: gli utenti preferiscono cliccare sui risultati organici piuttosto che su gli annunci (di cui parleremo dopo): si tratta di circa il 73% delle persone.

Il risultato è che grazie alla SEO, un sito o un e-commerce possono raggiungere le prime posizioni del ranking Google; il rovescio della medaglia è che i motori di ricerca aggiornano costantemente i loro algoritmi di posizionamento. Perciò serve uno studio costante e un monitoraggio continuo dei comportamenti non solo degli utenti ma anche dei propri siti internet, per capire come evolve la situazione. Google è l’arbitro che decide quanto il tuo sito risponde bene alle richieste delle persone: più c’è corrispondenza (secondo i famosi algoritmi) più la posizione sarà alta.

La SEO ha proprio il compito di portare più visite possibili su una pagina e quindi aumentare il traffico organico: lo scopo è quello di essere in linea con le richieste dell’utente così che questo possa diventare un cliente. Ovviamente questo è solo un tassello di una strategia di web marketing più ampia, che deve muoversi in sintonia.

2. I consigli per sfruttare al meglio il posizionamento organico

La logica che guida l’attività di SEO è strettamente legata alle parole chiave; in linea di massima, una buona attività di SEO deve partire dalle keyword più cercate fra gli utenti e costruire contenuti che ne tengano conto. Ciò tuttavia è solo la punta dell’iceberg, infatti i parametri da seguire sono molti; vediamone alcuni dei più significativi:

  • il fatto che un sito sia ben configurato per essere accessibile ai motori di ricerca, che il server risponda con velocità
  • il fatto che un sito sia responsive, ovvero adattabile anche alla visualizzazione sui dispositivi mobile
  • che una pagina web sia ben strutturata e suddivisa per categorie, in modo che il motore di ricerca possa orientarsi al meglio tra i contenuti
  • i meta tag, meta description e keyword testuali sono importanti e contribuiscono a scalare posizioni
  • il link building, cioè le citazioni e i collegamenti provenienti da altri siti autorevoli

Insomma, di parametri ce ne sono molti, e in questo articolo vogliamo darti una panoramica completa delle possibilità che il tuo sito o i tuoi contenuti hanno per essere primi. Vediamo allora l’altra modalità di indicizzazione possibile.

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3. Il posizionamento a pagamento

Oltre a scalare posizioni tramite i contenuti di qualità per Google, c’è un’altra possibilità di apparire tra i primi: la creazione di annunci a pagamento. L’aspetto positivo è l’immediatezza dei risultati: un annuncio raggiunge all’istante la prima posizione, mentre per un contenuto ottimizzato SEO i tempi sono più lunghi. D’altro canto bisogna fare degli investimenti economici, stabilire un budget.

Con la sigla SEM si intendono le strategie di marketing adottate per ottenere il miglior posizionamento possibile, compreso il posizionamento a pagamento, tramite annunci mirati e campagne pay per clic.

4. Come funzionano i motori di ricerca

A prescindere dal tipo di posizionamento, cerchiamo di andare nello specifico e capire come funziona il meccanismo che regola Google e i suoi “fratelli”. In questo caso ci viene in soccorso il termine SERP, cioè le pagine dei risultati (organici e a pagamento) che ci appaiono una volta che effettuiamo un qualsiasi tipo di ricerca.

La query è il termine che identifica invece la ricerca stessa, cioè le parole scelte da un utente per trovare i siti, i contenuti o le informazioni che gli interessano. Come detto, ad ogni query corrispondono una serie di pagine di risultati, che appaiono solo dopo che il motore di ricerca ha elaborato i dati attraverso i suoi algoritmi; alcuni di questi ultimi sono noti, altri sono protetti dal segreto. Così i professionisti devono affidarsi alla loro esperienza per conoscerli o ad alcuni strumenti specifici (come Google Trends, Analytics, SemRush o SEOZoom, solo per citarne alcuni) che permettono di comprendere in che direzione si muovano le SERP e quali miglioramenti è possibile apportare alle pagine del nostro sito web per migliorarne il posizionamento.

5. Alcuni accorgimenti

È importante soffermarci sul fatto che oggi i motori di ricerca sono sempre più intelligenti e tutti noi lo sappiamo, tanto è vero che se non riusciamo a trovare ciò che stavamo cercando non ci capacitiamo di perché Google abbia fallito, non capita quasi mai! Questo per dire che le persone tendono sempre di più a fare ricerche specifiche, inserendo nella query aggettivi, termini tecnici, o comunque aumentando la lunghezza della frase di ricerca. Inoltre spesso si utilizzano gli smartphone, che danno la possibilità di cercare direttamente tramite la propria voce; è fisiologico che nel parlare tutti noi utilizziamo molti più termini che nella scrittura.

Tenere in considerazione il comportamento del pubblico è importante per costruire contenuti perfetti, che vadano di pari passo con le tendenze del momento.

Non solo la keyword principale è importante, ma anche le parole ad essa collegate; per usare il termine tecnico la long tail: grazie all’individuazione di questi elementi, la nostra ottimizzazione sarà ancora più specifica.

6. Pratiche da evitare

Dopo aver visto tutti gli aspetti su cui puntare per farsi notare dai motori di ricerca, cerchiamo di approfondire insieme anche gli errori da non commettere. Pensiamo subito che non c’è una ricetta perfetta per posizionarsi, ma deve esserci una ricerca costante, anche perché gli algoritmi si evolvono continuamente. Oggi una perfetta ottimizzazione non basta, bisogna monitorare e analizzare costantemente i risultati per mantenere o incrementare a propria posizione nel ranking.

Un parametro che Google tiene molto in considerazione è la pertinenza degli argomenti trattati con il tuo business, i prodotti o servizi che vendi e la qualità dei tuoi contenuti (insomma non bastano più articoli di 300 parole, generici e di argomenti disparati). Non ha senso quindi ripetere la parola chiave molte volte lungo il testo per essere notati e indicizzati bene, meglio utilizzarla con parsimonia e al punto giusto.

Stesso ragionamento vale per i back link: una volta era possibile creare collegamenti fittizi per apparire più autorevoli agli occhi dei motori di ricerca e delle persone. Oggi Google sa come difendersi da questo tipo di spam e penalizza i contenuti con link fittizi. I collegamenti con siti autorevoli sono ancora molto importanti, meglio però che siano pochi ma buoni.

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Il parere degli esperti su SEO e SEM per Google

Servono costanza e aggiustamenti incessanti perché il proprio sito raggiunga una posizione interessante per far aumentare il traffico in entrata; è un lavoro per persone competenti, che lavorano ogni giorno con questi strumenti e conoscono l’ambiente dei motori di ricerca. Non affidatevi a chi vi promette che nel giro di pochi giorni il vostro sito sarà tra i primi di Google: la SEO richiede tempo e costanza. Potreste però cominciare a migliorare le performance del vostro sito scegliendo un SEO Specialist; dietro ad un ottimo posizionamento ci deve essere una strategia concreta un’attività di content marketing pianificata e che permetta di raggiungere gli obiettivi stabiliti.

Meglio infine raggiungere un traffico di qualità piuttosto che di quantità, in modo che le persone che visitano la tua pagina siano proprio quelle che tu stavi cercando. Da MG Group Italia i nostri esperti SEO ad Arezzo possono aiutarti in questo aspetto fondamentale della tua attività di marketing: scrivi le tue richieste nel form qui sotto e ti daremo una mano a scalare la vetta!