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L’importanza del marketing sul web e i vantaggi rispetto al marketing tradizionale

Quali sono le strategie da mettere in campo online, per portare a casa i successi che ogni azienda vorrebbe avere

Se guardiamo anche solo ad un decennio fa, possiamo notare come il nostro Paese fosse quasi analfabeta dal punto di vista del marketing. Nel corso del tempo le cose sono cambiate e nel giro di poco sono fiorite tutte una serie di attività, strategie e nuove possibilità fondamentali per qualsiasi tipo di settore. Bisogna sottolinearlo: in questo preciso momento storico le condizioni per “fare marketing” sono davvero favorevoli, e il motivo è uno solo: grazie a internet abbiamo gli strumenti perfetti con cui raggiungere obiettivi importanti. Vediamo di capire il perché.

Innanzi tutto non bisogna credere che il marketing sia solo pubblicità; le strategie da mettere in campo sono molte, c’è bisogno di tutta una serie di azioni volte a promuovere prodotti o servizi, e instaurare un rapporto proficuo con i consumatori. Tuttavia la pubblicità è un po’ l’emblema del marketing, uno degli strumenti più efficaci che si hanno a disposizione per colpire il target. Va da sé che qualsiasi azione fatta online diventi, potenzialmente, pubblicità; e il messaggio è, sempre potenzialmente, visibile da una grande moltitudine di persone.

Due dei vantaggi più evidenti riguardo la propria promozione attraverso il web sono la semplicità di utilizzo e i costi bassi.

IL MARKETING OGGI

La pubblicità tradizionale è invece più complicata da realizzare ed estremamente più dispendiosa, se poi si  tratta di uno spot televisivo o radiofonico spesso le piccole e medie imprese non possono proprio permetterselo. Sul web non esistono problemi di questo tipo: bastano gli strumenti giusti e mirati, le conoscenze adeguate, una strategia corretta e il gioco è fatto. Certo, non dobbiamo pensare che tutto sia facile, quello che vogliamo dire è che un corretto utilizzo del marketing online può facilmente farci competere con entità molto più grandi di noi, alla pari.

La seconda caratteristiche che vogliamo sottolineare riguarda il fatto che sul web è possibile parlare a molti, ma lo si può fare in maniera mirata, scovando la propria nicchia di mercato; questa sarà composta da persone potenzialmente molto interessate a quello che vendiamo.

È finito il tempo di lodarsi della propria bravura senza fare nulla per ampliare i propri orizzonti e soprattutto accrescere i contatti con potenziali clienti, è ora di battere la concorrenza usando il web (ancora in molti nel settore edile non lo fanno proprio). Noi di MG Group Italia crediamo fortemente alle potenzialità della rete, tanto che la nostra agenzia di comunicazione ha sviluppato degli importanti strumenti strategici per essere presenti sul web nel modo corretto, per qualsiasi tipo di business.

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ESSERE DIVERSI

Come abbiamo detto, non basta essere presenti in maniera passiva sulla rete per far crescere la propria azienda; quelli che utilizzano il proprio sito web come se fosse una vetrina statica di prodotti, non vanno molto lontano e, ora come ora, in molti ancora pensano che questo basti. Per avere risultati importanti dalla propria presenza su internet occorre essere conosciuti, rispettabili, credibili e diversi dagli altri: insomma è necessario diventare il punto di riferimento per un certo settore di mercato. È per questo motivo che prima di vendere sarà necessario generare contenuti e informazioni utili a chi potrebbe sceglierti in futuro, mostrare alle persone soluzioni per i loro problemi e dimostrare di essere tu stesso il migliore a risolverli. È in questo modo che si riesce a intersecare la domanda con l’offerta e si può creare un proprio mercato. Qualsiasi ruolo ricopra all’interno di un’impresa, o nel caso in cui tu sia un libero professionista, dovrai far vedere ai tuoi clienti che sei principale risolutore dei loro problemi.

Creare contenuti di valore, che potrebbero attrarre persone nella tua “rete” è una strategia oggi molto utilizzata, che dà ottimi risultati. Si tratta del content marketing che però da solo non funziona, è il primo passaggio per catturare potenziali persone interessate a ciò che offri, a quel punto devi essere bravo ad educare.

Per farlo, è necessario produrre informazioni e comunicare in maniera semplice; grazie ad una corretta strategia di marketing potrai superare la barriera dell’ignoranza, della diffidenza e avvicinare i tuoi clienti alla tua impresa o al tuo studio. Il vantaggio è che questo tipo di “educazione” avviene ancor prima che ci sia l’incontro faccia a faccia vero e proprio, generando un vantaggio incredibile; tutta la complicata fase della spiegazione di chi sei e cosa fai verrà saltata, e potrai concentrarti su altre attività impegnandoti per dare un valore aggiunto alla tua azienda.

Ma come la mettiamo con la concorrenza? In molti hanno ormai capito le potenzialità del web, in molti hanno imparato ad usarlo in maniera proficua. Per emergere dall’universo internet, fare quindi in modo che proprio tu venga scelto, tra la miriade di altri che si occupano di costruzioni, abbiamo in serbo qualche consiglio da darti.

FOCALIZZAZIONE 

 Concentrarsi su un settore specifico è sicuramente uno dei primi passi da compiere per non appiattirsi, ma spiccare sulla concorrenza. La comunicazione di un professionista o di un’impresa, dovrebbe rimanere concentrata su alcuni punti specifici, attraverso un messaggio semplice, chiaro e che mira dritto all’obiettivo. Puntare su alcune caratteristicahe specifiche è sempre meglio che spaziare a destra e sinistra: per quello c’è già la concorrenza.

Il popolo di internet è distratto, ha poco tempo per prendere le decisioni e vuole sapere subito a cosa andrà in contro; in caso contrario basterà un click per cambiare sito. Ecco perché per attirare l’attenzione servono contenuti di qualità e diretti alla risoluzione del problema che il cliente ha. Inutile produrre continuamente informazioni inutili: meglio un contenuto in meno e più focalizzato che tanti ma troppo generici.

QUESTIONE DI COSTI

Altro punto da tenere in considerazione sono i costi da affrontare. Per raggiungere un certo numero di clienti dovrai essere pronto a mettere in campo le risorse economiche necessarie: sia che si parli di marketing offline che online. A maggior ragione una comunicazione concentrata verso una direzione specifica, potrà assicurarti migliori risultati con una minore spesa.

Qualcuno potrebbe obiettare che, puntando su una nicchia di pubblico e quindi su un settore specifico si perda molta parte dei potenziali clienti: non funziona proprio così. In realtà un business focalizzato è il primo passo per attrarre più clienti, spendendo poco.

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PERCHÈ PROPRIO NOI E NON GLI ALTRI?

Il discorso fatto fino a questo momento non deve ingannare; infatti non dobbiamo pensare che focalizzarsi su un settore in cui siamo gli unici presenti sia positivo. In altre parole non avere competitori su un mercato può voler dire solo due cose: o si tratta di un mercato monopolistico o di un mercato dove le persone non sono disposte a spendere. Al contrario, far parte di un comparto nell’ambito dell’edilizia che sia piuttosto attivo e vivace, significa che esiste un consistente pubblico di possibili committenti.

Ora, anche se abbiamo molti competitori da affrontare, ciò non vuol dire che tutti siano in grado di sfruttare gli strumenti del web marketing come lo sappiamo fare noi. Perché quindi qualcuno dovrebbe scegliere proprio noi piuttosto che qualcun altro?

  • Offriamo un ottimo rapporto qualità prezzo? Quasi tutti dicono la stessa cosa!
  • Ci occupiamo del progetto dalla A alla Z: chiavi in mano? Milioni di altri professionisti lo fanno.
  • Abbiamo cura del cliente in modo personalizzato? Nulla di nuovo, niente di diverso.

La risposta in realtà sta proprio nella diversità, nella capacità di differenziarsi dalla concorrenza e offrire dei servizi ad hoc per un certo cliente target: negozianti, famiglie, ecc. Ciò non significa seguire il cliente in tutto ciò di cui ha bisogno, ma piuttosto costruire il tuo modo di lavorare attorno ad una serie di obiettivi che rispecchino la categoria di pubblico a cui vuoi riferirti.

Molti credono che l’unica via di conquistare la gente sia ridurre la propria parcella; come abbiamo visto questo può generare: l’impressione che il tuo servizio valga poco o comunque meno rispetto alla concorrenza, erodere i profitti e rischiare di non avere più tempo libero per far quadrare i conti, infine il rischio di trovare sempre qualcuno che chiede meno di te.

UNA STRATEGIA VINCENTE 

 Il “trucco” consiste invece nel dare la migliore percezione possibile di chi sei e del lavoro che svolgi, di come lo fai, in relazione al pubblico a cui ti rivolgi. In questo senso differenziarti da tutti coloro che competono con te sul mercato è l’aspetto vitale per portare la tua impresa a vincere sulle altre. Non riuscire a comunicare la propria diversità e unicità, significherà essere valutati solo in funzione del proprio prezzo: e nessuno ha voglia di veder sminuito il proprio lavoro!

Il valore aggiunto che metterai in campo come professionista o come impresa sarà quello di essere l’unico, lo specialista di settore; quello cioè in grado di portare a termine un lavoro che altri sanno fare, nella maniera migliore e più giusta possibile per un certo tipo di pubblico.

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Storytelling: la sua importanza per un’azienda di successo

Come le storie possono rafforzare un brand

 Il termine storytelling può far pensare a qualcosa di nuovo e moderno, in realtà si tratta di un meccanismo antico, che da sempre ha un’importanza fondamentale per gli individui, in tutti gli ambiti. Dopotutto ci raccontiamo storie ogni giorno, non possiamo farne a meno e queste ultime non si limitano al campo della narrativa, ma si estendono a qualsiasi forma di contenuto.

Anche nel marketing le storie sono importantissime, molti marchi internazionali hanno sfruttato la narrazione per raccontarsi, per entrare in sintonia con il proprio pubblico. Non c’è nulla di meglio per un brand infatti, che entrare dentro la vita dei propri potenziali clienti e lasciare emozioni forti, che non facciano dimenticare molto facilmente un prodotto o un servizio.

I brand creano storie? Le storie creano marchi? Oppure il potere della narrazione dei brand è così pervasivo che non possiamo nemmeno capirne i confini?

STORYTELLING: UNA STRATEGIA CHE FA LA DIFFERENZA

Ovviamente ai tempi del web marketing e dei social network, lo storytelling trova il suo terreno fertile, si moltiplicano infatti gli strumenti e i modi in cui possono essere veicolate le storie. Dobbiamo pensare al fatto che raccontare e condividere storie è una attività fondamentale per ogni essere umano; ecco perché sfruttare questa caratteristica nel marketing online può essere davvero fondamentale per ogni tipo di business.

Insomma, in una strategia di content marketing, lo storytelling dovrebbe avere uno spazio non indifferente.

Tuttavia, indipendentemente da quanto efficace possa essere (e dovrebbe essere) lo storytelling, è spesso frainteso, sia dal punto di vista del content marketing che del branding.

Infatti in molti lo vedono come una semplice tecnica nella creazione di contenuti scritti e visivi. In realtà, oltre a questo aspetto, ce ne sono molti altri; inoltre, l’uso dello storytelling nel content marketing si è evoluto e continuerà sempre ad evolversi.

UN PROGETTO A LUNGO TERMINE 

Quindi, come creare contenuti interessanti e che colpiscano nel segno? Come fare in modo che le storie si attacchino alle persone per non staccarsi più? Ma soprattutto come inventarsi uno storytelling che non si limiti a una singola storia, ma che possa identificare un brand in maniera coerente e a lungo?

In questo senso mi vengono in mente gli spot pubblicitari di Ikea, sempre molto accattivanti e incisivi; oltre a questo però c’è una cosa che li distingue dagli altri: già nei primi secondi riconosci subito che si tratta proprio di uno spot di quel brand. La multinazionale svedese ha saputo adottare uno stile unico nel narrare le proprie storie, ciò rende i suoi spot vincenti.

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COSA VOGLIONO LE PERSONE

Senza andare a scomodare i colossi mondiali, ogni PMI deve saper fare un content marketing che spinga sui punti di forza della propria azienda. Tutto parte, come sempre dalle persone: sapere ciò che vogliono è fondamentale per costruire uno storytelling efficace. C’è da domandarsi cosa piace alla gente, cosa vogliono condividere, di cosa gli interessa parlare. Tutto ciò in concomitanza con azioni strategiche anche in altri ambiti; lo storytelling è solo una delle azioni di una corretta presenza online.

Come abbiamo detto, sono le persone a fare le storie, e il brand deve saper cogliere questa opportunità: che tipo di esperienze ha il cliente con il vostro marchio, che non può avere con nessun altro? Questo un buon punto di partenza.

SGUARDO AL RISULTATO

Lo storytelling non è un esercizio di stile, ma una questione di coerenza e adattamento ai bisogni umani in evoluzione. La coerenza deve risiedere nel fatto che i contenuti proposti devono servire a rafforzare lo status del tuo marchio e a veicolarlo nel modo migliore possibile. I bisogni umani sono fondamentali per dare uno sfondo alle tue storie.

Proprio come una fiaba, una storia di branding accattivante deve avere tre atti che creano la situazione, raccontano il conflitto e offrono una soluzione. Tuttavia, le storie di business sono uniche perché richiedono un quarto elemento: un invito all’azione, che è spesso indiretto.

L’obiettivo finale del content marketing è quello di ispirare, motivare al cambiamento e quindi incoraggiare all’acquisto di un prodotto o attrarre persone nel tuo negozio. È il risultato desiderato che indirizzerà la giusta storia da raccontare.

RIBALTARE LE PROSPETTIVE CON LO STORYTELLING

Le storie devono essere personali: pensa a come è nato il tuo marchio, cosa ti ha ispirato per creare l’azienda e qual è la tua mission. In particolare poi, bisogna pensare a alle esigenze del pubblico che potrebbe sceglierti. Le storie devono essere avvincenti e spesso emozionali, tuttavia, una tecnica molto efficace, consiste nel raccontarsi tramite le esperienze dei clienti. In questo caso viene ribaltata la prospettiva: l’azienda diventa la protagonista indiretta, mentre è il cliente a svolgere il ruolo principale. Infatti un cliente alle prese con i benefici che la tua impresa può apportargli, che viene mostrato o raccontato nel momento in cui trova le risposte alle sue domande, rappresenta il tuo asso nella manica. Le narrative dei clienti hanno il maggiore impatto a lungo termine sui marchi.

Leggi anche: Vendi di più usando i Casi di Studio

Tessere le lodi in maniera auto-celebrativa, spesso può essere controproducente: meglio che sia qualcuno che fa da testimone ed esalta i tuoi prodotti o servizi. Costruire il proprio storytelling basandosi sul come la vostra azienda può risolvere i problemi di chi la sceglie, è una tecnica sempre vincente.

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CONOSCI IL MEZZO

Qualsiasi mezzo può essere utilizzato per raccontare una storia: un blog, uno spot tv, un articolo di giornale, i canali social, un sito web, e chi più ne ha più ne metta. Non è da sottovalutare il fatto che ogni mezzo suscita una reazione diversa nel pubblico; così, le storie devono essere adatte al mezzo comunicativo che si sceglie. La chiave del successo è capire quale storia raccontare in uno specifico medium. Messaggi brevi e scattanti, di forte impatto visivo funzionano meglio su televisione e web; una narrazione più articolata può essere ottima quando si tratta di conferenze e seminari, solo per fare degli esempi.

In questi ultimi due casi, per essere un buon narratore, devi ascoltare il tuo pubblico in modo da poter davvero comprendere i loro desideri e preoccupazioni, le loro convinzioni e atteggiamenti. Devi continuare ad ascoltare mentre la tua storia si sviluppa così da valutare le reazioni del tuo pubblico in diretta.

Emozione, autenticità, connessioni personali e guida all’azione. Questo è tutto ciò che riguarda la narrazione. Le regole della narrazione rimangono sempre quelle, bisogna solo saperle adattare ai tempi, ai mezzi e ai pubblici che cambiano e si evolvono.

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Facebook cambia algoritmo:più interazione con la propria community

Nuovo Algoritmo di Facebook: Cosa cambia per le aziende e le pagine pubbliche?

 Un ritorno alle origini: così è stato definito il cambiamento nell’algoritmo operato dal social network più utilizzato al mondo. Il News Feed di Facebook punterà sui contenuti di amici, familiari e persone seguite. Mark Zuckerberg lo definisce come una svolta dettata dalla volontà di fare in modo che gli utenti spendano bene il loro tempo su Facebook, interagendo con ciò che gli interessa davvero.

“Con questo aggiornamento, daremo priorità anche ai post che generano conversazioni e creano interazioni significative tra le persone. Per farlo, cercheremo di prevedere quali sono i post su cui le persone potrebbero voler interagire di più con i propri amici, e mostreremo questi post più in alto nel feed”. Queste le parole del CEO più famoso al mondo, un cambio di rotta che penalizza le pagine pubbliche, le pubblicità e le news.

Insomma foto, video, post e contenuti di ogni genere avranno la priorità sugli altri, a patto che siano pubblicati dalla cerchia di amici e che generino interazioni e discussioni. Alcuni lo vedono come uno dei cambiamenti più importanti da quando è nata la piattaforma.

CORSA AI RIPARI O STRATEGIA?

L’azione messa in campo dalle menti dietro al social network, potrebbe sembrare un’inversione di tendenza, rispetto all’invasione di pubblicità che popolano i profili e le home page di ognuno di noi. Proprio su questi argomenti insiste Zuckerberg che sottolinea l’importanza di tornare a connetterci con le nostre comunità di riferimento. La scelta può sembrare giustificata dalle critiche che hanno investito il social, data l’onnipresenza dei contenuti pubblicitari o non interessanti per le persone. Oppure alcuni hanno parlato di un modo per arginare la proliferazione di fake news e contenuti spazzatura, che fanno tanto discutere oggi.

In realtà però la finalità dell’operazione sembra diversa: privilegiando i contenuti più “personali” degli utenti, Facebook può creare profili sempre più dettagliati delle persone; grazie a questa strategia sarà possibile sapere con precisione chirurgica come ragionano le persone, cosa privilegiano e perché, come vedono il mondo. In questo modo si potrà targhettizzare sempre meglio una campagna pubblicitaria, mirata per un certo soggetto in base alle sue caratteristiche e alla sua cerchia di riferimento. Ecco che se da una parte le pagine pubbliche di aziende e brand possono essere penalizzate, dall’altra si troveranno la strada ancora più spianata in modo tale da poter raggiungere un pubblico davvero interessato ad un certo tipo di prodotti o servizi. Dopotutto sono proprio le aziende, dalle più piccole alle più grandi, che finanziano il colosso mondiale con sede a Palo Alto.

Favorire le interconnessioni tra persone e puntare sulle comunità, significa spingerle a fornire sempre più particolari della propria vita privata. La profilazione non è più solo del singolo utente ma della realtà in cui vive. Con chi interagisce, con chi è amico anche fuori dai social, con chi condivide viaggi, cene, esperienze. La pubblicità troverà treno feritile grazie a tutto questo.

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CONSIGLI PER LE AZIENDE E I PROFESSIONISTI

Dalla California sottolineano che l’algoritmo porterà ad una diminuzione della reach, del tempo di visione dei video, e del traffico referral per le pagine pubbliche, anche se poi sarà permesso agli utenti di impostare come prioritaria la visione dei contenuti delle pagine preferite.

Tuttavia Facebook arriva a suggerire una possibile via duscita per le aziende e per i media. Siccome ad essere privilegiati saranno i contenuti che generano maggiore interazione, viene consigliato di preferire i video live e i contenuti che suscitano discussione tra gli utenti. Lotta dura, invece, sarà condotta nei confronti di quei profili che praticano il cosiddetto engagement-bait che troppo a lungo, secondo il social network, ha sfruttato a suo vantaggio l’algoritmo studiato in California.

COME SFRUTTARE IL CAMBIAMENTO

Il discorso fa riflettere sull’attenzione che un’azienda deve mettere nell’impostare una campagna social. Infatti si tratta di un mondo in costante aggiornamento e, se si rimane indietro, è possibile fare un buco nell’acqua. Nel caso in questione è necessario capire quali contenuti è meglio pubblicare, rispetto a quelli che si pubblicavano il mese precedente e sapersi sempre adattare alle novità. Solo in questo modo si potranno sfruttare i cambiamenti a proprio vantaggio e non rischiare di investire tempo e denaro su strategie che non funzionano più. Diventa cruciale affidarsi a esperti nel settore, che siano sempre aggiornati sulle ultime novità e che sappiano cogliere al volo le possibilità offerte dal mondo dei social network.

In un contesto come quello di Facebook le aziende non verranno mai davvero penalizzate, perché sono una delle fonti principali di guadagno del social network; tuttavia bisogna interpretare il cambiamento. Noi di MG Group Italia e la nostra web agency a Viterbo, oltre alle varie sedi che abbiamo, possiamo dare una mano a tutte le aziende che vogliono fare social media marketing o aggiustare la mira della propria strategia sul web, a fronte di questo cambio di algoritmo. Chiamaci subito per una consulenza gratuita e commenta questo articolo: cosa ne pensi di questa svolta operata da Facebook?

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Il modello di Business aziendale di Ikea

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Il modello di business di Ikea applicato alla nostra azienda

Il modello di business è l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche attraverso le quali l’azienda acquisisce vantaggio competitivo – Cit. Wikipedia.

Uno dei modelli di business più controcorrente ma allo stesso tempo efficaci degli ultimi tempi è quello di Ikea, la multinazionale nata in Svezia.

Ikea è stata in grado di democratizzare l’idea di arredamento, rendendo il design utile, bello e rivolto a tutti.

Il business di Ikea si articola attraverso strategie diversificate

Se analizziamo uno per uno i vari punti del modello Ikea, scopriamo subito che l’azienda è stata particolarmente innovativa nella sezione dedicata ala distribuzione.

L’innovazione di questa Azienda, consiste nel saltare la fase di consegna e montaggio dei mobili, facendo si che sia cliente a ritirare direttamente in magazzino il prodotto acquistato, portarselo a casa e montarlo da se.

Se per molti questo potrà sembrare una carenza di servizio, Ikea è stata bravissima a farlo passare come un valore. Eliminando consegna e montaggio si è riusciti ad abbassare i costi ed eliminare le lunghe attese, tipiche degli altri mobilifici che non fanno magazzino ma hanno solo il campionario esposto.

Una regola nello stabilire il proprio business plan è quella di sapersi innovare e differenziarsi dai competitor.

L’ikea e l’e-commerce

Sebbene la diffusione degli store sia distribuita nei centri nevralgici del territorio, ci sono ancora molti clienti che dovrebbero fare troppa strada per acquistare direttamente. Oppure ci sono clienti cross channel che amano acquistare online e ritirare di persona la merce nel negozio fisico.

L’e-commerce è per Ikea un canale di successo, anche attraverso il mobile, usato per il servizio post vendita con supporto via chat oltre che come canale di acquisto vero e proprio.

Ikea è riuscita nel corso degli anni a creare un legame emotivo tra il suo brand e i clienti. L’azienda si è impegnata nella ricerca di materiali sostenibili per un minor impatto ambientale. Una iniziativa è stata quella di piantare un numero di alberi pari a quelli abbattuti per costruire i mobili. In Ikea ogni singolo prodotto nasce in risposta ad un bisogno del cliente. Il cliente sarà cosi soddisfatto e troverà nel prodotto acquistato la risposta alle sue necessità. In definitiva sarà contento di aver ben speso i suoi soldi e tornerà a comprare.

Ikea segue con occhio attento il proprio target di clienti e il rapporto che hanno con la propria casa, cercando di offrire sempre il prodotto giusto per ogni situazione. Il campionario Ikea è sempre lo stesso, ma in ogni paese in cui Ikea è presente, l’Azienda adatta le strategie di marketing alle specifiche abitudini abitative di quella determinata popolazione.  In questo modo, con un unico prodotto, Ikea si rivolge a target diversi usando canali e presentazioni ad hoc, riuscendo così a massimizzare i ricavi.

Sfogliando il catalogo Ikea, e navigando nel sito internet, la multinazionale svedese appare esemplare. La comunicazione è sempre diretta, chiara e ben studiata senza lasciare spazio ad incomprensioni o equivoci.

Leggi anche: Le caratteristiche di un e-commerce vincente

L’importanza del Brand Ikea

L’obiettivo del brand è rendersi riconoscibile a più persone e trasmettere al cliente i valori dell’azienda.

All’interno degli store il cliente parteciperà attivamente e verrà guidato all’esperienza di acquisto.

Ikea è un brand che contribuisce a migliorare il benessere delle persone. Trasmette il potere della condivisione, in linea con una realtà dove i consumatori sono sempre più consapevoli, globalmente connessi e pronti a fare proprio il valore del brand e a trasferirlo ad altri.

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Riconoscibilità del brand

Innanzitutto l’origine del nome:

Ingvar Kamprad, scomparso di recente è considerato uno degli uomini più ricchi al mondo, per dare corpo alla sua creazione partì proprio dal nome da dare al suo business. Ebbe l’idea, neanche tanto originale di sfruttare le lettere che per associazione si legavano a lui. scelse la “I” come iniziale del suo nome, la “K” come iniziale del suo cognome, “E” come iniziale di Elmtaryd, la fattoria in cui era nato e per ultima la “A” di Agunnaryd il villaggio in cui si collocava la fattoria. Ne viene fuori un nome che pur non originale è facile da ricordare e da pronunciare in quasi tutte le lingue.

La riconoscibilità del brand traspare anche dalla struttura caratteristica dei negozi che è pressoché standardizzata in tutti i Paesi del mondo in cui Ikea è presente.

La comunicazione avviene attraverso i seguenti canali infornativi:

  • Il famoso catalogo, pubblicato a partire dal 1951, in 25 lingue, costituisce il più importante strumento di marketing. Viene distribuito gratuitamente, ed è considerata la pubblicazione con il maggior numero di copie al mondo.
  • internet
  • cartelloni pubblicitari
  • Social Network
  • Radio e televisione

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Ikea e il posizionamento sui Social Network

Ikea non ha solo un account globale ma ne ha uno per ogni paese dove è presente. Ogni account social è gestito con le proprie strategie. Il profilo Twitter di Ikea USA, per esempio, si è trovato nel 2013 a dover gestire una crisi, quando venne diffusa la voce della presunta presenza di carne di cavallo nelle polpettine servite nell’area food dei punti vendita. Ci fu una grandissima interazione da parte di utenti preoccupati che chiedevano spiegazioni.

Ikea, nel ruolo di social media manager, consapevole della sua responsabilità, rispose a ciascuna richiesta dei clienti, fornendo tutti i dati, le prove e le rassicurazioni del caso.

Innovativa la campagna messa in atto su Facebook per l’apertura nel 2010 di uno store a Mälmo, in Svezia. Piuttosto che usare i canali pubblicitari tradizionali, Ikea ha pensato di usare Facebook attraverso la creazione di un account per il gestore del nuovo negozio, aggiungendo al suo profilo foto con le immagini dello store.

I clienti, avevano l’opportunità di taggare i diversi prodotti che vedevano nelle fotografie e mettere il proprio nome su di essi. La prima persona a taggarsi su un oggetto lo riceveva in omaggio.

Come applicare il business model Ikea alla propria azienda

Se oggi IKEA è un colosso mondiale non non vuol dire che non possa essere d’ispirazione anche per i piccoli business. Servendosi dell’aiuto di professionisti del marketing possiamo copiare i punti salienti di questo modello di business e fare nostre le strategie diversificate che si sono dimostrate vincenti. Bisogna cercare di distinguersi dai competitor, rendendo il cliente più interattivo, copiando il lato fai da te di ikea. Il cliente ci sarà grato di averlo reso più autonomo attraverso tutorial, oppure scegliendo diverse modalità di fruizione dei servizi offerti.

L’analisi della concorrenza fornisce informazioni strategiche

L’analisi della concorrenza è una componente essenziale della strategia aziendale che spesso viene ignorata, o valutata con approssimazione, senza rivolgersi a specialisti del settore.

Non aver paura di mostrare pubblicamente i proprio Valori

Ikea li dichiara pubblicamente, dall’uso di materiali ecosostenibili, alla presenza di immagini che ritraggono famiglie non tradizionali nei suoi famosi cataloghi. Facciamoci aiutare da esperti in marketing a mettere bene in vista il manifesto dei valori che portiamo avanti con la nostra azienda. Piccola o grande che sia non dobbiamo aver paura, ma dobbiamo attirare i clienti con il nostro modo di vedere le cose.

Adattabilità dell’offerta

Molti mobili Ikea sono modulari, esistono in vari colori e dimensioni, così da potersi adattare alle case più diverse. Anche per i nostri clienti dovremo proporre offerte flessibili, adatte alle loro esigenze, lavorando molto sulla personalizzazione.

La prima domanda che dobbiamo farci è se davvero sappiamo chi sono i nostri clienti. Aver chiara tale risposta consente di indirizzare le strategie commerciali dell’azienda in modo sicuramente efficace.

Seguire il progresso

I mobili Ikea si adattano al progresso e agli strumenti che usiamo nella vita quotidiana. Più si conosce lo stile di vita dei propri clienti, più sarà facile modulare le offerte in modo da amplificarne l’efficacia.

Invitare il cliente alla compilazione di form, attraverso il sito della propria azienda, raccogliere mail, numeri di cellulare e fare domande sulle abitudini o sui gusti personali. Sono tutti elementi che se applicati in modo professionale ci mettono meglio in relazione con il cliente, sia prospect che già acquisito.

Allestire un canale e-commerce efficiente che garantisca nella massima scioltezza, la fruibilità del catalogo dei servizi o prodotti offerti e allo stesso tempo garantisca la sicurezza dei dati lasciati dai clienti.

Curare il lato Social Network

Per le aziende i Social Network sono un’arma a doppio taglio. Rappresentano il canale di sfogo più immediato per i clienti. Tante volte vengono usati per chiedere informazioni o aiuto per prodotti e servizi acquistati ma, spesso anche per esporre lamentele.

Il buon Social Manager dovrà essere in grado, oltre che a garantire il posizionamento sui social, di gestire tutte le interazioni derivanti dai vari canali. Fornire gli aiuti richiesti e rispondere a tutte le lamentele, fornendo le spiegazioni necessarie per evitare che il cliente perda fiducia nell’azienda.

Trovi interessante il modello di business di Ikea e vuoi scoprire come creare la tua strategia web efficace?

Mg Group dispone di uno staff di esperti marketing che sapranno offrirti le migliori soluzioni per differenziare la tua azienda dalla concorrenza e renderla più competitiva nel tuo settore di business. Affidati alla migliore web agency a Viterbo!

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Come aumentare la Brand Awareness

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Il termine Brand Awareness si traduce come notorietà del marchio e si riferisce al grado di conoscenza che hanno i consumatori del brand in questione. Lo scopo primario di qualsiasi azienda è quello di far si che, in caso di bisogno, al consumatore venga in mente il proprio marchio prima di quello dei competitor.

La Brand Awareness è un elemento di importanza fondamentale per l’azienda, alla quale bisogna dedicare le giuste risorse per farla crescere e consolidarla; prima di pensare ad una strategia migliorativa sarà quindi necessario capire quanto è forte il nostro Brand nella mente del consumatore.

La piramide di Aaker come scala di valori per misurare la Brand Awareness

David Aaker, un economista statunitense esperto in strategie di marketing, ha sviluppato una rappresentazione grafica a forma di piramide che fornisce una scala di valori. Le varie soglie sono necessarie ad individuare qual è il livello di considerazione che gli utenti hanno del marchio.

Lo schema piramidale si distingue in quattro livelli ben definiti:

  • Al primo livello, la base della piramide, abbiamo una situazione di assenza di notorietà. Il marchio è totalmente sconosciuto. Il potenziale cliente non sa nemmeno che esistiamo.
  • Salendo di un livello, il brand uscirà dall’anonimato. I consumatori ne avranno una conoscenza superficiale ma ancora troppo scarsa perché sia di impatto sul nostro business.
  • Avvicinandoci alla cima della piramide, la conoscenza del brand diventerà più forte. Non siamo ancora sulla vetta, ma il marchio sarà uno di quelli che verranno in mente al consumatore in una situazione di bisogno.
  • Arrivati in cima alla piramide, avremo raggiunto il Top Of Mind. L’impegno per migliorare la notorietà ha funzionato. Il marchio in questione sarà il primo a venire in mente al cliente. Praticamente il sogno di tutte le aziende.

 

Come capire qual è la forza della Brand Awareness

Non dobbiamo limitarci alle percezioni soggettive ma utilizzare strumenti che siano in grado di darci dati oggettivi e concreti sui quali poter lavorare.

Uno degli strumenti più utilizzati è Analytics, il servizio che Google mette a disposizione gratuitamente ai suoi utenti e che consente di misurare il traffico che il proprio sito web sta ricevendo. Ne identifica la provenienza e mostra dettagli precisi per ciò che riguarda la frequenza di rimbalzo, le conversioni e le sorgenti del traffico.

Imparare a usare correttamente questo strumento, ci permetterà di avere sotto controllo il traffico che riceve il sito web. Impostando un intervallo di tempo, potremo farci un’idea degli utenti che tornano a visitare le pagine del nostro sito, mostrando affezione verso il Marchio.

Potremo poi individuare le keywords usate nelle query di ricerca e scoprire tra quante di queste viene usato il nome del Brand; si potranno inoltre vedere le percentuali di traffico nei singoli canali ed estrarre le relative parole chiave.

Se oltre al sito web la nostra azienda ha anche una pagina Facebook, lo strumento di analisi in questo caso è Insight; con Insight si possono vedere tutta una serie di informazioni, come le interazioni dei clienti con i post, i like e i follower. Incrociando questi dati con quelli di Analytics avremo più chiaro il percorso da seguire per incrementare la notorietà del Brand.

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La differenza fra Brand Awareness e Brand Reputation

La Brand Awareness come abbiamo visto è il livello di conoscenza che il consumatore ha, rispetto ad un certo marchio, non considerando le opinioni soggettive.

La Brand Reputation invece è la considerazione e opinione che il cliente ripone verso il Brand.

Per far si che il nostro Brand diventi un riferimento bisognerà interagire con gli utenti; un ottimo modo è quello di farlo attraverso il customer care, utilizzando tutti i canali, Social compresi.

E’ importante mantenere un’alta Brand Reputation, perché su Internet è facile trovare opinioni e recensioni dei nostri prodotti, diffuse attraverso forum, siti e Social Network.
A volte si confonde la Brand Reputation con la Brand Image, vediamone la differenza.
Brand Image riassume il totale delle percezioni di tutti i clienti, attuali, di vecchia data e di quelli potenziali, relativamente ai prodotti e servizi offerti.
Brand Reputation, invece è l’opinione comune dei clienti sull’operato dell’azienda e i significati che il consumatore attribuisce al marchio e coinvolge i vari aspetti delle dinamiche aziendali in tutti i suoi canali.

Come migliorare la notorietà del marchio?

La conoscenza del proprio marchio si migliora creando contenuti di qualità in ottica SEO; apparire nei primi risultati delle SERP è infatti il miglior sistema per farci conoscere.

Oggi infatti non si vende tanto un servizio o un prodotto, quanto piuttosto l’identità stessa del marchio. La notorietà assume grande importanza quando si vuole lanciare un nuovo prodotto o si vuole differenziare l’offerta per prevalere sulla concorrenza. In definitiva aumentare la notorietà si traduce per un’azienda in incremento delle vendite.

Consigli per una Brand Awareness sempre in crescita

  • Un occhio di riguardo al logo dell’azienda. Poiché la prima cosa che si percepisce deve essere semplice e allo stesso tempo rappresentare quella che è l’attività svolta. Attenzione anche ai colori e ai caratteri.
  • Soffermarci sui valori e la mission del Brand. Nel sito web è buona norma dedicare uno spazio a queste informazioni. Allo stesso modo forniamo una descrizione della storia del marchio e delle persone che ci sono dietro; anche le testimonianze di clienti soddisfatti sono importanti per rafforzare l’immagine.
  • Una strategia molto efficace è quella di usare famosi blogger o influencer per far si che diffondano il brand tra i loro followers. Spesso si tratta di individui con migliaia di seguaci e il riscontro del nostro marchio fra il loro pubblico potrebbe essere enorme.
  • Un’altra strategia è presenziare attivamente nei principali social. Non solamente apparendo come una vetrina statica dei prodotti dell’azienda, bensì interagendo con il pubblico, anche accettando critiche e scambiando opinioni nell’ottica comune di migliorare il prodotto o il servizio.

Lavorare sulla notorietà del Marchio sarà quindi anche un’occasione per migliorare il sito web dell’azienda. Pensiamo ad un sito, online da diversi anni e poco ottimizzato dal punto di vista SEO: affidandosi ad esperti del settore, potremo migliorare non solo il posizionamento quanto soprattutto la visibilità del sito già dopo poche settimane.

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Utilizzo di campagne pubblicitarie pay per click per crescere velocemente

Le campagne pubblicitarie online sono un ottimo metodo per “forzare” il posizionamento sui motori di ricerca e quindi dare visibilità al Brand.

L’utilizzo di inserzioni a pagamento consente al sito web di raggiungere i primi risultati nelle SERP. Normalmente con le normali tecniche SEO, il processo richiederebbe settimane se non mesi, mentre le campagne display di AdWords sono l’ideale per aumentare la Brand Awareness in poco tempo. Consentono di dare visibilità al marchio attraverso annunci visuali o testuali ed è possibile mostrare ai visitatori ciò che offriamo, anche se ancora non ci conoscono e non ci stanno cercando.
E’ importante che la grafica usata per l’inserzione (banner), oltre ad essere accattivante, riproduca il logo dell’azienda e che sia attinente al prodotto oggetto dell’inserzione.

Se si tratta invece di campagne sui motori di ricerca e quindi senza elementi grafici, il Brand e relativo prodotto andranno individuati tramite parole chiave disposte strategicamente nel testo.

La possibilità di investire in un campagna pay per click è spesso sottovalutata da quelle aziende che non vendono online: tante aziende, che pur avendo un sito web non fanno e-commerce, non considerano il pay per click una forma pubblicitaria adatta alle loro esigenze. Questo è un errore. Internet è un mezzo fantastico per vendere la propria immagine e le campagne pay per click possono essere impostate cosi da essere localizzate sul territorio dove opera l’azienda in questione.

Ma come riuscire a valutare l’efficacia sulla notorietà del Marchio di una campagna pay per click?

La prima cosa da osservare saranno le impressioni. Altro non sono che gli utenti che hanno visualizzato l’inserzione, indipendentemente dal loro interesse per il prodotto. Tutti coloro che, dunque, sono stati esposti al nostro marchio.

Più importante è il CTR (click through rate) che serve a misurare l’efficacia di una campagna pubblicitaria sul web: in poche parole, il numero di potenziali clienti che hanno cliccato l’annuncio. Si tratta in questo caso, soprattutto se parliamo di annunci testuali, di una chiara manifestazione di interesse verso il Brand.

I consigli per aumentare la Brand Awareness: un breve riassunto

  • Farsi ricordare, entrando nella testa del cliente. Questa è la regola numero uno. Il proprio Brand deve essere diverso da quello dei competitor e deve trasmettere una forte carica emotiva. Deve lasciar passare l’impegno e la creatività che sono alla base dell’attività dell’azienda. Questo lo si deve percepire sia dal nome dell’azienda che dalla grafica del logo.
  • Avere un sito Web performante, sempre aggiornato e con una SEO efficace.
  • Ricorrere alle inserzioni pubblicitarie pay per click.
  • Produrre contenuti gratuiti a disposizione di tutti, come guide, infografiche ed ebooks. Bisogna rendere questo materiale il più visibile possibile e fare capire il lavoro che c’è dietro.
  • Cercare una partnership. Influencers e bloggers famosi possono diventare ottimi ambasciatori del proprio brand.

Vuoi migliorare la Brand Awareness della tua azienda perché sia sempre più competitiva? Contattaci subito semplicemente inserendo i tuoi dati nel form che trovi qui sotto o cliccando qui; con una consulenza gratuita i nostri esperti sapranno proporti una soluzione perfetta le tue esigenze!

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L’uso dei social per il tuo ristorante

Dal piano marketing alla pagina Facebook: le migliori pratiche social per pubblicizzare la propria attività

Molte volte in giro per il web si vedono articoli sull’utilizzo perfetto dei social network per fare attività di marketing e comunicare il proprio business; tuttavia si tratta di contenuti molto generici: oggi vogliamo invece cercare di essere molto mirati su una precisa realtà e sulle strategie da utilizzare per pubblicizzarla.
In questo articolo parleremo della ristorazione e delle possibilità che offre Facebook per questo tipo di attività.

Non esiste marketing o campagna pubblicitaria se non c’è un target da colpire: primo passo è quello di definirlo, anche per quanto riguarda la presenza online. Il social network più usato al mondo può diventare un ottimo trampolino di lancio per chi ha o sta per aprire una nuova attività, molto più che un blog o un account su un social diverso. Il motivo della predominanza di Facebook? La possibilità di creare una vera e propria Fan Page.

Prima di utilizzarlo, Facebook va conosciuto, per scoprirne tutte le caratteristiche e le potenzialità: questa piattaforma si è evoluta molto nel corso degli ultimi anni, e l’aggiornamento costante è fondamentale. Se non siete esperti nei suoi meccanismi affidatevi a professionisti della comunicazione.

Gli ingredienti per un’ottima immagine online

Un’analisi di chi sei, come vuoi pubblicizzare il tuo ristorante e soprattutto che tipo di risultati vuoi raggiungere, sono passaggi necessari prima di intraprendere qualsiasi azione pubblicitaria; ciò ti consentirà anche di correggere gli eventuali errori e proteggere il tuo business in caso di situazioni critiche.

Il passo immediatamente successivo consiste nella creazione di un piano marketing ben strutturato. Starete pensando se anche per una piccola attività serva tutta questa programmazione: non c’è dubbio! Partire da un calendario e un piano editoriale, ideare i contenuti da pubblicare in base al pubblico di riferimento, alla filosofia della tua cucina, ai prodotti che utilizzi, alle ultime novità culinarie. In sostanza è importante creare contenuti ad hoc per le persone che potrebbero essere interessate alla tua proposta. La strutturazione è la base di una perfetta comunicazione e, attraverso delle azioni pianificate con regolarità, l’utilizzo del social diventerà molto più efficiente.

1. Aprire i battenti

Arriviamo poi alla parte concreta: l’apertura effettiva di una pagina Facebook dedicata ad un ristorante. Ci sono molte possibilità che offre la piattaforma quando si sceglie di aprire un profilo aziendale, qui non bisogna sbagliare: tra le alternative proposte la nostra scelta deve ricadere su “Impresa Locale o Luogo”. Selezionando questa categoria ti sarà possibile accedere ad un altro menu in cui potrai essere ancora più specifico e scegliere la categoria “ristorante”. A questo punto entra in gioco la geolocalizzazione; infatti ti sarà possibile inserire tutti i dati essenziali della tua attività: città, indirizzo, numero civico, CAP, telefono e – ovviamente – il tuo nome.

2. La possibilità degli annunci

L’iscrizione e la gestione di una pagina su Facebook sono completamente gratuite, tuttavia è importante sapere che c’è la possibilità di creare degli annunci a pagamento tramite il servizio chiamato Facebook Ads. Investire su queste inserzioni può permetterti di raggiungere diverse persone e soprattutto di arrivare proprio alle persone giuste, adatte al tuo business. Non una cosa da poco insomma e da valutare con attenzione, per intercettare proprio chi potrebbe essere molto interessato a cenare nel tuo ristorante. Quindi è indispensabile mettere in conto un budget da dedicare a questa profittevole attività.

Anche in questo caso risulta fondamentale la consulenza di professionisti del settore prima di commettere inutili e dispendiosi tentativi; per farti un’idea di come gestirli contatta la nostra agenzia.

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3.Far crescere le relazioni

I clienti hanno sempre ragione: anche sui social? Diciamo che è sempre una buona pratica quella di interagire con efficienza e dare risposte veloci agli utenti che vogliono maggiori informazioni o lamentano un problema. Infatti gli iscritti a Facebook hanno la possibilità non soltanto di commentare, ma anche di inviare messaggi privati direttamente ai gestori di una pagina: questi messaggi non vanno mai sottovalutati. Il nostro consiglio è quello di cercare sempre di instaurare un ottimo rapporto con tutti gli utenti che visitano la tua pagina o interagiscono con i tuoi contenuti. Avere un occhio di riguardo nei confronti di quelli che ti scrivono cercando di dare rispose immediate, pratiche e utili all’eventuale risoluzione di un problema.

Per un ristorante questa attività può essere ancora più importante, proprio perché le persone potrebbero voler prenotare utilizzando proprio Facebook. Dopotutto la funzione dei social network è proprio quella di creare relazioni ed interazioni, questo è lo scopo che un buon social media manager deve perseguire.

4. Colpire con le immagini di un piatto

Molto più di un semplice post fatto solo di parole, sui social le persone vogliono essere coinvolte, hanno bisogno di vedere. Ecco perché gli elementi visual sono determinanti per il tuo calendario editoriale: video e foto accattivanti possono davvero fare la differenza. L’unica accortezza da valutare è la qualità delle immagini: più alta è e migliore sarà l’esperienza dell’utente che sta molto attento a questi particolari, anche inconsciamente. E nel caso di un ristorante?

Niente paura, la vostra forza sono proprio le immagini: le foto dei piatti del vostro menu, al location e le sue particolarità, le ricette dello chef in video, dirette streaming in caso di eventi particolari e, perché no, le foto degli stessi clienti. Utilizzare gli user generated content è una strategia che può far sentire le persone come a casa propria e fidelizzare i clienti i quali, una volta visto il proprio scatto sulla tua pagina, non tarderanno a tornare a farti visita.

5. Prendersi cura del cliente

Come abbiamo già detto, è molto importante relazionarsi nel modo giusto con i membri della vostra community: la customer care deve essere parte integrante della tua strategia, anche su Facebook. Oltre alle risposte rapide ed incisive alle domande, un altro fattore che aumenterà la tua reputazione e credibilità sui social sono le recensioni degli utenti. Ammesso che la tua attività sia molto apprezzata dalle persone, tieni conto che ci sarà sempre qualcuno fuori dal coro. In questi casi il da farsi è semplice: rispondi, ringrazia per l’interessamento e ammetti gli errori magari invitando il recensore a tornare a trovarti.

6. Trucchi per contenuti perfetti

Per quanto riguarda i contenuti organici, cioè quelli che possono contare solo sulla loro scrittura, le idee che ci metti dentro e non sulle sponsorizzazioni, il discorso si è un po’ complicato negli ultimi anni. Infatti gli annunci a pagamento hanno tolto spazio ai semplici post, ma non c’è da disperarsi; anche in questo caso la strada da seguire è una e cioè creare contenuti che le persone adorino. Freschi, innovativi, ironici, utili anche solo per trovare un attimo di svago: queste devono essere le caratteristiche su cui puntare per avere successo con un post.

Nel caso di contenuti di questo tipo è fondamentale monitorare gli Insight di Facebook, cioè le statistiche sull’andamento dei tuoi post che la piattaforma ti mette a disposizione. Qui potrai scoprire cosa piace di più alle persone, quali argomenti approfondire, che tipo di copy avere e come impostare i contents della tua pagina ristorante.

Pensi che i nostri consigli siano stati utili per cominciare a pubblicizzare la tua pagina sul social network con più utenti al mondo? Facci sapere cosa ne pensi e ottieni maggiori informazioni inviandoci una mail all’indirizzo info@mgpg.it E per avere un professionista sempre al tuo fianco nella creazione di una pagina Facebook per il tuo ristorante scegli la nostra agenzia di comunicazione.

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